Capirlo 22

166 12 1
                                    


Ero in cucina, a lucidare alcune stoviglie assieme a Minso. Tenevo lo sguardo basso, su ciò che stavo facendo. La ragazza stava parlando, ma non la stavo neanche ascoltando. Stavo ancora ripensando a quello che era successo con Taehyung. Mi sentivo stupido, in parte. Pensavo di riuscire a farlo stare bene. Volevo farlo sentire meglio. Eppure mi aveva cacciato, urlandomi contro.

-Jimin!- sussultai per lo spavento e la forchetta che avevo in mano cadde a terra. Abbassai velocemente lo sguardo sulla stessa, chinandomi per raccoglierla, la una seconda mano l'aveva presa al posto mio. Alzai lo sguardo verso la persona al mio fianco, notando fosse Hoseok. Gli sorrisi appena, imbarazzato, e mi rialzai in piedi.
-Ciao Hobie. Scusami ero... Sovrapensiero- mormorai, prendendo la forchetta che mi stava porgendo.

-In effetti avevo notato. Sei rimasto in mano con la stessa forchetta da cinque minuti- ridacchiò Minso, che a quanto pare aveva già finito e stava mettendo tutto in ordine. Abbassai lo sguardo, dispiaciuto.
-Scusa Noona- lei mise un braccio attorno alle mie spalle, con un po' di difficoltà a causa della sua altezza.
-Sai che non devi scusarti per cose del genere. Non era neanche un lavoro che dovevi fare tu, ti sei offerto di aiutarmi. Sospirai, portando un braccio attorno alla sua vita.
-E non l'ho fatto-

-Invece di dire cazzate, potresti ad esempio spiegarci perché sei così pensieroso- continuò lei. Presi a mordermi nervosamente il labbro, guardando Hoseok davanti a noi. Posai la forchetta sul bancone.
-Nulla in particolare. Solo... Io e Taehyung non parliamo da un paio di giorni-
-L'avevo notato- sospirò la ragazza, togliendo il braccio dalle mie spalle, poggiandosi contro il bancone per guardarmi meglio.

-Come mai? Se vuoi dircelo- guardai in sottecchi Hoseok, non sapendo realmente se dirlo davanti a lui. Sapevo cosa voleva dire parlare della persona che ti piace con un'altra persona a cui piaci. Lo avevo provato con Jungkook. Il ragazzo roteò gli occhi.

-Andiamo Jimin. Non dovresti preoccuparti a parlarne con me. Sono abituato ormai- e la cosa mi fece solamente sentire peggio. Abbassai la testa, dispiaciuto.
-Mi dispiace... -
-YAH Hoseok! Lo fai sentire in colpa!-
-Ma non era mia intenzione! Jimin, non volevo rinfacciarti nulla! Era solo per dirti che ti sei sempre confidato con me. Non siamo più amici, forse?- lo guardai, annuendo energicamente.
-Si che siamo amici!-
-Allora parla tranquillamente- sorrise dolcemente, mostrando la sua tenera fossetta.

-Va bene. Allora... Taehyung non stava bene quando è tornato suo padre. Penso questo lo sappiate. Sono andato da lui, per vedere se stesse bene. Non ha neanche aperto la porta, mi ha urlato contro, dicendomi che volesse restare solo- i due mi guardarono, dispiaciuti.
-Jimin, quello... Quello sarebbe stato qualcosa che tu non potevi risolvere- fu Hoseok a parlare, avvicinandosi un poco a me.
-Taehyung é sempre stato male a causa di questo. Neanche i suoi fratelli riescono a farlo stare bene, a volte. Non rimanerci male- passò una mano tra i miei capelli e io sospirai, abbassando la testa. Già, non potevo fare nulla.
-Lo so. È solo che... Mi sono sentito inutile. Non sono riuscito a fare nulla-

-Non devi fartene una colpa, piccolo. Hai fatto tanto per Taehyung in questi mesi. Ti posso assicurare che grazie a te, sta diventando una persona migliore, solo grazie a te. Stai facendo qualcosa che nessuno è mai riuscito a realizzare. Ma questo punto è... Troppo difficile per lui. Si è sentito abbandonato dal padre, l'unico punto di riferimento che gli era rimasto- sentii le braccia della ragazza stringermi e accarezzarmi la schiena. Ricambiai la stretta, poggiando la guancia sulla sua testa. Già, probabilmente avevo esagerato.

-E perché non state parlando? Per questo motivo?- domandò Hoseok, poggiandosi di nuovo contro il bancone, con le braccia incrociate. La ragazza intanto si era staccata.
-Più o meno. Forse non sappiamo esattamente cosa dirci. A volte vedo che mi guarda, che si avvicina, ma poi si allontana subito dopo. Io lo guardo semplicemente. In realtà mi vergogno. Alla fine, nessuno mi ha detto di andare da lui. Volevo solo farlo. E mi sento stupido. Ho pensato che potessi farlo stare bene-

Light •VMin• (IN PAUSA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora