Una carezza d'estate

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Devo resistere ancora due miseri giorni. Due mattine a scuola e poi un'intera estate davanti, carica di libri, relax e giornate in compagnia di amici che non vedo da molto.

-Oi Ari! Alla fine non mi hai ancora detto cosa ci facevi fuori in corridoio con lui!

Non dirmi che sei caduta nella sua trappola e ci sei andata...perché se cosi fosse, sarei piuttosto spaventata! -mi metto a ridere -La mia piccola e innocua Arianna che fa cose poco pulite con la persona più arrogante ma sexy di tutto il secondo piano!- si porta una mano alla testa con fare melodrammatico e mi rivolge uno sguardo indagatore.

-Oh ma per favore Ali! Lo sai benissimo  che io non sopporto queste cose. E sai anche che dopo l'incidente mi è faticoso avvicinarmi a qualcuno di sesso maschile. Io rimango fedele all'amore.- dico io, serissima.

-io sono d'accordo!- risponde Alida. Seguita a ruota da tutte quante le mie migliori amiche.

Stiamo salendo le scale per arrivare al secondo piano, e iniziare le lezioni. A ripensarci, non ho più visto Michele dopo quel giorno. Neanche la sua ombra, né nei corridoi né nel cortile della scuola.

Meglio, altrimenti avrei dovuto vedermela con lui. Appena entrate in classe troviamo la vicepreside accanto alla cattedra con un foglio tra le mani.

Salutiamo con educazione e prendiamo posto nei banchi.

-Allora ragazzi! Visto che ora siamo tutti presenti vi comunico che domani, ultimo giorno di scuola, si terrà una festa in onore della fine dell'anno scolastico. È un normalissimo ballo, senza abiti eleganti o troppo sofisticati, molto informale. In fondo, è stato deciso solamemte stamane.- la classe inizia a scaldarsi, e l'aula si riempie di voci eccitate. La donna, vestita elegantemente con camicia bianca e giacca nera, è costretta fare un segno con le mani per calmare noi ragazzi. -ascoltate! Il ballo si terrà nel cortile interno ma anche nella palestra che verrà adeguatamente addobbata. Ci sarà un banchetto al coperto e la musica. Dovrete presentarvi al solito orario, preferibilmente gia vestiti.

Ora potete tranquillamente continuare le lezioni. Arrivederci.- prende la sua valigetta di cuoio lucido e se ne va.

Tutta la scuola è in subbuglio per la festa, ci sono ragazze che parlottano tra loro sui vestiti che potrebbero indossare, mentre i maschi commentano come loro solito, chi possono invitare.

Oh cazzo!! Alle macchinette ovviamente hanno rubato già tutto, almeno quella parte di merendine commestibili. Scelgo delle normali schiacciatine al rosmarino e mentre inserisco la moneta sento un respiro sul collo. Colta alla sprovvista scattao all'indietro, contro la macchinetta. Spalle al muro e fiatone corto. Brava Arianna, hai fatto proprio bene a lasciare danza! I movimenti aggraziati non mi hanno ancora abbandonato, ma non sono più in forma come una volta. Michele è di fronte a me, a mio parere ad una distanza troppo ravvicinata, che mi permette di respirare il suo profumo: sapeva di uomo, non come quello di mio padre, ma più come quello di un giovane adulto, desideroso di sapere di più della vita, che sbranava le occasioni così, alla sprovvista, tanto per fare esperienze che probabilmente si riveleranno uno sbaglio madornale, ma che comunque ti aiuteranno ad affrontare le difficoltà della vita. I miei 167 centimetri erano ridicoli rispetto ai suoi 180. Era bellissimo. Da questa prospettiva riesco a osservare anche le pagliuzze dorate nei suoi occhi verdi. Non ho mai visto degli occhi cosi, verdi al centro con pagliuzze che brillavano e si allargano verso la parte più esterna dell'iride, che tende al blu-verde del mare. Mi sembra di essere catapultata in una tempesta nel pieno dell'oceano, a volte salgo in superficie e risco ad abboccare un filo d'aria che mi riempie i polmoni, altre volte non c'è via d'uscita da quel pozzo meraviglioso che sono i suoi occhi. Sono come intrappolata. Arianna ripigliati!