𝐂𝐀𝐏𝐈𝐓𝐎𝐋𝐎 𝐈𝐕

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I due principi, passate alcune ore a cercare un luogo adatto per poter riposare, scesero da cavallo intravedendo quella che sembrava una pianura. Si avvicinarono cautamente, i cavalli un passo dietro di loro, e si sorpresero alla vista di un laghetto nelle vicinanze.
Legarono i cavalli all'albero lì vicino e stesero le loro vesti per creare una coperta su cui poter riposare. Cercarono, pochi minuti dopo, della legna per poter accendere un fuoco e riscaldarsi. Nonostante fosse metà Luglio, il freddo della sera era pungente e arrivava fin dentro le ossa del più piccolo, da sempre abituato al tepore della sua stanza.
Dopo aver acceso quel falò e aver allungato le mani per riscaldarsi, Jimin provò nuovamente a parlare con il fratello. ''perché ci hai messo tanto a prendere del pane? Il tuo cavallo si stava agitando e non riuscivo a calmarlo '' si morse il labbro il bruno. ''c'erano delle persone prima di me al bancone '' disse conciso il maggiore, non aveva intenzione di parlare di quell'uomo o delle vicende con il corvino.
Il minore annuì e, dopo aver sussurrato una piccola buonanotte, si stese dando le spalle alla fonte di calore addormentandosi quasi subito.
Il maggiore, invece, non riusciva a chiudere occhio. Fissava le fiamme muoversi nel buio della notte mentre rivedeva in esse l'omicidio del padre, il coltello del bandito attaccato al suo collo e le mani dell'oste sul suo corpo. Sospirò e, dopo aver ricambiato la buonanotte di Jimin, consapevole non potesse sentirlo, diede a sua volta le spalle alla legna ardente e cercò di cadere in un sonno tormentato.

Quando si svegliarono, tutto ciò che restava del fuoco che avevano acceso durante la notte era un mucchietto di cenere. Taehyung la raccolse in un pezzo di tessuto chiudendo il fazzoletto in cima. Durante uno dei pomeriggi passati al villaggio, aveva visto i contadini mischiare la cenere con quello che sembrava olio per poi schiacciarla per bene e metterla sulle bruciature. Ogni volta che si trovava con delle bruciature sul corpo applicava quello strano impasto per farle guarire ed evitarne il dolore.
Ripresero tutto ciò che avevano, Taehyung mangiò anche due fette di pane sentendo lo stomaco brontolare, e quando stavano per partire una figura si materializzò alle spalle di Jimin. Taehyung sussultò, ritrovandosi davanti alla figura dell'uomo, e sgranò gli occhi quando lo riconobbe. Il soldato della locanda. Taehyung boccheggiò, gli occhi ancora sgranati, quando la figura si avvicinò maggiormente a lui.
''ci rivediamo, ragazzino '' ridacchiò leggermente il corvino, attirando l'attenzione di Jimin che si voltò curioso. ''è lui tuo fratello? Niente male '' disse squadrando il corpo di Jimin da capo a piedi e, prima che il minore potesse dire qualcosa di inadeguato e metterli nei guai, Taehyung fece un cenno del capo. Le parole sembravano aver abbandonato la sua bocca.
Il corvino si avvicinò al bruno, fece un piccolo inchino e gli prese la mano baciandone il dorso. Si rialzò e sussurrò il suo nome, Jeongguk, all'orecchio di Jimin aggiungendo di non dirlo a nessuno.
Taehyung distolse lo sguardo sospirando, non faceva una colpa al corvino se aveva preferito Jimin. Tutti avrebbero preferito un ragazzo dalla carnagione chiara che, oltre a sembrarlo, era un nobile ad un ragazzo dall'aspetto di un contadino.
Il corvino, invece, pensava che Jimin fosse bello, ma preferiva lo sguardo innocente e dolce di Taehyung. Jimin era bello, ma nulla di più.

Jeongguk considerava Taehyung bello da togliere il fiato. La pelle abbronzata lo rassicurava, per tutta la sua vita era stato circondato da persone dalla pelle chiara che si credevano superiori e riconosceva quello sguardo in Jimin.
Nonostante Jimin fosse privo di imperfezioni, tutti i piccoli difetti di Taehyung non facevano altro se non attirarlo ancora di più. L'occhio monolide e l'altro con la doppia palpebra creavano ambiguità nel suo sguardo, lo rendevano interessante. Sembrava così innocente e puro con la differente forma degli occhi. Le labbra rosse a forma di cuore, con il neo a decorare il labbro inferiore, sembravano così morbide e invitanti. Anche se non era perfetto, tutti quei particolari lo rendevano speciale e unico nel suo genere agli occhi del corvino che gli si avvicinò lasciando Jimin confuso e solo.

𝐁𝐘 𝐘𝐎𝐔𝐑 𝐒𝐈𝐃𝐄;; 𝐓𝐀𝐄𝐆𝐆𝐔𝐊Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora