Forbidden

49 3 0
                                    

Il cosmo era in costante cambiamento, con i suoi moti regolati da irrazionalità e imprevedibilità. Due asteroidi si scontravano e cambiavano il loro percorso. Una stella si spegneva per sempre ed un’altra nasceva in un’esplosione senza fiamme di cui nessuno avrebbe sentito il suono, la sua luce avrebbe viaggiato tanto lontano da poter raggiungere un pianeta solo dopo anni, magari quando era sul punto di terminare il suo ciclo.

Ecco perché il futuro poteva definirsi incerto anche a coloro che avevano la possibilità di scrutarlo. Quell’insicurezza era spesso più corrosiva della certezza stessa.

Vader lo sapeva bene e Khala lo stava ancora scoprendo.

Quella giovane aveva uno strano e particolare ‘dono’, così aveva deciso di considerare la sua capacità di poterlo trovare e di riuscire a condividere con lui così approfonditamente le sue emozioni e persino i luoghi in cui si trovava. La faccenda aveva cominciato a prendere una piega insolita da quando lui stesso aveva iniziato ad aspettare, ogni giorno, di estraniarsi dallo stardestroyer per un po’ per ritrovarsi in quella boscaglia sconosciuta con lei. Khalais era furba a scegliere attentamente posti che non avessero segni particolari o distinguibili o forse non c’erano davvero, ma indubbiamente li cercava.

Era diventata una sorta di malsana abitudine, spesso si ritrovavano seduti l’uno di fronte all’altra senza parlare sino alla fine e al contempo rivelandosi tutto. Detestava per certi versi essere così allo scoperto, come un debole apprendista, ma questo gli permetteva di percepire meglio lei e il complesso rovereto di emozioni in cui era intrappolata la sua mente. C’erano esitazioni in lei, lievi come il palpito di un uccel di bosco, ma presenti. Se fosse riuscito a tirarla verso il Lato Oscuro, sarebbe potuta essere una grande risorsa.

“Lord Vader, signore. Un piccolo convoglio di navi sta attraversando il sistema di Corellia, non si identificano.”

Il Sith raggiunse la plancia di comando per scrutare dalla vetrata quella striminzita flotta dai colori giallo e blu dalla parvenza innocua. Un piccolo sentimento di pericolo stillò in lui come un sentore di avvertimento, ma concentrandosi su di loro, non percepì animi rivoltosi o agitati.

“Lasciateli passare. È inutile smuovere i nostri caccia per poche navette.” E soprattutto doveva presto ritirarsi nei propri alloggi per attendere qualcuno.

“Sì, signore.”

“La tua spada è il riflesso di te stessa. Hai uno stile confusionario, aggressivo. Ricorda che lo stile cinque ha portato molti Jedi a cedere al Lato oscuro, dovresti provare ad impiegarne altri.”

Khala spense la spada e si piegò sulle ginocchia per riprendere fiato mentre ascoltava le parole di Qui-Gon.

“Maestro..” Arrossì impercettibilmente nel fare quella domanda, curiosa di sapere.

“Vader utilizzava lo stile 5? È per questo che è caduto alla tentazione?”

“Anakin Skywalker era un valido Jedi, un combattente la cui fama lo precedeva nella galassia. Conosceva tutti gli stili.”

“Tutti?!”

Lui annuì placidamente:”Ma adesso torniamo a noi, anche tu puoi impararne diversi. Cominciamo a ripassare il primo.”

‘Il futuro può definirsi incerto anche a coloro che hanno la possibilità di scrutarlo. Quell’insicurezza è spesso più corrosiva della certezza stessa.’ Ma non poteva essere più doloroso di quel che Khala sentì.

La spada si fermò a mezz’aria, il suo respiro rimase intrappolato, i suoi occhi spalancanti su una realtà poco lontana da lì.

Grida, urla e presenze vitali che scomparivano una ad una la fecero tremare fino all’osso.

Way of the JediDove le storie prendono vita. Scoprilo ora