18.

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una rosa e mille petali

un cuore e mille cicatrici

una persona e mille ricordi

una parola e mille significati

un discorso e mille parole

un posto e mille storie.

questo era una delle mille storie di un posto, una storia ormai ultima alla fine. aveva con sé discorsi con mille parole, un tema e mille sentimenti, una sola persona e mille ricordi... Stavo aspettando lì, un po' agitato, cercando di lasciare la serata alle spalle, ma i miei occhi si spostavano da un punto all'altro delle pareti bianche e nulla sembrava voler bloccare i pensieri. finché essi non si posarono sul comodino del mio ex compagno di stanza. 
CHARLIE, OH CHARLIE... perché mi hai lasciato qui da solo, cosa sarà ora che non ci sei, tutto vuoto, nulla intorno, solo immagini che si riproducono e lacrime che scaldano la pelle.
mi alzai, sfiorai il letto, l'ultimo posto dove l'avevo visto. sembrava di sentire ancora il suo profumo, con le lacrime poche cose era possibile vedere bene... un post-it.

ciao Harry, 
nel cassetto ho lasciato una piccola valigetta con delle mie cose che vorrei "donarti", 
sono delle cazzate ma almeno ti ricorderai di me,
consegna le lettere che ti ho lasciato e ricorda di scegliere l'amore.

ti voglio bene,
Charlie

una calligrafia chiara e perfetta, tutto di lui sembrava essere perfetto, se solo fossi un minimo simile a ciò che era lui. dimenticarlo, se solo fosse possibile. così aveva deciso di lasciare delle cose a me? pur sforzandomi, non mi sarei mai potuto dimenticare di lui. misi il biglietto nella tasca del jeans, aprì l'anta del comodino e vidi la valigetta. da sotto il dorso della mia mano sembrava essere fatta di una tela morbida e a tratti ruvida, ed era davvero piccola. lentamente la tirai fuori e la adagiai sul letto. la tela rappresentava il disegno di un opera molto famosa che avevo studiato alle medie, due persone con un velo che si baciano, non ricordo perfettamente il suo nome, non mi colpì particolarmente eppure aveva un non so che mi attirava. aveva un gancio argento che le permetteva di chiudere all'interno il resto del piccolo mondo che era rimasto della persona più bella sulla Terra. 

sobbalzai quando sentì la porta aprirsi rapidamente e scorgere Kendall che entrò rapidamente nella stanza. "come stai giovanotto?" disse senza far emergere nessun sentimento dal suo tono di voce. come la sera prima, tutto questo sembrava un semplice rituale che si ripeteva ormai da mesi in ospedale e Kendall si era solo fatta capace di ciò che ormai avrebbe caratterizzato il suo lavoro. "come dovrebbe andare" feci un sospiro profondo "e solo che non me lo aspettavo e certo, me ne stavo andando e non l'avrei visto comunque per molto, ma programmavo già a quando ci saremmo incontrati nel mondo reale e non penso che qualcuno potrebbe capire il legame che si era creato.... nonostante la situazione, nonostante i pochi giorni, nonostante la differenza di età, nonostante tutto è diventato così speciale per me, era in grado di comprendermi al meglio e come nessuno aveva fatto e ci era riuscito con solo uno sguardo. eppure anche lui, che sembrava così diverso da tanti altri, mi ha lasciato qui solo" disse harry cercando di espellere tutto ciò che voleva dire per poter liberarsi di un peso che si sarebbe portato dietro per molto tempo. "lo sai che non ti ha abbandonato, lui ti sta solo vedendo da una prospettiva diversa, anche se tu non puoi notarlo" disse kendall mentre sistemava il letto di Harry e senza degnarlo di uno sguardo, non avrebbe retto i suoi occhi che rappresentavano la sua anima rotta da ciò che era la parte brutta della vita. "si ma è diverso" disse harry  "rammenta ciò che ti ha detto e vivi dei suoi insegnamenti e non sopprimere quella parte di te che ti ha donato lui, vivi anche per lui la vita che desiderava." disse con voce leggermente spezzata seppure non voleva far cedere la sua immagine di donna forte quale sembrava. "ora caro è arrivato il momento di girare pagina, lasciarsi alle spalle questa stanza e la sofferenza che ne è derivata, mi aiuti con le valige?" disse kendall cambiando argomento, annui leggermente, fissai per altri secondo quel cofanetto accarezzandolo e mi alzai per prendere la valigia mentre kendall prendeva lo zaino e il portatile. osservai per un'ultima volta quella stanza ormai vuota. vi scattai una foto e mi lascia indietro tutto mentre mi dirigevo verso l'ascensore. 

DaD... L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora