11 novembre 2003.

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11 novembre 2003.

Ha piovuto per mesi.

La pioggia ha inondato il giardino ed è penetrata dalle finestre della casa, creando spazi umidi sul pavimento e sui muri.

Il riscaldamento non funzionava più.

Draco stava aspettando che accadesse, che il fornitore finisse. Era solo questione di tempo prima che l'acqua si asciugasse completamente e anche la corrente si spegnesse.

Sperava che quel giorno non fosse troppo presto.

Era anche cupo.

Non solo per quanto riguarda il tempo, ma per quanto riguarda loro.

Draco poteva percepire il gelo di Hermione non appena si svegliavano. La solita mano che gli scorreva tra i capelli si arricciava contro il suo petto.

Vuoto, distante.

Normalmente era Draco a sgretolarsi. Normalmente era Draco a svegliarsi piangendo, a urlare, a schiantarsi contro veleno e acido. Non Hermione.

Si sta arrendendo, Draco.

Non salutò Draco con un bacio mattutino. Non gli ha detto che lo amava nel momento in cui si è svegliata, invece si è staccata dal freddo della vasca da bagno ed è entrata silenziosamente in cucina.

Draco poteva sentire gli armadi sbattere, stretti dalla rabbia. Poteva sentire il singhiozzo uscire dalla gola di Hermione ei suoi piedi che tamburellavano disperatamente per la casa ma senza meta.

Voleva consolarla, ma ogni volta che si avvicinava, lei si allontanava.

Nascose il viso. Hermione ha pianto. Hermione non ascoltò.

Solo quando il sole iniziò a tramontare, Hermione sembrava in qualche modo normale. Il suo corpo era ancora teso per l'oscurità e le sopracciglia aggrottate, ma aveva smesso di piangere... Per ora.

Non si sedette vicino a Draco sul divano come al solito, non passò la mano tra le cosce di Draco come faceva sempre. Ma parla, per la prima volta quel giorno, freddo e basso. Freddo e triste.

"Cosa faremo?"

Draco lasciò che i suoi occhi si alzassero su di lei. Alzò un sopracciglio inconsciamente e si avvicinò a lei sul divano.

"Riguardo a cosa?"

Hermione sbuffò.

Maleducato, pensò Draco. Hermione non è mai stata scortese. Ma oggi è stata scortese. Oggi era anormale.

Oggi, l'apocalisse la stava mettendo a dura prova.

"Questo!" Hermione alzò le mani in aria. I suoi lineamenti accartocciati venivano illuminati da un lato dalla finestra umida, le ombre della pioggia che gettavano un bagliore grigio sul suo viso, illuminandolo di dolore. "Questo è doloroso Draco, ogni giorno fa schifo perché viviamo per niente."

Era ora che Draco si facesse beffe. Non poteva credere a quello che stava sentendo.

Hermione, che aveva sempre quella positiva. Hermione, che gli ha salvato la vita. Hermione, il suo amore, si stava arrendendo, pensando negativamente e con rabbia.

Lei si sta arrendendo. Salvala, Draco.

"Cosa ti è preso, oggi, Hermione?" Draco era attento con il suo tono e le sue parole. Stava attento con il linguaggio del corpo, ma la mano morbida che cercò di mettere sul pugno di Hermione fu respinta, spinta via nella felpa del divano. "Noi  stiamo  vivendo qualcosa, Her-"

Apocalypse and You | Dramione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora