Salii le scale che conducevano alla stanza di Taehyung. Non mi soffermai molto sui vari quadri posti sul muro del corridoio, dato che ci avevo già dato un'occhiata prima e in quel momento non potevo mettermi a guardare in giro, avendo del lavoro da fare. Una volta davanti la porta di Taehyung, mi presi un secondo per prendere un respiro profondo, e subito dopo bussai.
-Avanti- parlò il ragazzo oltre quella porta, con tono fin troppo scocciato. Misi la mano sulla maniglia e aprii la la porta, guardandomi attorno per un attimo per cercarlo con lo sguardo; lo vidi poco dopo seduto alla scrivania, intanto a scrivere qualcosa. Mi chiusi la porta alle spalle e mi avvicinai a lui, stando comunque a distanza, e feci un piccolo inchino.
-Ha bisogno di qualcosa?- rimase in silenzio per alcuni secondi, nei quali passai a torturarmi le dita, tenendo lo sguardo sul suo capo chino al suo foglio. Lo alzò poco dopo, puntando lo sguardo su di me. Passò lo sguardo sulla mia intera figura, poggiando la guancia sul palmo della mano.
-Mh, vediamo... in effetti non ho bisogno di nulla, ma non puoi stare senza fare nulla, no?- sul suo viso nacque un ghigno e mi ritrovai a deglutire.-Bene, allora potresti fare una cosa. Svuota la mia cabina armadio e ordina i vestiti in base al colore e separa quellu estivi e invernali- beh, mi aspettavo di peggio in realtà. Mi ritrovai ad annuire alle sue parole e mi guardai attorno, avvicinandomi poi alla cabina armadio, aprendola. Sgranai gli occhi e lasciai cadere le braccia lungo i fianchi, guardandolo l'abnorme quantità di vestiti in quella cabina armadio, che era praticamente grande quanto la mia nuova stanza.
Subito dopo sentii la risata del moro e si mise al mio fianco, dandomi delle pacche sulla mia schiena.
-Entro cena, voglio che sia tutto in ordine, mh?- voltai lo sguardo sul minore e lo vidi farmi l'occhiolino, per poi uscire dalla stanza, continuando a ridere. Sospirai e tornai a guardare i vestiti.-Ottimo, devo dire che mi ha preso un simpatia- ridacchiai tra me e me, giusto per farmi un minimo di coraggio. Non sarebbe mai stato peggio dei dieci anni passati nella casa di quello che doveva essere mio padre.
Entrai nella cabina armadio e iniziai a togliere i vari vestiti assieme alle grucce alle quali erano appese. Dovetti pure prendere una scaletta, posta in un angolo della stanza, per raggiungere i vestiti più in alto. Impiegai quasi un'ora per togliere tutti i vestiti e poggiarli sul letto, non sapendo dove altro metterli per non rovinarli o sporcarli; ero sicuro che solo una maglietta costasse più di me.
[...]
-Jimin? Sei qui- oddio, non l'ha fatto seriamente- quando sentii la voce di Jungkook, mi affacciai fuori per poterlo vedere e sorrisi appena, salutandolo con la mano, tenendo in mano un paio di pantaloni. Il castano si avvicinò, con espressione triste.
-Jimin, non dirmi che sei qui da questo pomeriggio- ridacchiai e mi grattai la nuca, alzando le spalle.
-Beh, devo finire di mettere in ordine i vestiti di Taehyung-ssi. Devo dire che sono a buon punto- si voltò a guardare l'ammasso di vestiti posti sul letto e si massaggiò il ponte del naso.-Quel deficiente del cazzo- sussurrò e si voltò di nuovo verso di me.
-Non hai ancora cenato, Jimin?- inclinai la testa, confuso.
-Perchè, che ore sono?- mormorai con le sopracciglia currugate.
-Beh, sono giusto le dieci e un quarto- lo guardai, sorpreso. Ero talmente tanto impegnato a mettere per bene i vari capi che non mi ero reso conto dell'ora.-Avanti, ti aiuto io- si alzò le maniche della felpa e sgranai di poco gli occhi, mettendo le mani in avanti per fermarlo.
-No Jungkook-ssi, non è necessario. Posso finire da solo, davvero- mi sorrise e schiusi un poco le labbra, ammaliato da quel sorriso a coniglietto.-Hyung, ti aspetti che ti lasci ancora qui senza aiutarti? Figurati. Forza, prima finiamo e prima potrai andare a mangiare- sentii le mie guance scaldarsi leggermente e strinsi un poco il pantalone che avevo poggiato sul braccio, non potendo fare a meno di sorridere.
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Light •VMin• (IN PAUSA)
FanfictionJimin, ventiquattro anni, rimane orfano di madre a soli dieci anni e, poco dopo, il padre si risposa con una donna, anche lei vedova e con un bambino poco più grande di Jimin. La donna inizia fin da subito a trattare Jimin con disprezzo, volendo che...