capitolo 10

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Appena ci vede avvicinarci fa un passo indietro, ma oramai è contro un muro non può fare nient'altro. Sembra spaventata, così prima di peggiorare la situazione metto una mano davanti ad Alaric per non farlo avvicinare ulteriormente, ma lei sinceramente l'avrà visto come un gesto troppo brusco e piena di paura il suo primo istinto è di difendersi, così prima che possa lanciare qualsiasi incantesimo io e Alaric ci abbassiamo preparandoci per la sua reazione che sorprendentemente non arriva ma piuttosto per la prima volta sento la sua flebile voce

-non fatemi del male vi prego, non ho fatto del male a nessuno intenzionalmente- provo ad avvicinarmi piano a lei in modo che lei non si spaventi

-tranquilla non vogliamo farti del male, vogliamo solo aiutarti-

-no voi volete portarmi in manicomio, non sono pazza ve lo giuro!-

-no non lo sei, tu sei una strega e credimi è moto meglio credimi-

-è un modo per farmi sentire meglio? o è un modo per farmi addolcire per portarmi in manicomio?-

-niente manicomio te lo prometto. Tu sei una strega e lo sono anche io, te lo posso dimostrare se me lo permetti- mi avvicino restando ad un metro da lei che annuisce piano. Mi guardo attorno concentrandomi sullo scatolone vicino a me, appena si solleva da quello sotto, la ragazza di fianco a me mi guarda fra il meravigliato e il preoccupato

-ma è fantastico! allora non sono sola-

-no siamo tantissime e lo vedrai tu stessa se verrai con noi. Tranquilla non ti succederà niente di brutto, anzi conoscerai molte persone come te-

-non ho capito se intendete portarmi ad un manicomio o ad un orfanotrofio-

-so che ti può sembrare strano ma mi devi credere, è una specie di scuola ma è molto meglio- sembra pensarci su ma non sembra molto convinta. Sinceramente non lo sarei manco io, chi si fiderebbe di due perfetti sconosciuti? io di certo no. In più lei è spaventata, non vedo come questa situazione si possa risolvere per il meglio, ma sorprendentemente mi sorprende venendo di sua spontanea volontà affianco a me

-va bene ma se non voglio rimanere me ne potrò andare, sono stata chiara?- il suo tono mi innervosisce un po', tuttavia Alaric annuisce

-va bene ma lascia che faccio un tentativo. Ora andiamo stiamo attirando troppa attenzione, sembra che stiamo programmando qualcosa di losco-

-Alaric siamo a Mystic Falls oramai non ci fanno più caso. Tu ci sei stato prima che nascessi, insomma dovresti essere abituato no?-

-non mi parlare con quel tono insolente Hope! sono lo stesso un tuo professore e preside della scuola che frequenti-

-non sa facendo una buone impressione con la nuova allieva, non è cosi professore?!- calco l'ultima parola con aria di sfida, per poi guardare la biondina di fianco a me che ha seguito la discussione senza dire o fare niente

-ai litigi ci sono abituata, ho vissuto in una città in cui l'atmosfera era peggiore-

-beh allora benvenuta a Mystic Falls- dico dirigendomi verso la macchina.

Passiamo il tragitto in silenzio, per non far impressionare la nuova ragazza da subito, anche se tuttavia avrei voluto chiedergli da dove è venuta. Non ha segni di violenza ma questo non vuol dire che non l'abbia subita psicologicamente, in fondo mi dispiace sembra che oltre a quello che ha passato è dolce. Appena Alaric parcheggia mi rivolgo a lei

-spero ti possa trovar bene, anche se non sembrerà la scuola dei sogni è divertente dopo che ci abitui- mi sorride lievemente ed io esco dall'auto senza badare ad Alaric che mi richiama indietro.

Keeping Up with the MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora