─ because i love u... ─

316 18 17
                                    

Per Mike era un altro giorno monotono, era come se fosse in una specie di loop. Si svegliava, andava a scuola, tornava a casa e si buttava sul letto a non fare nulla... tutto il santo giorno...
Da quando Will non gli parlava più si sentiva perso, neanche quando si era lasciato con Undici si sentiva così.
Will c'era sempre stato per lui ed è per questo che era diventato così importante. Quando Mike stava con lui si sentiva bene, era sé stesso e non si era mai sentito così con nessuno.

A pensarci bene la relazione che aveva con Undi era alquanto tossica.
Passavano più tempo a pomiciare che a parlare o a fare qualcosa di alternativo. Ma allora perché era così aggrappato al pensiero di tornare insieme a lei? Forse perché aveva paura dei cambiamenti o forse perché Undici era come una protezione per lui, una protezione dai pregiudizi della gente.
che gran stronzata pensò.

Dopo ciò concentrò tutti suoi pensieri su Will.

mi manca un sacco passare le serate con lui, mi manca scherzare con lui, mi manca giocare insieme all'arcade, mi manca tutto... mi manca lui diamine

Continuò a pensare a lui per un tempo che sembrava interminabile finché...
«Mike?»
Si sentì pronunciare questo nome dalle onde elettromagnetiche del walkie-talkie e il corvino capì subito che era la voce di Will.
«Will!» esclamò Mike più felice di un bambino quando vede arrivare il carretto dei gelati.
«casa mia, ore 21»
«o-ok certo...»
Senza aggiungere nient'altro il castano chiuse il collegamento e lasciò Mike lì fermo come un' idiota davanti al walkie-talkie.
«Will?»
Nessuna risposta.
ok?

Era felicissimo che sarebbe stato di nuovo con Will. Cavolo se era felice.
Addirittura dalla felicità non toccò cibo a cena.
«Mike, tesoro? Non mangi?» chiese la madre.
Il ragazzo non rispose, era perso nei suoi pensieri, impaziente di rivedere il suo migliore amico.
Migliore amico...
aaaahh!
«ma che fai!?» domandò infastidito alla sorellina che un istante prima gli urlò nell'orecchio.
«ehh non rispondevi» disse ridacchiando Karen.
«ah si scusa, è solo che dopo mi vedo con Will a casa sua e sono contentissimo perché finalmente mi parla. Chissà cosa vorrà dirmi...»
«non fare tardi però» gli disse sorridendo
«va bene»

Corse subito in camera sua per mettersi qualcosa al volo, era troppo euforico per prepararsi per bene, prese la giacca e si recò di fretta giù.

«ciao mamma, a dopo!»
La madre non ebbe neanche il tempo di rispondere che già il figlio sbatté la porta alle sue spalle.
Arrivato alla sua bici, Mike montò su di essa e iniziò a pedalare con tanta foga.

Durante il tragitto pensava continuamente a Will, pensava a cosa gli avrebbe detto, a come si sarebbe comportato, se doveva essere felice o arrabbiato, non lo sapeva.
Continuò a rifletterci su, finché a circa metà percorso il ragazzo iniziò a sentire delle gocce d'acqua inumidirgli il viso.
«ci mancava solo questo» disse sbuffando, mentre la pioggia cominciava a battere più rumorosamente sul terreno.

Cercò di accelerare la pedalata senza esagerare e arrivò prima del previsto.

Con tanta insicurezza bussò alla porta di Will.

«ehi Mike, dai entra, sta diluviando»
«ehi» disse mentre si puliva le scarpe sullo zerbino per poi entrare.
Will gli fece cenno di seguirlo in camera sua e l'altro lo seguì.
Mike si sedette sulla sedia della scrivania di Will e il castano si sedette sul suo letto.

Dopo un silenzio che sembrava non finire, tutte le emozioni che provava Mike sbucarono fuori e iniziò a sfogarsi.
«per piacere, ora che siamo qui puoi dirmi che ti è preso?» esordì Mike con un tono un pò aggressivo.
«che intendi?» chiese Will anche se sapeva perfettamente cosa intendeva.
«che intendo?! Mi hai evitato per praticamente una settimana senza una logica motivazione»
«scusa ma che ne sai, se non ti ho parlato evidentemente una motivazione ci sarà»
«per favore, illuminami»
«dio Mike, ti avevo detto solo che avevo bisogno di spazio e di pensare, questa è la motivaz-»
«ma spazio di che cosa? Pensare a che cosa? Io proprio non capisco»
Mike non sapeva bene cosa provava in quel momento. Quando Will lo ha chiamato era così felice che il suo migliore amico gli parlasse di nuovo e ora tutto d'un tratto non lo era più così tanto, era alquanto confuso. Poi gli venne in mente la promessa.... quella dannata promessa...
«Sai credevo che la cosa che ci siamo detti qualche anno fa "pazzi insieme", ricordi? Fosse per sempre e tu non mi eviti perché hai bisogno di pensare e di spazio? Credo non ti importi più della nostra amicizia»
Will sentendo quell'ultima frase rabbrividì, come cazzo gli è venuto in mente di dire una cosa del genere? A lui non importava!? È uno scherzo.
«A ME? A me non importa certo... Chi è che fino a giorni fa non faceva altro che a pensare al quel cazzo di piano inutile? Eh? A parlare di Undici, sempre e solo Undici. Undici di qua, Undici di là, lo capisci che lei ha voltato pagina? Lo capisci che a lei non interessi più? Evidentemente no-»
«Will....»
«Fammi finire.
Mi sono sentito usato ecco.
Ecco perché avevo bisogno di pensare. Così ho capito, anche con un aiuto, che non riesco a stare senza di te. Già hai capito bene e sai perché?»
Lo stava per dire, lo stava per dire sul serio.
«Perché ti amo cazzo»

Will si sorprese del suo stesso coraggio a dire una cosa del genere. Che cavolo aveva appena fatto? Aveva rovinato tutto....

Mike rimase lì immobile e non disse nulla. Sembrava come paralizzato da testa a piedi. Le sue labbra non riuscivano neanche ad aprirsi per dire qualcosa, ma tutto ciò che riuscì a dire fu un verso che si sentì a malapena.

«Non dici niente?» chiese Will con una voce tremolante. Era sul punto di scoppiare a piangere come un bambino. Le sue labbra erano serrate per trattenere le lacrime.
«Bene, allora me ne vado» continuò Will guardando Mike un'altra volta come per ulteriore conferma di quello che aveva detto.

Il corvino riuscì finalmente a parlare, come se fosse stato sbloccato da qualche forza divina.
«Will ma dove vai? È casa tua... e p-poi sta diluviando»
«Qualunque posto è meglio di qui» rispose mentre si avviava verso la porta.

Ed ecco che Mike si bloccò di nuovo. Non sapeva che fare. Era solo, fermo lì come un'idiota, fino a quando sentì la porta sbattere dietro a lui.
Cosa diavolo era appena successo. Doveva ancora realizzare del tutto.
Will gli aveva detto che lo amava... non se lo sarebbe mai aspettato.
Che doveva fare ora? Non poteva perderlo di nuovo, non adesso.
Dopo tutto era ancora in tempo per sistemare le cose.
Ma infatti! Che stava facendo ancora lì? La persona a cui teneva di più al mondo in questo momento sta soffrendo e sta pedalando sotto la forte pioggia senza probabilmente una meta.

«Will!» iniziò a urlare Mike.
«Will aspetta!»

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 21, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

 𝑼𝑵𝑫𝑬𝑹 𝑻𝑯𝑬 𝑹𝑨𝑰𝑵 | 𝑩𝒀𝑳𝑬𝑹 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora