Si svegliò di soprassalto, balzando a sedere all'improvviso e risucchiando l'aria nei polmoni in un brusco e violento respiro.
Il cuore batteva furiosamente nel suo petto, premendo contro le costole e pompando il sangue nelle vene a una velocità vertiginosa. Sentiva la pelle grondante di sudore, i vestiti bagnati e appiccicati addosso, la fronte imperlata di goccioline che gli colavano fastidiosamente lungo il viso.In un primo momento, Zayn non riuscì a capire il motivo di tutta quell'agitazione. Aveva come l'impressione di essersi appena svegliato da un terribile incubo, da un sogno che ancora non riusciva a ricordare. E l'ansia e la paura che provava in quel momento, non facevano altro che confermare tutte quelle sue supposizioni.
Ma subito tutti quei pensieri furono accantonati in un angolo recondito della sua mente, perché Zayn si rese improvvisamente conto di non avere la minima idea di dove si trovasse.
Il buio lo circondava da ogni parte, Zayn era immerso nella più completa oscurità, in un nero denso e liquido come l'inchiostro. I suoi occhi spalancati in quelle tenebre non riuscivano a scorgere assolutamente nulla, solo un buio completo e opprimente, asfissiante e profondo.
Era tutto molto silenzioso, non si sentiva assolutamente nulla. L'unico rumore percepibile era quello del suo respiro affannoso, non c'era nient'altro. Il suono dei suoi respiri rimbombava quasi innaturalmente in quel posto, ingannava l'udito, lo confondeva, creando le più strane e assurde fantasie. L'eco dei suoi respiri era così intenso che dava l'impressione che fosse quel luogo stesso a respirare, non Zayn. Sembrava un respiro totalmente estraneo a lui, un respiro che non gli apparteneva, come se quel luogo fosse in qualche modo vivo e stesse respirando al posto suo.
E quel suono rimbombava, gli martellava le orecchie, costringendolo quasi a trattenere il fiato, a controllare e calmare il suo respiro per evitare di continuare a sentirlo. Quella sensazione era terribile, quel suono diventava ogni secondo sempre più spaventoso. Era l'eco di un respiro che sembrava provenire dagli angoli più profondi e sinistri della terra, dalle viscere di un mondo buio e sconosciuto.Zayn aveva sempre detestato il buio, era una cosa che proprio non riusciva a sopportare.
Spesso la paura del buio è considerata irrazionale, priva di fondamento e senso logico, una sensazione di disagio prettamente infantile. Ma in realtà non è così.
Certo, a molti bambini, praticamente a tutti è capitato di manifestare un senso di disagio nel trovarsi soli nel buio. Da bambini, spesso ci si rintanava sotto le coperte, cercando la protezione del proprio letto, tentando di convincersi che da lì a breve non sarebbero spuntate le fauci di un mostro ad afferrarci i piedi, che non ci fosse nessuno nascosto nell'armadio pronto a spaventarci, che nessun mostro fosse in agguato sotto il nostro letto.Spesso, si dice che non c'è motivo di avere paura del buio, perché il buio nasconde solo le cose che ci sono anche di giorno, illuminate dalla luce del sole.
Ma è proprio questo il punto: il buio nasconde. Il buio ti proietta in una situazione in cui non si può tenere tutto sotto controllo, perché non si vede niente, tutto è nascosto, e non sai cosa aspettarti. Il buio è in grado di avvolgerti col suo mistero, di catapultarti in un mondo dove non si vede niente, assolutamente nulla, in un mondo in cui l'unico modo per vedere è attraverso gli occhi della mente.
E la mente di Zayn stava correndo un po' troppo, in quel momento. Stava generando i pensieri più terrificanti, le idee più spaventose, peggiorando di secondo in secondo la situazione.
Zayn non riusciva a smettere di pensare a che cosa potesse esserci di nascosto in quel buio immenso. Creature in agguato, avvolte nell'ombra, pronte ad attaccarlo, occhi perfidi e invisibili intenti a fissarlo proprio in quel momento...
Si portò le ginocchia al petto, senza riuscire a distogliere lo sguardo dall'oscurità che lo avvolgeva, nonostante non vedesse assolutamente niente.
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The Experiment || Ziam
FanfictionDal testo: Zayn non rispose. Guardò fisso Liam, con un'espressione preoccupata dipinta in volto e gli occhi sbarrati. Liam aveva ragione, lo sapeva. Dovevano fare qualcosa se volevano fuggire da quel posto orribile, qualcosa che sicuramente avrebbe...