6 TENTATO SUICIDIO

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Chiusa in una stanza c'è una ragazza con la mente spenta e il cuore sanguinante, lacrime amare gli escono dagli occhi; solo lei sa cosa sta per fare o cosa pensa di fare, si avvicina alla finestra ne sfiora i bordi, la apre e si sporge dal vetro sotto c'è il vuoto ma lei è come se non lo vedesse come se la sua mente fosse annebbiata; sale prima con un piede poi mette anche l'altro ora vede tutto: le macchine sotto che passano, il marcia piede con i pedoni. alza la testa c'è il tramonto rosso, si sporge ancora, si sta per buttare. un piede già penzola giù manca solo l'altro e poi cadrà, ormai ha deciso si lancerà e morirà una volta per tutte, magari così Jacopo sarà felice; prende un respiro e...........lui. Il suo volto mi è apparso nella mente il suo volto, lui che ride, lui che mi guarda, lui ...che mi ferisce. Scendo dalla finestra e cado inginocchio piangendo " perché? perché deve essere così difficile? io voglio morire, voglio smettere di soffrire! io lo amo così tanto. Io ....non lo amo...questo non è amore... l'amore non ti fa desiderare di morire....questo è un infatuazione tossica. In quel momento il mio telefono squillò, sul display lampeggiava il nome di Alexander, chissà forse Mary gli aveva raccontato cos'era successo; risposi. << ehi! Noemi! come stai? io te l'avevo detto che era uno stronzo! perché non mi hai dato ascolto!? >> fece lui dall'altra parte del telefono, io ero troppo depressa per parlargli infatti stetti zitta e lui continuò preoccupato<< allora! mi rispondi? sei sicura di stare bene?>> non lo sopportavo più volevo stare da sola con i miei pensieri, proprio quei pensieri che mi avrebbero uccisa passo dopo passo << sì sto benissimo>> con voce inespressiva e chiusi la chiamata. Mi stesi sul letto se non potevo morire, se non potevo ferirmi da sola, se non potevo essere sua, l'unica cosa che potevo fare era dormire e sognarlo, l'unica cosa che potevo fare era illudermi ancora, tanto di certo ancora dolore non mi potrà fare chissà che male. Mi svegliai alla mattina, senza un'espressione, mi vestii di nero come se andassi a un funerale, arrivai a scuola, giuro non ero masochista ma non potei fare a meno di alzare la testa e controllare se ci fosse Jacopo che ovviamente incrociò i miei occhi freddi ma rimase imperturbabile nel vederli come sempre oltre tutto. Per tutta la giornata rimasi così, impassibile e depressa, Mary aveva anche cercato di parlarmi ma io l'avevo semplicemente ignorata, rimasi isolata per mia volontà per una volta, avevo pensieri suicidi 24 ore su 24, e tutto questo per colpa di un ragazzo che non aveva un briciolo di cuore e aveva distrutto il mio in un milione di schegge impossibili da rimettere insieme, certo in parte era colpa della mia ingenuità ma che potevo saperne a 13anni? 

                                                                ANGOLO AUTRICE 

 CIAO! SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA! IO PERSONALMENTE NE SONO SODDISFATTA E ALLA PROSSIMA!!!ANCHE SE HA FATTO MALE SCRIVERLO.... SAYONARA!!!!



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