Capitolo 7: "L'Omosessualità"

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Dunque, in questo capitolo si parlerà di una cosa che, man mano col tempo, sta diventando una normalità. 

Purtroppo devo smentirmi immediatamente, poichè non è ancora giunta l'epoca in cui le generazioni attuali smettano di condannare due uomini che si baciano o due donne che si baciano. E secondo mie previsioni, arriveremo in un futuro dove le etichette Gay e Lesbica non esisteranno nemmeno più, ed anzi, i bambini nelle scuole si metteranno le mani nei capelli al solo imbarazzante pensiero che un tempo i loro bisnonni erano condannati perchè si baciavano con degli uomini. 

Si, è una bella previsione, e stanne certo che si realizzerà, ma non oggi; Purtroppo è visto, nel nuovo millennio, un autentico tabù, uno schifo, una cosa abominevole veder due labbra dello stesso sesso sfiorarsi. Chi pensa sia una malattia, chi un disturbo mentale, una patologia (nonostante le dichiarazioni dell'OMS negli anni '70 a riguardo e che, attendibili o meno, scaturiscono una dovuta visione normale delle persone non-etero), ma nessuno riesce a capire che seppure sia una malattia o un disturbo mentale, l'omosessualità non contagia, non uccide, non ha sintomi, non ha malformazioni ne niente che possa ricondurlo ad una di queste categorie. 

Quindi malattia o meno, l'omosessualità esiste, e non può mai essere estinta. E follia sia anche solo pensare ad un metodo per "risolvere" questo "problema". Perchè un Omosessuale non è un extraterrestre, è un essere umano, in carne ed ossa, con emozioni e sentimenti, che non ha scelto il suo orientamento sessuale e, pur volendo, non potrà mai cambiarlo. Sbagliatissimo anche solo guardare come "poveretto/a" una persona non etero. Perchè è un/a poveretto/a una persona omosessuale solo se si sente sbagliato/a a causa della società, che ancora presenta una mentalità molto chiusa sui diritti altrui. 

Inoltre se c'è una critica, anzi due, che mi sento di voler fare alla comunità LGBT, è proprio quella di, per prima cosa, non parlare a vanvera. Mi spiego: condannare una persona che ideali differenti sulle persone omosessuali, ma che magari li espone in maniera educata e consona ai contesti e all'argomento, definisce una sorta di pensiero dittatoriale nato proprio da questa etica democratica dove "ogni diritto è sacrosanto". Che senza ombra di dubbio è così, ma puntare subito il dito addosso a chi ha opinioni e visioni differenti sulla vostra comunità, sulle lotte che avete negli anni affrontato, fa scoppiare in voi un acido senso di ipocrisia, perchè come voi avete il diritto di amare chi volete, anche una normale persona ha il diritto ad esprimere le proprie opinioni su di voi. Ciò che cerco di dire è che non avete potere su nessuno, nella società. E' giusto che vi battiate per i vostri diritti, ma andate fuori strada quando lo fate cercando di cambiare la mentalità di chi la pensa in modo differente dal vostro pensiero, la mentalità che va cambiata è di coloro che hanno picchiato, denigrato e ucciso persone omosessuali. Non di chi è libero di vedere queste persone come gli pare e piace.

Come seconda cosa, i gay pride. E' stato certamente il mezzo più efficace di farsi ascoltare dai poteri forti per riconoscere nella società diritti e dignità, ma certamente siete andati fuori strada sfilando-non dico nudi/e, ma in vesti poco consoni ai motivi per cui siete in quella piazza. Voi non siete diversi, è ciò che avete e state continuando ad urlare al mondo, ma con queste manifestazioni così eccentriche vi rendete voi stessi diversi, e non lo sapete. 

Detto ciò, viva l'amore, la libertà d'espressione e di comunicazione. Siamo tutti sotto lo stesso cielo. Amiamoci di più.


Nel prossimo capitolo, toccheremo il tema della Religione approfonditamente.


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