Pantone 3145c ~ BokuAka ~

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⚠️Disclaimer⚠️

Questa è una OS su richiesta, per tanto seguirà le direttive della persona che l'ha commissionata, che ha scelto di restare anonim*

•OS che presenta linguaggio volgare e/o scene esplicite, non adatte ai minori.⚠️

•Presenza di ANGST.⚠️

Avviso: è la più LUNGA OS che io abbia mai scritto. Ho meditato a lungo se pubblicarla così o spezzarla in due parti, ma alla fine ho deciso di lasciarvela per intero. Armatevi di pazienza nel leggerla ⚠️

Buona Lettura.


*


~ Bokuto x Akaashi ~


Pantone 3145c.


Parole: 13744.


*


Un sospiro o forse un sussurro, sfuggì dalle labbra di Akaashi Keiji, appoggiato con la schiena contro uno degli scaffali della libreria della scuola.

I colori del tramonto, quelle calde tinte di oro ed arancio, facevano risplendere il pavimento di legno, mostrando l'intricata danza di migliaia di corpuscoli sospesi nell'aria.

Non solo la polvere delle pagine dei tantissimi libri accuratamente disposti sugli scaffali, si levava nell'aria, ma anche un altro sospiro, leggermente più sommesso, dello stesso ragazzo, che adesso si portava una mano tremante sulla bocca.

Com'era finito nella libreria, quest'oggi?

Akaashi Keiji vorrebbe darsi una risposta, una delle sue tipiche risposte pacate e precise.
Vorrebbe davvero con tutto se stesso, trovare la forza necessaria per articolare una frase di senso compiuto, ma tutto ciò che riesce in questo momento è sospirare.

O meglio, gemere.

*

Akaashi Keiji frequentava il secondo anno, nella sesta classe, di un liceo nella prefettura di Tokyo, e prima di qualche mese a questa parte, considerava se stesso come una persona apatica ed estremamente patetica.

Non aveva hobby particolari, al di fuori della pallavolo, che praticava nel club scolastico ogni giorno fino al tardo pomeriggio.

Era un ragazzo intelligente, con buoni voti e che non faceva assolutamente fatica nello studio, nonostante la sera arrivasse stremato a casa.
Si diceva che questo fosse ciò che doveva fare e, quindi, lo faceva per automatismo senza nessun tipo di entusiasmo.

La sua vita era una routine: sveglia presto, un'ora di jogging, doccia, abbondante colazione nutriente e ricca di proteine e carboidrati, lezioni scolastiche, pausa pranzo, allenamento di pallavolo, rientro a casa, un'ora di meditazione, cena, doccia, studio, dormire.

Era un tipo metodico Akaashi Keiji, per certi versi anche un po' noioso, ma lui nel suo rigore sistematico e nel suo pragmatismo aveva trovato il giusto compromesso per convivere con se stesso.

Non si sentiva inferiore a nessuno ma neanche superiore.

Stava nel mezzo, insieme a tutta quella gente intelligente abbastanza da sapere come tirarsi su da sola, e non talentosa abbastanza da spiccare tra la folla.

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