Erano passati più tre giorni dall'arrivo di Jeongguk al covo della Grande Ombra e in quei giorni il corvino era riuscito ad alzarsi autonomamente dal letto e a fare alcuni passi da solo senza doversi appoggiare a Seokjin o a Taehyung.
Il castano era rimasto accanto al corvino per tutta la durata di quei giorni e lo aveva aiutato un po' in tutto, impedendogli di fare sforzi troppo grandi o prolungati.
Jeongguk, nonostante si lamentasse spesso dicendo di non voler essere trattato come un bambino, amava da impazzire quelle attenzioni riservate solo a lui. Non veniva trattato così da anni, da quando da bambino prendeva la febbre e la madre si prendeva cura di lui ad ogni ora del giorno. Si sentiva amato in tutti i sensi dopo anni e anni passati a nascondersi dietro la facciata del soldato impassibile e invincibile, quando chiaramente non lo era. Era stato educato ad essere così, a nascondere emozioni e sentimenti dietro ad un muso lungo e a degli occhi freddi.
Occhi freddi che non riusciva a gestire. I suoi occhi così grandi da ricordare quelli di un bambino avevano causati così tanti problemi durante tutta la sua preparazione militare da costringerlo a passare ore e ore ad esercitarsi. Aveva una luce nei suoi occhi che costringeva i suoi superiori a castigarlo e a punirlo in continuazione ogni volta che non riusciva a nasconderla.
Che avessero paura di un qualcosa di nuovo? Che quella luce ricordasse loro di qualcosa di malvagio o proibito? Il corvino non era riuscito a capirlo sin da piccolo e in quel momento, all'età di ventiquattro anni, quelle domande non avevano ancora risposta.
Cosa sbagliava per trovarci risposta?
Il corvino sospirò e osservò il corpo minuto e a tratti femminile del minore steso accanto a sé in una piccolissima parte del letto. Sorrise dolcemente, spostandogli la frangia dalla fronte per poi lasciarci un piccolo bacio e tornare a dormire sogni poco tranquilli.
Era perseguitato dai suoi demoni persino durante la notte.La mattina dopo, quando si svegliarono, sentirono le urla di Seokjin mischiate a quelle di Namjoon. Taehyung sbadigliò assonnato e si alzò per andare a controllare. ''torno subito, tu non ti muovere che devo rimetterti l'unguento '' lo avvertì il castano allontanandosi per raggiungere la fonte di quel gran baccano che li aveva svegliati alle prime ore del mattino, il sole non era ancora sorto del tutto.
Il castano camminò in silenzio fino alla sala più grande del rifugio, il centro vero e proprio di quel posto. Si sporse appena, solo per controllare quello che accadeva in quella stanza, e sgranò gli occhi vedendo i due uomini urlarsi a vicenda e litigare. In quei pochi giorni che era restato lì aveva visto solo un amore immenso adornare i loro occhi e vederli litigare con così tanta intensità lo spaventò.
Non riuscì a capire quale fosse la causa di quella sfuriata, probabilmente iniziata da Seokjin e dal suo carattere delicato ed irascibile. Osservò le espressioni di entrambi gli uomini e Namjoon sembrava seccato dalle parole di Seokjin. Si sporse maggiormente riuscendo, questa volta, a captare alcune parole.
''non puoi odiarlo per qualcosa successa anni fa e per cui si è scusato più volte! '' furono le parole di Seokjin che più lo colpirono. Stavano parlando di Jeongguk e del perché Namjoon lo odiasse?
Voleva saperne di più, voleva capire cosa avesse causato un allontanamento tra i due. Si sporse ancora una volta, stando attento a non farsi vedere e a non fare nessun rumore. Quando stava per scoprire il motivo di quel litigio, durato anni, due mani si appoggiarono sui suoi fianchi facendolo sussultare e voltare immediatamente.
Jeongguk era in piedi, davanti a lui, con uno strano sguardo a caratterizzare gli occhi scuri e penetranti.
''ti avevo detto di restare a letto '' lo rimproverò il principe puntandolo con un dito facendo mettere un piccolo broncio al soldato. ''ma non tornavi più '' sussurrò abbassandosi alla sua altezza. ''e poi, non origliare le conversazioni di Namjoon. Lo viene sempre a sapere e non succede mai nulla di buono quando lo scopre. ''. Il minore sospirò annuendo e gli prese la mano. ''tu dovevi comunque restare a letto, non ti sei ripreso ancora del tutto e così non farai altro se non far infettare le tue ferite. '' mormorò il più basso osservandolo dal basso e accarezzandogli il volto, decisamente meno viola e gonfio. Il corvino ridacchiò annuendo piano e prese per mano il minore tornando nella stanza che li stava ospitando da giorni e che li avrebbe ospitati fino alla loro partenza.
Una volta tornati in camera, Jeongguk si sedette sul letto e fece spazio al minore su quella piccola brandina di paglia e pelle di animale.
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𝐁𝐘 𝐘𝐎𝐔𝐑 𝐒𝐈𝐃𝐄;; 𝐓𝐀𝐄𝐆𝐆𝐔𝐊
Fanfic[𝐜𝐨𝐦𝐩𝐥𝐞𝐭𝐚] Taehyung, principe della dinastia Han di appena 18 anni, non ha mai fatto nulla di male nella sua breve vita, ma è sempre stato considerato la pecora nera della famiglia. Non ha mai fatto nulla contro la sua famiglia, se non quel...