CAPITOLO TRE: QUANDO ARIA E TERRA SI INCONTRANO

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Avete mai pensato a quanti danni ha creato il vento alle popolazione che oggi abitano il nostro pianeta?
Ne ha fatti troppi, e la maggior parte irreparabili.
Ma sarà così anche per le persone di due regni diversi?
Solo Cloe e Daphne potevano scoprirlo.

"Salve padre, madre." li salutò Cloe entrando nell'enorme sala da pranzo.
"Buongiorno Cloe." ricambiò la madre con un sorriso.
"Come procede l'organizzazione del regno, figlia?" le chiese, invece, il padre.
"Abbastanza bene. Diciamo che ho ricevuto una richiesta al quanto strana da parte di un altro Regno." rispose lei sedendosi a tavola e iniziando a far colazione.
La stanza era fatta interamente di vetro, solo gli arredi differivano: erano di ghiaccio.
La tavola aveva tutte le pietanze possibili, e Cloe cominciò a mangiare le fragole insieme ad una tazzina di latte.
"Che richiesta?" insisté il padre pulendosi i baffi sporchi di panna.
"La Regina Daphne del Regno della Natura, discendente dalla stirpe degli elfi, ha chiesto di incontrarci." spiegò la regina.
"Ma è fantastico tesoro! Accetta subito!" le suggerì la madre con un luccichio strano negli occhi.
"Sì, sono costretta ad accettare. La Regina ha scritto di aver notato una certa nebbia scura al confine dei nostri regni. Dice anche che i soldati mandati in esplorazione non sono più tornati e nessuno ha loro notizie." continuò Cloe con voce allarmata e inquieta.
"Allora è un'urgenza! Brava la mia piccola regina: sa già come fare per salvaguardare la salvezza del suo popolo!" la lodò il padre.
Cloe sorrise debolmente: con tutti i problemi e i pensieri che le affollavano la testa, questo era l'ultima delle cose che le potevano servire per distrarsi.
"Padre, madre, mi congedo per andare a prepararmi per la lezione di danza." disse alzandosi.
I genitori la salutarono con un sorriso caloroso.
"Ah, Cloe il vestito è bellissimo." l'informò la madre accennando all'abito che la figlia indossava.
Era un abito dalla lunga gonna bianca in tulle  e vaporosa con un corpetto ricamato d'argento con l'aggiunta di brillanti di un blu scuro come la notte. La scollatura era a barchetta, sempre ricamata con fili d'argento. Sì, le stava molto bene.
"Grazie mamma." rispose. Era la prima volta che si rivolgeva a lei con il nome di mamma e non di madre.

Le lezioni di danza stavano dando i loro frutti.
Cloe si distraeva, ritornava a quando era piccola e spensierata, quando non aveva responsabilità.
"Per oggi abbiamo finito, arrivederci signorina Cloe." la salutò Madame Audrey.
"Arrivederci Madame."
Iniziò a sfilarsi le scarpette e gli scaldamuscoli ma, mentre riponeva tutto nella borsa, la porta si riaprì e una ragazza più o meno della sua stessa età ne aveva appena fatto capolino.
"E' lei la Regina del Regno del Vento?" chiese scostandosi i lunghi capelli ondulati dal volto.
"Sì, sono io. Lei chi dovrebbe essere? Non l'ho mai vista a palazzo e non è fatta d'aria come i miei sudditi." Chiese.
"Sono Daphne, la Regina della Terra." rispose quella alzando gli occhi al cielo.
"Che ci fa lei qui!? Non le aveva ancora scritto nulla!" esclamò Cloe.
"Oh, per tutto il Regno degli Elfi, ma io le avevo detto che ho un'informazione di massima importanza." disse Daphne guardando la ragazza con disprezzo.
Cloe sentiva già un profondo odio nei suoi confronti, anche se non sapeva spiegarselo.

La conclusione?
Terra e Aria si detestano, non saranno mai compatibili.

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