La protagonista Mary, è innamorata del suo capo: Kol Mikaelson, ma non ha mai avuto il coraggio di dirglielo.
Riuscirà a svelare i suoi sentimenti quando i due dovranno fare un viaggio di affari insieme?
Per scoprirlo leggete la storia.
Buona lettur...
Arrivati a New York, prendemmo un taxi e ci dirigemmo verso l'hotel dove avevamo prenotato la stanza. Guardai dal finestrino la grande mela: era così affollata e piena di vita, sembrava un altro mondo.
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Io."Wow..."
Kol seduto già accanto a me, si avvicinò di più e mi disse:"Ti piace New York?"
Mi girai, e per poco i nostri sguardi, non si toccarono. Le farfalle iniziarono a svolazzare libere nel mio stomaco.
Io."È stupenda..."
Kol sorrise.
K."Dopo il meeting ti faccio fare un giro, che ne dici?"
Io."Aww sii!"
Sorrise.
Arrivammo in hotel, e ci dirigemmo verso la receptionist. K."Buongiorno, ho prenotato due singole, al nome Mikaelson."
X."Oh, buongiorno signor Mikaelson, si mi dia un attimo che controllo."
La signora dalla divisa blu scuro in ordine e dai capelli raccolti in un rigido chignon, aprì un grande libro e poggiò il dito sul foglio e iniziò a scenderlo fino alla fine della pagina, poi ci guardò da sotto gli occhiali a bolla.
X."Mi dispiace signore, ma qui c'è solo una prenotazione a nome Mikaelson, ma è una suite con letto matrimoniale."
Kol mi guardò, e poi riguardò la signora.
K."Ne parlo un attimo con la mia collega."
La signora annuì, e io e Kol ci appartammo un attimo.
K."Mi dispiace Mary...io..."
Lo bloccai.
Io."Fa niente, magari prova a chiedere se ci sono altre stanze, se non ci dovessero essere, ci arrangiamo così, per me non c'è nessun problema."
K."Sei sicura? Sono così mortificato..."
Io."Ma smettila, non è mica la fine del mondo!"
Ridemmo.
Ritornammo dalla signora, che aveva un'espressione sinceramente dispiaciuta.
K."Ha per caso altre stanze libere?"
X."No mi dispiace... Sapete siamo in alta stagione ed è tutto già prenotato."
K."D'accordo.
Allora prendiamo questa Suite."
X."D'accordo, si trova al secondo piano, è la stanza numero 9."
La signora ci diede un mazzo di chiavi, la ringraziammo e ci dirigemmo verso la nostra stanza. Prendemmo l'ascensore.
