Sembrava essere finita...

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Ci addormentammo così, abbracciati l'uno all'altro.
Al mio risveglio, lui non c'era, allungai la  mano verso il suo lato, ma era vuoto, sentii sbattere la porta e mi girai.
Era in piedi, a torso nudo, con in mano un vassoio, con dentro: cornetti, due caffè e un succo all'arancia.

Era in piedi, a torso nudo, con in mano un vassoio, con dentro: cornetti, due caffè e un succo all'arancia

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K."Buongiorno tesoro mio..."

Io."Buongiorno" dissi con la bocca impastata.

Si avvicinò e mi baciò.

K."Hai un sapore così buono..."

Sorrisi.

Mi alzai a sedere, tenendo stretta sul petto la coperta.

Io."Puoi passarmi la maglietta??"

K."Perchè? Mi piaci di più così..."
Sorrise maliziosamente.

Io."Kol..."

K."Ai suoi ordini regina!"

Mi passò la maglietta e la infilai, e lui mi guardò ad ogni mio movimento.

Mi avvicinai, lui si sedette accanto a me e iniziammo a mangiare.

Kol mi guardò maliziosamente.

Io."Che c'è?"

Allontanò il vassoio e si gettò su di me.
Si posizionò su di me, e accarezzandomi con una mano la guancia, con l'altra mi sfilò la maglietta, prendemmo a baciarci e a rifare l'amore, ancora e ancora...

K."Vado a farmi una doccia...vieni?"

Io."No."

Mise il broncio, si avvicinó, mi poggiò due mani sui fianchi e mi avvicinò a se, era così eccitato.
K."Dai...fammi compagnia..."

Io."No.
No."

Lo feci apposta.

Lui mi prese in braccio e io gli tirai del leggero pugni.
Io."Lasciami!! Ahaha!"
Mi tirò uno schiaffetto sul sedere, e mi infilò dentro la doccia con lui.

K."Non hai più via di scampo tesoro..."

Mise entrambi le mani appoggiate al vetro e mi bloccò.

Aprì l'acqua calda, tra il vapore, e tra i nostri caldi respiri affannati, si creò la condensa nel vetro

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Aprì l'acqua calda, tra il vapore, e tra i nostri caldi respiri affannati, si creò la condensa nel vetro.
Rifacemmo l'amore.
Non riuscivamo ad averne abbastanza l'uni dell'altro, il suo corpo era un magnete per il mio...avevo un bisogno constante di avere un contatto fisico con lui...
Era così possessivo, dolce, sexy, mi stava facendo impazzire.

Sembrava che il mio sogno si fosse realizzato, ma si sa, a volte le cose non vanno lisce del tutto, perché possono capitare anche degli imprevisti.

Uscimmo dalla doccia, ci asciugammo e ci cambiammo.

K."Allora, facciamo un giro di New York?"

Annuii.

Ma mentre stavo per mettere le scarpe il suo cellulare squillò.
Lo prese senza neanche guardare chi fosse.

K."Si?"

La sua faccia, da prima maliziosa, cambiò in preoccupata un secondo dopo.
Si sedette sul letto, tenendo poggiato il telefono sull'orecchio.
Mi avvicinai a lui, ma lui guardò in un punto indefinito della stanza.
K."D'accordo arrivo."
Staccò.

Io."Amore, cos'è successo?"

Kol mi guardò, con un'espressione preoccupata.

K."Era Davina, sua nonna è morta."

Io."D'accordo e... perché devi andarci?"

K."Sua nonna, tenevo molto a lei, e lei anche...ora è qui a New York, mi ha chiesto se posso passare da lei, sai è sola...e..."

Mi alzai e incrociai le braccia

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Mi alzai e incrociai le braccia.

Io."Non è affar tuo scusami.
Dille che chiede la ragazzo con cui si è baciata ieri sera!"

K."Mary, non ti arrabbiare ok? Ma devo andare."

Si alzò e si vestì.

Io."No! Tu non devi andare da lei! Non state più insieme!"

Mi guardò, mi prese le mani e mi disse:"Perfavore, cerca di capire..."

Mi divincolai e iniziai a gesticolare arrabbiata.

Io."Capire che cosa?! Non è affar tuo! Tu stai con me!"

K."Non essere gelosa.
Non mi piace che sei così possessiva!"

Io."Ma non c'è niente di essere possessiva qui! Non ha senso che ti vada!"

Nonostante la mia rabbia, Kol si preparò, si infilò le scarpe e poi si avvicinò a me.

La rabbia mi stava consumando da dentro, il respiro affannato, il calore in tutto il corpo, odiavo quella sensazione.

K."Torno subito ok?"

Io."Se esci da quella porta, tra noi due è finita per sempre!"

Kol mi guardò, e poi si girò e andò via.

Tirai una lampada addosso alla porta, e si frantumò in mille pezzi, con la mente annebbiata, il corpo che ribolliva, e un forte dolore al petto, mi gettai a terra piangendo.
Se n'era andato, non si era neanche preoccupato minimamente delle mie parole!
Lui non mi amava, mi aveva soltanto usata! E io come una stupida ci ero cascata.

Se n'era andato, non si era neanche preoccupato minimamente delle mie parole!Lui non mi amava, mi aveva soltanto usata! E io come una stupida ci ero cascata

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