capitolo quattro

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Uscito da casa di quei ragazzi, vagai un po' per varie strade di Londra, ma dopo poco mi ritrovai involontariamente nella strada dell'ufficio di Simon
"chissà a chi avrà rovinato la vita Simon visto che io per lui non sono mai esistito. Magari è cambiato non essere negativo louis"

Mi avvicinai spaventato, avevo paura che mi riconoscesse nonostante sapessi che non l'avrebbe fatto e vidi dal suo studio uscire un ragazzo in lacrime "ti prego dammi ancora una possibilità" io ero appoggiato al muretto difronte e li guardavo

"va via, no zayn ti voglio fuori" gli diede una spinta e lo fece cadere sul pavimento, io lo raggiunsi subito
"Ei, come stai, vuoi una mano? Tirati su"
"Sto bene tranquillo grazie" prese la mia mano
"Non stai bene, hai bisogno di qualcosa?"
"Va via stronzo, non ho bisogno di nessuno" aveva gli occhi pieni di lacrime e mi diede una spinta.

"So cos'hai passato, anch'io non avuto una vita facile a causa sua, avevo perso tutto e tutti ed ero diventato un ubriacone, drogato e pure anoressico." Si fermò di schiena ad ascoltarmi
"Vorrei solo darti una mano, nessuno merita di soffrire così" si voltò e tornò indietro
"ti va di parlare un po'?" provai a convincerlo lui annuì e ci sedemmo sul muretto dov'ero seduto da solo prima.

"cos'ha fatto a te?" chiesi con delicatezza cercando di essere il meno invadente possibile
"Mi ha raccolto dalla strada, ero un ragazzino di 17 anni nato a Bradford. ma figlio di un uomo di origini anglo-pakistane e di una donna inglese convertita all'Islam, ed ho vissuto con molti disagi a causa delle mie origini miste, tanto che fui costretto ad andare a lavorare fin da piccolo per mantenere la mia famiglia perché nessuno voleva dare un lavoro a mia madre. Facevo il cantante in un piccolo bar in periferia quando lui è entrato e mi ha visto 'ti voglio con me voglio farti un contratto' disse subito illudendomi, il contratto me lo fece ma a sue condizioni ed io fui costretto a firmare data la cifra eclatante di denaro che ottenevo e portavo a casa. Ma le condizioni drastiche di questo contratto si fecero sentire presto, dopo poco non ero più lo stesso, avevo perso tutto ciò che avevo e l'unico motivo per cui andavo avanti era portare i soldi a mia madre per permetterle di crescere al meglio le mie sorelle. Nonostante fossi sfruttato fino al midollo ogni giorno e non avessi possibilità di replica, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'avvenimento accaduto ieri. Lui non voleva stessi con gigi, la ragazza che amo, perché aveva già preso sotto contratto una ragazza falsa che rispecchiava ciò che secondo lui le persone dovevano vedere, io dopo anni di silenzio, per amore, mi ribellai e gli disse che amavo gigi e non volevo nessun altro. Allora lui arrabbiato se ne andò e mi strappò il contratto in faccia urlandomi 'di alla tua famiglia che può pure morire per strada perché Zayn Malik è finito'. Oggi ho lasciato gigi e con la speranza di poter ritornare da lui l'ho raggiunto qui, ma come vedi, non è andata molto bene. Non ha più bisogno di me a detta sua 'ha un altro ragazzino da sfruttare che non si lamenta e che potrà spolpare per bene, io non gli servo più' . Ora sono nella merda, non ho più ne gigi, ne un lavoro, ne la possibilità di poter portare a casa un po' di soldi per poter sfamare la mia povera famiglia" Scoppiò a piangere disperato, cazzo questo ragazzo sta vivendo questo perché io non sono mai esistito? Mi sento così tremendamente in colpa magari se Simon avesse conosciuto me, non avrebbe rovinato la vita a questo povero ragazzo.

"mi dispiace, ti capisco perfettamente, ma non hai bisogno di lui anzi, ti faceva solo del male, puoi farcela da solo, i tuoi genitori sono fieri di te lo stesso, sei una persona splendida ed hai fatto il possibile, anche volendo non avresti potuto vivere così per sempre, come ha fatto con me, Simon ti avrebbe portato a fare cose delle quali poi ti saresti pentito fortemente. Quindi ora zayn alzati, prendi la tua vita in mano, va da gigi e cerca un altro fottuto produttore, perché immagino solo quanto tu possa essere bravo, c'è la farai ad essere felice almeno tu. Te lo prometto." Gli tesi la mano e lui sorridendo me la prese e mi abbracciò
"Angelo custode, non so nemmeno come ti chiami, ma grazie. Sei una grande persona."
"louis, solo Louis" gli sorrisi mentre andava via ma poi si voltò e mi guardò
"Va da lei, su, che aspetti, corri" gli dissi con un grande sorriso.

Parlare con quel ragazzo mi aveva fatto star meglio, forse avrei avuto anch'io bisogno di una persona che mi dicesse queste cose. Forse se l'avesse fatto avrei mandato a cagare Simon tempo fa e mi sarei ripreso in mano la mia vita come ho detto di fare a zayn o forse no, magari doveva andare così chi lo sa?

Tentare il suicidio per poi risvegliarti e vedere che sei scomparso dalla faccia della terra, ritrovare una registrazione dove chiedi a qualcuno di aiutarti a far sparire te stesso e non riuscire a collegare i punti per poterne trovare un filo logico e comprensibile; forse era questo che il destino ha in programma per me e forse doveva andare così.

Raggiunsi anche casa di Eleanor poco dopo, 'chissà cosa fa' mi domandavo, quando dalla finestra del salone di casa sua, la vidi con un bambino in braccio, un uomo al suo fianco che la guardava con gli occhi dell'amore e tanti cani che gironzolavano per casa
"ha trovato la felicità" esclamai sorridendo.

Infondo sono contento che sia riuscita ad essere felice, non mi sono mai messo nei suoi panni, ma a 25 anni dover essere fidanzata per forza con un ragazzo che non ami, solo per fare soldi ed impedire al futuro di realizzare la famiglia con un uomo che ami davvero, non doveva essere il massimo.

Continuai a camminare senza metà e senza aver mangiato un boccone da 24 ore, all'infuori della sbobba ospedaliera di questa mattina.

Questa cosa non è molto buona non solo per la mia salute, ma per quella di chiunque direi.

Non curante dei rumori che arrivavano dal mio stomaco continuai a camminare e arrivai alla stazione dalla metro, dove mi sedetti su una panchina e cercai di addormentarmi accovacciato e tenendo stretto tutto ciò che mi rimaneva, cioè il mio telefono.

"o mio di louis, cosa ci fai qui?" sentii urlare mentre una mano mi scuoteva la spalla. 

Who is Louis Tomlinson?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora