È arrivato il grande giorno, mi chiedo se abbia preso tutto vista la mia sbadataggine. Probabilmente per strada mi ricorderò di aver lasciato qualcosa a casa.
Siamo appena partiti ed io mi ritrovo in macchina con le cuffie a tutto volume persa nei miei pensieri.
Mia madre non riesce a trattenere qualche lacrima e mio padre, nonostante cerchi di nascondere le proprie emozioni, ha il volto rattristato.Arrivati all'aeroporto sento annunciare il mio volo e, nonostante il disagio dovuto alla mia apatia, saluto i miei genitori con un grande abbraccio decidendo di fare un'eccezione visto che non so quando li rivedrò.
L'aereo si sta alzando ed io, essendo in piena di pensieri, come sempre, avverto un fortissimo mal di pancia a causa dell'ansia.
Inizio a vagare nei miei pensieri, poi degli applausi mi svegliano.
Cerco di capire cosa fosse successo di tanto entusiasmante dimenticando che è solito applaudire all'atterraggio dell'aereo.
Mi sento così stupida, sono l'unica che, anziché applaudire, si è messa a ridere.Scesa dall'aereo cerco di ricordare il tragitto che avevo percorso con i miei quest'estate.
Brooklyn è così diversa da Roma, sicuramente è molto più pulita e la caratterizza un ambiente che ti fa quasi sentire a casa, nonostante il traffico sia uguale a quello di Roma.Arrivata nel mio appartamento poso tutto e comincio a mettere in ordine i vestiti, per sicurezza do una pulita, non si sa mai, ma inizio ad avere un certo languorino.
Guardo il mio orologio, sono le otto, è ora di cenare, domani ho la sveglia presto, così ordino una pizza. Già sento la mancanza.

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𝚃𝚑𝚎 𝚘𝚗𝚕𝚢 𝚘𝚗𝚎 || 𝙱𝚞𝚌𝚔𝚢 𝙱𝚊𝚛𝚗𝚎𝚜
Roman pour Adolescentsophelia, un'abile ragazza che cerca di inseguire i propri sogni, si ritrova a fare i conti con cambiamenti inaspettati e una nuova vita passando da una spensierata quotidianità a una vita caratterizzata dal pericolo a causa di un'amicizia o forse qu...