"Ecco, state a vedere che domani mi chiederà di ripetergli i testi che ha spiegato oggi" disse May mentre attraversavano i corridoi dell'ala est, subito fuori dall'aula di letteratura. Arion, il professore di poesia dell'Istituto, le aveva fatto qualche domanda riguardo agli ultimi argomenti che avevano affrontato durante la lezione, e May si era prodigata in un lungo silenzio imbarazzato, abbastanza eloquente da far capire al docente che non aveva né studiato né tantomeno ascoltato le sue spiegazioni. "Non mi piace la sua materia" continuava May, seguita dalle altre ragazze. "Non serve a niente, non mi servirà a nulla. Mi ci vedete decantare una poesia durante una cena?" Si era girata verso le amiche con gli occhi sgranati, l'espressione esterrefatta di chi sta immaginando una scena surreale. In effetti, pensò Coleen, non ce la vedeva proprio. "Ma dai non esagerare" la interruppe Jaliha mentre la affiancava "Io le trovo interessanti" May aveva fatto roteare gli occhi ostentatamente "L'unica cosa che trovi interessante è Arion" aveva tagliato corto Nethel, facendo sogghignare le altre ragazze. Fuori dalle finestre i fiocchi di neve cadevano fitti e le sferzate di vento facevano tremare i vetri. L'inverno era arrivato da poco, ma a quanto pareva sarebbe stata una stagione molto fredda. Coleen si strinse nel suo maglione di lana mentre tirava una gomitata a Nethel, che le lanciò uno sguardo colpevole ma divertito. Jaliha era cotta del professore, lo sapevano tutti, perfino le mura dell'Istituto. "È pur sempre cultura" la voce di Awyn era quasi un sussurro, ma il corridoio era abbastanza stretto da lasciare che tutte la sentissero. "Ha ragione" questa volta era stato Rodan a parlare "In Accademia non ci hanno mai insegnato questo genere di cose, ma mi piacerebbe conoscere qualche poesia" aveva fato spallucce mentre Jaliha lo guardava stranita, non capendo se fosse serio o meno. Il dubbio doveva essere dipinto sul volto di tutte le ragazze perché Rodan sembrò imbarazzarsi "Sono serio" disse mentre si sistemava indietro i capelli con fare disinteressato. Eveline scoppiò in una risata cristallina "Non credo che conoscere la letteratura potrebbe aiutarti in battaglia" il vestito scuro che aveva indosso la faceva sembrare uno spettro, i capelli bianchi raccolti in una treccia contrastavano con il blu scuro della veste. "O mio amor" iniziò May agitando la mano fingendo di impugnare una spada "O verdi colli" la faceva roteare impacciata, e sembrava piuttosto che volesse tirare un cazzotto a qualcuno. "No decisamente poetare in battaglia non mi sembra una buona idea". Coleen lanciò un'occhiata verso il thamieli e con sorpresa si accorse che anche lui la stava osservando. Piegò leggermente la testa, come a invitarla a partecipare a quello scambio ironico. Nelle ultime settimane le ragazze avevano potuto abituarsi alla presenza di Rodan, e con sollievo di Coleen sembravano averlo preso in simpatia, complice anche il fatto che il ragazzo non aveva più attaccato nessuno né si era prodigato in strane magie. Perfino Nethel ci aveva scambiato qualche parola, ma gli stava sempre abbastanza lontana e Rodan da parte sua faceva di tutto per non metterla in agitazione. Appariva come un normale ragazzo dagli occhi a mandorla, slanciato e ironico, tutto il contrario di ciò che ci si immaginava quando si pensava ai semi demoni che facevano parte dell'esercito dei Regni. Coleen non distolse lo sguardo e lasciò che lui la raggiungesse. "Ti piace la poesia?" gli chiese piano, mentre le altre ragazze continuavano a ridere davanti alle buffe imitazioni di May, che stava recitando malamente una qualche canzone. "Non che io ne abbia lette tante" le rispose lui "Quelle che studiate a lezione non sono spiacevoli, anche se alcune sono... irreali" la principessa lo guardò di sottecchi "Irreali?" rallentò il passo "Quel testo sull'amore di Dio, degli angeli e bla bla bla. Non credo che l'autore abbia mai letto un libro di storia" Coleen sgranò gli occhi e gli tirò un pugno sul braccio "Non essere blasfemo" sussurrò imbarazzata. "Ma è vero" si difese mentre si massaggiava il punto in cui l'aveva colpito "Mi hai preso il nervo". Coleen lo ignorò. Da quando Rodan aveva ottenuto che lei parlasse con lui le loro conversazioni erano diventate occasioni per discutere. I due non trovavano un argomento in cui fossero d'accordo. Il thamieli riteneva che fosse assurdo che nel piano di studi di quelle ragazze nobili non vi fosse nemmeno un'ora di esercizio fisico "alla vecchia maniera", come gli piaceva definirlo, e trovava che l'equitazione non si potesse definire uno sport. Coleen non era stata d'accordo con lui, ed era nato un bel battibecco nelle scuderie. Un'altra volta mentre si trovavano nella serra, la principessa aveva ammesso di preferire la musica classica, e Rodan l'aveva presa in giro. "Se solo te lo permettessero, mia signoria, potresti uscire e ascoltare della vera musica, e non quel lamento degli angeli" aveva detto con aria canzonatoria. Lei non gli aveva rivolto più la parola per qualche giorno. "Davvero non vi facevano studiare letteratura in Accademia?" gli chiese. "No, niente. Passavamo le giornate tra addestramenti e lezioni di alchimia." "Alchimia? Credevo che solo gli uomini la studiassero." Rodan la guardò storta. "Nel senso che pensavo che chimica, fisica, e metallurgia fossero delle materie di competenza degli uomini" Coleen si affrettò ad aggiungere, non migliorando la situazione. "Principessa, si vede proprio che non uscite mai da questo posto." Coleen si sentì in imbarazzo, una sensazione di inadeguatezza si impossessò di lei. Rodan doveva essersene accorto perché il suo tono divenne più gentile. "Le basi di alchimia vengono insegnate in tutto il regno. Il Sacro Sapere non se lo sono tenuti solo gli uomini." Secondo la storia, o le leggende, alcuni dei Generali dei Grigori avevano insegnato agli uomini l'alchimia, una serie di discipline che li avrebbero resi in grado di combattere e difendersi nella Guerra dei Cieli. Azazel, uno dei Vigilanti più potenti, aveva mostrato ai suoi figli come costruire delle armi che sarebbero state in grado di uccidere i demoni dell'Inferno. Così era nata la Scienza degli Uomini, un sapere che si era tramandato di generazione in generazione, e che permetteva di costruire quegli stessi armamenti che possedevano gli Uomini Grigi. Si trattava però di discipline dalle quali le nobili ragazze dell'Istituto avrebbero dovuto tenersi lontane.
"Vieni con me" disse improvvisamente Coleen mentre svoltava in un angolo, staccandosi dal gruppo. "Vado in biblioteca" urlò mentre si allontanava, sperando che le altre ragazze l'avessero sentita. "Okay, ci vediamo dopo" gridò in risposta Jaliha. Rodan la seguiva a pochi passi di distanza. "Perché andiamo..." fece per chiederle, ma lei lo interruppe sbuffando "Quanto sei impaziente, per tutti i Santi". Quando attraversarono la porta di quercia a due battenti i loro occhi dovettero abituarsi alla penombra prima di poter scorgere gli scaffali e le volte della biblioteca. Coleen entrò a passo deciso, e senza voltarsi indietro superò un paio di scaffali polverosi, verso il fondo della stanza. Rodan, dietro di lei, la guardava scorrere le dita sulle copertine di alcuni volumi e afferrare un paio di libri da uno degli scaffali più alti. "Lo prendo io" aveva detto cercando di aiutarla a raggiungere un tomo sul ripiano, ma la principessa aveva fatto un salto ed era riuscita ad afferrarlo prima di lui. Quando si sedette su una delle poltrone rosse aveva sulle ginocchia una gran pila di libri. "Queste sono le mie raccolte preferite" disse mentre teneva gli occhi fissi sulle opere e le appoggiava sul tavolino. Rodan era confuso, e non cercò nemmeno di nasconderlo, era rimasto in piedi accanto a lei, incerto su quello che avrebbe dovuto fare. Coleen arrossì e gli chiese di sedersi. "Sono raccolte di poesie" specificò "Se vuoi leggere dei componimenti degni di questo nome, questi fanno al caso tuo" e indicò il tavolino con un cenno del capo. "Chi le ha scritte?" Rodan aveva preso il primo volume ed aveva iniziato a sfogliarlo attentamente, con quelle stesse mani che brandivano armi. "Vari autori. Sono poesie che provengono da tutto il continente e anche oltre." Gli rispose mentre lo osservava sottecchi, alcuni ciuffi di capelli gli erano scesi sugli occhi, coprendogli parte del viso. Il colletto della sua camicia era spiegazzato, sotto di esso si intravedevano delle venature nella pelle, come sottili tatuaggi chiari. Coleen si accorse di essersi fermata a fissarlo e distolse lo sguardo imbarazzata. "Sogni di un uomo" Rodan lesse ad alta voce le parole verdi zaffiro che intitolavano la pagina.
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Regalia of ruination
FantasyQuando gli angeli ribelli caddero sulla terra, dalla loro unione con le donne umane nacquero esseri dai poteri straordinari. Dopo secoli di guerre e sangue, nei sette regni domina la pace, ma un nuovo pericolo minaccia di far ricadere il mondo nel b...