Il suo profumo.
Aveva il suo profumo.
Ed ora l'olezzante fragranza di Naboo riempiva la stanza e gli era rimasta addosso come se si stesse legando ai ricordi che quelle note odorose portavano a galla.
Ricordi di un passato che era riuscito quasi del tutto ad eliminare al fine di raggiungere il potere che il Lato Oscuro, che l'Imperatore gli avevano promesso.Eppure, percepiva sempre più forte la presenza del suo più grande rivale che si ostinava a voler sopravvivere nell'agonia in cui lo aveva relegato affinché soffocasse nei suoi stessi peccati.
"Tu sei soltanto un debole.."
Strinse i pugni furiosamente e questi tremarono per un momento al breve ricordo fisico di ciò che poco prima stavano accarezzando.
Gli parve quasi di sentire sé stesso sciogliersi in una battuta data dal suo vecchio spiritismo.
'Parla quello che si fa abbindolare da una Jedi.'Rimase in silenzio a fissare il vuoto e poi mosse il capo in segno di negazione.
Doveva andare dal suo Maestro prima che tutto gli sfuggisse di mano.
Si girò verso le porte e si congelò sul posto, non riuscendo più a muovere un muscolo.
Le palpebre si spalancarono e il cuore restò sospeso nel petto, in un battito fantasma."Padmé?"
Terry la accompagnò nel salone senza smettere di parlare nemmeno per un istante.
Il palazzo di Quaridch era stato costruito usando tecniche all'avanguardia come anche vecchie assi di legno; Terry le spiegò che lo aveva fatto per avere qualcosa che unisse il pianeta e la presenza dell'uomo."Interessante."
Fu l'unica cosa che Khala riuscì a dire.
Era ancora ferma a quel bacio e alla richiesta d'aiuto che le era arrivata poco prima che tutto finisse."Ed eccoci nella Sala Grande. È qui che ci riuniamo tutti e dove accogliamo gli ospiti. Quaridch ti sta aspettando."
Terry le indicò il tavolo sopraelevato su un piedistallo galleggiante nell'aria, a poca distanza dal pavimento grazie a sospensioni magnetiche. C'erano sopra circa una decina di persone sedute e altrettanti camerieri. L'uomo che si era presentato come Quaridch alzò un braccio per salutarla e invitarla a raggiungerlo.
"Tu non vieni?" Chiese Khala a Terry quando notò di non essere seguita dalla donnetta petulante.
"Oh no, io ho appuntamento con la mia squadra stasera. Ci si vede in giro però."
Centinaia di occhi erano puntati su di lei, umani e non. Cercando di non incrociarne nessuno, Khala raggiunse il tavolo dell'uomo a cui aveva affettato in due la nave.
"Dreissa! Che piacere vederti star meglio. Su, siediti con noi."
Khala si appoggiò sulla sedia di legno e la sentì tirare un lamento e vibrare.
Saltò in piedi, convinta di essersi seduta sopra a un qualche animale, ma non vide nulla. Se non gli sguardi inquisitori dei presenti."Tutto bene, cara?" Le fece Deha.
"S-sì, ma.. Non avete sentito nulla?"
Le loro facce si fecero ancor più dubbiose.
"Sentito cosa?"
"Oh.. Scusate, dev'essere la stanchezza."
Tornò a sedersi e nuovamente sentì quel piagnucolio che la fece irrigidire. E di nuovo, nessuno sembrò capire alcunché.
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Way of the Jedi
FanfictionStoria già scritta, ma non mi fa più aggiornare, quindi la riposto. Ci troviamo 6 anni dopo l'ordine 66. L'Impero regna sulla Galassia e la purga dei Jedi continua. Khalais è una giovane padawan in fuga, lacerata da ricordi che la tormentano da quan...