CAPITOLO OTTO: ai confini della realtà

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Daphne e Cloe erano partite da poco quando, all'improvviso, si ritrovarono a dover affrontare il nemico stesso. Quello da cui stavano cercando un riparo sia per loro stesse, sia per le loro popolazioni.
La nebbia si estendeva tutt'intorno al confine meridionale della Terra del Vento ed era molto fitta e di un colore nerastro.
"La dobbiamo raggirare! Dobbiamo perlustrare ogni centimetro di questa parte di confine." disse Daphne in sella a Ligle.
"Non credo sia possibile...se la nebbia si è estesa fino a qui significa che ha occupato tutto quel territorio." le rispose Cloe accarezzando dolcemente il collo violaceo della sua dragonessa.
"Mhm...hai ragione ma è sempre meglio controllare. Controlleremo almeno mezzo chilometro e, se la nebbia continua, ci arrenderemo." continuò Daphne.
"Sì, va bene."
Cloe aveva lo sguardo perso nella nebbia, sembrava ammirarla.
"Cloe, scusa se te lo chiedo ma... sei sicura di stare bene?"
"Uh?! Io? Sì, sto benissimo. E poi da quando ti interessa di me?" rispose la Regina dell'Aria con un tono totalmente diverso da quello canzonatorio.
"E da quando non mi parli con la tua solita voce da: ma non lo capisci che ti sto prendendo per il culo, scema? " le richiese Daphne guardando la compagna in modo...curioso?
"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda!" sbuffò Cloe. "E poi non credo che tu voglia sapere tutto ciò che mi succede o tutto quello che sto passando."
"Ah sì? Lo dici solo perché non sai che casini combino e che vita di merda che ho vissuto!"
"Oh certo, ora fai pure la vittima! Cos'é, per caso se fai finta che il mondo ti sia crollato sulle spalle e facendo gli occhi da cerbiatta con l'aggiunta di qualche lacrima rigorosamente falsa, fa cadere ai tuoi piedi le persone!? Beh, allora hai decisamente sbagliato persona, io non sono interessata a te, e non cado nelle tue stupide trappole da: non vi faccio pena? Ho una vita che cade a pezzi ogni volta che mi sposto. Sai, qui nessuno ti da quello che vuoi: o lotti fino alla morte per ottenerlo oppure torni indietro e ti arrendi, diventando un codardo e venendo emarginato da tutti. Infondo, però, meglio essere soli che circondati da gente falsa come te." urlò Cloe in preda alla rabbia.
"Bene... quindi se per te sono falsa, una codarda e una dalla vita perfetta, puoi pure andartene." Disse Daphne con un tono di voce molto basso e monotono. "O almeno smetti di parlarmi."
Detto questo la ragazza si voltò e iniziò a perlustrare il confine. Che avesse il viso dalle lacrime e il cuore spezzato da una persona di cui aveva iniziato a fidarsi e ad affezionarsi, lo sapeva solo lei. E solo lei sapeva pure che vita aveva passato: costretta a sorridere per una vecchia promessa fatta con un'amica, tutte le morti che aveva affrontato e quella punta di sarcasmo che le evitava di scoppiare a piangere.
Ma anche Cloe non aveva una vita molto facile: i litigi dei suoi genitori e le sue responsabilità non le davano tregua, e la notte quando chiudeva gli occhi, le sembrava di poter udire ancora le loro grida provenienti dalla camera da letto padronale. E le sembrava di rivedersi, lei, raggomitolata sotto le coperte con le mani sulle orecchie  e il volto contratto in modo tale da non fare uscire nemmeno una lacrima...lo doveva a Lexie, una sua dolce amica che, forse, poteva essere diventata qualcosa di più. Però, solo dopo che il fiume di parole ebbe smesso di fluire fuori dalla sua bocca, si accorse di quanto pesanti erano le accuse, di quanta cattiveria aveva trasmesso attraverso le parole e di quanto male potevano aver veramente fatto.


Dopo ore di perlustrazione le due Regine, ancora taciturne, atterrarono sul Regno di Daphne per fare il punto della situazione.
"Dobbiamo avvertire Shaila e Iris che una delle Terre è stata totalmente ricoperta dalla nebbia, hai la sfera?" chiese Cloe.
Daphne annuì ma non disse ancora niente. 
La regina dell'Aria fece scivolare la sua mano avanti e indietro sulla superficie liscia della sfera per poi invocare un po' di brezza.
"Voglio vedere e parlare con Shaila, Regina dell'Acqua." ordinò
La superficie s'increspò e un'immagine di due ragazze abbracciate sotto ad un portico nella notte si face strada e iniziò a diventare nitida.
"Ragazze mi sentite?" chiese allora Cloe.
"Oh, la sfera Shaila prendila! Muoviti!" sentì gridare da Iris.
"Eccomi, ciao Cloe." la salutò questa con un sorriso.
"Lasciando stare il fatto che acqua e fuoco non dovrebbero neppure sfiorarsi...come va l'esplorazione?" chiese Daphne.
"Oh, ciao Daphne." la salutò Iris. "Io e Shaila ci stavamo solo abbracciando e poi...non ci accade nulla di male se ci tocchiamo. Comunque non siamo in una nuova terra: la Terra della Notte. Voi?"
"Noi...abbiamo trovato sole che nebbia sul mio Confine meridionale." disse Cloe.
"Oh...allora controllate su quello di Daphne...poi avvertiteci. Notte ragazze." le salutò Shaila prima di scomparire.
"E detta da una che vive in un posto dove il Sole non sorge mai è proprio utile." commentò Cloe guardando il Sole rovente che era alto nel cielo. 
Sentì Daphne ridere, ma decise di far finta di nulla...avrebbe solo che aggravato la situazione.

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