Capitolo 3 - Grotta

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La conoscenza del territorio guidava i passi della ragazza quasi automaticamente, nel frattempo però la sua testa richiamava inesorabilmente i ricordi della sua famiglia. Era straziante pensare di essere rimasta da sola, l'unica sopravvissuta a quella strage. Ma quello non era il momento di piangere, non erano ancora del tutto in salvo.

Era in compagnia di un Grisha potente, questo lo aveva capito e iniziava anche ad avere sospetti su chi fosse. Anche se lei e la sua famiglia non vivevano assieme ad altri simili da qualche tempo, le storie facevano sempre in fretta a circolare.

Lo cercò con la coda dell'occhio, lui la seguiva a qualche passo di distanza e ogni tanto scrutava con i suoi occhi scuri l'ambiente circostante, sicuramente alla ricerca di eventuali pericoli.

Nessuno fino a quel momento li aveva seguiti e questo voleva forse significare che si trattava di una squadra isolata di cacciatori che si erano spinti un po' troppo oltre il confine. Ormai le studiavano tutte pur di mettere le mani sulle "streghe".

Data la concentrazione di lui a scovare ogni singolo cambiamento, sentì il classico gorgoglio dell'acqua che scorreva, doveva esserci una fonte nei pressi.

Non si era sbagliato, dopo un centinaio di passi raggiunsero un piccolo e stretto torrente.

In quel punto le sue acque scorrevano limpide e poco impetuose.

Lo guadarono stando ben attenti a dove mettevano i piedi per evitare le poche aree ricoperte dal ghiaccio scivoloso.

Non si allontanarono dal corso d'acqua, costeggiarono infatti la sua riva destra mantenendosi sotto la copertura degli alberi.

A mano a mano che lo risalivano in direzione nord il Grisha oscuro notò che il letto del torrente si stava inabissando nel terreno e che le acque scorrevano più impetuose, segno che erano leggermente più in pendenza e che da qualche parte doveva esserci un consistente dislivello.

Aveva di nuovo ragione perché dopo pochi istanti si parò davanti a loro un'alta parete di pietra, al cui centro svettava in tutta la sua magnificenza una cascata di medie dimensioni.

Il sole, con i suoi ultimi raggi prima del tramonto, lanciava dei bellissimi bagliori di differenti sfumature.

Il Grisha oscuro rimase per un momento a contemplare quella visione. Nonostante avesse viaggiato a lungo in quegli anni, non gli era ancora capitato di vedere un posto simile.

Intanto la ragazza si era allontanata di qualche passo da lui e con la mano sinistra sfiorava la parete grigia di roccia ricoperta da fitti rampicanti verdi, alcune foglie erano già rigogliose sebbene non fosse ancora giunta la primavera.

Lui la raggiunse nell'esatto momento in cui lei si fermò, si assicurò che anche lui vedesse cosa stava per fare. Sempre con la mano sinistra sollevò una porzione di rampicanti, svelando così un'apertura nella roccia.

Non si sarebbe mai notata a prima vista, quell'ingresso era ben nascosto.

Non attesero oltre e si infilarono dentro lo stretto tunnel.


"Ecco il mio rifugio.." mormorò lei in tono orgoglioso non appena lo stretto corridoio si aprì in un'ampia caverna.

Il Grisha oscuro appoggiò il cestino di vimini e si guardò intorno.

Sul soffitto della grotta c'era una sottile faglia che lasciava passare quel tanto di luce sufficiente ad illuminare grossa parte dell'ambiente. Da lì si poteva persino sentire il fragore della cascata.

Si vedeva che il posto era frequentato in quanto per terra era presente un circolo di pietre, al cui interno vi erano i resti di un precedente fuoco. Accanto ad esse c'erano delle pietre focaie e l'occorrente per accenderne uno nuovo.

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