Prologo

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COPYRIGHT 2015 - maria_mccall

-Tutti i diritti per questa storia sono riservati, la produzione integrale o parziale di questo romanzo sono punibili dalla legge-

Mi sono sempre reclutata come la ragazza più o meno invisibile del gruppo, sono quella in ombra, quella di cui gli altri non sanno il nome, quella presente ma contemporaneamente inesistente agli occhi degli altri. Questa non è una mia opinione, è un dato di fatto. Quando si tratta di stare con le amiche, non mi faccio indietro, anzi, sono tra le meglio inserite. Amo far ridere la gente che mi sta accanto, adoro quando sono coinvolta in una conversazione piacevole, tra più persone. Ma c'è quel lato di me, spontaneo e a volte fin troppo espansivo soltanto all'interno della mia "banda" di amiche. Se si tratta di parlare con altri ragazzi, di ritrovarsi in corridoio durante l'intervallo insieme a questi induvidui maschili e fin troppo traboccanti di ormoni in subbuglio, inizia la mia mutazione in "ragazza invisibile ", come Violetta degli Incredibili. Tiro fuori dalla tasca il mio cellulare e inzio a giocarci con la testa china, fin quando quelli non se ne vanno.

Con questo non vuol dire che a me non piacciano i maschi e mi trovo a mio agio esclusivamente con le ragazze, no. È soltanto l'effetto che mi provocano, quasi come se non fossi abbastanza, come se venissi prima scannerizzata e poi catalogata tra quelle carine, si, ma non abbastanza per una scopata nel cesso della scuola. Funzionava cosi, o sei tutta tette e culo, oppure venivi trattata come se davvero fossi insignificante. Anche se le mie amiche erano diverse da quelle oche senza un briciolo di buon senso, infatti conoscono parecchi ragazzi della nostra età, con cui hanno trascorso l'infanzia o soltanto un'intera estate di amicizia.

Io però, non mi lamento di essere quella che sono, non sogno di svegliarmi la mattina e ritrovarmi con le curve più pronunciate o con il coraggio di andare da loro e dire un solo e minuscolo ciao.

Okay, questi pensieri mi stanno assillando, e durante l'ora di storia dell'arte è meglio non distrarsi, quindi me ne vado beatamente in bagno per una pausa. Che giornata di merda! Due ore di italiano la mattina poi due di matematica e ancora due di storia dell'arte...in pratica una giornata da suicidio. Fortuna che tra una settimana la scuola sarebbe finita, non ne possk già più di prefessori pieni cataloghi di esercizi ed esercizi...è demoralizzante come le cosiddette vacanze siano soltanto un mezzuccio intricato per evitare che quelle arpie delle professoresse spieghino tutti i santi giorni ma che comunque noi studenti dobbiamo studiare tutta l'estate! È un ingiustizia! Mi riprometto di diventare una rivoluzionista un giorno...cosi da poter abolire i compiti durante le vacanze estive!

Esco dal bagno e mi ritrovo davanti a una scena raccapricciante: a quanto pare il donnaiolo della scuola ha trovato un'altra sua preda! Lui, Michele-bell'imbusto-della-scuola si sta pomiciando con una delle sue troiette, che lo seguono dappertutto tutto il santissimo giorno. Manco avesse una bistecca attaccata al culo! Erano ancora schiacciati l'uno sull'altra contro il muro del bagno dei maschi quando volli giocare un po'. Mi schiarisco la voce abbastanza rumorosamente da farli sobbalzare e girare verso di me. -Dunque chi abbiamo qui! -dico con il mio solito sorriso malizioso e con voce divertita.-il famoso Michele e ...boh...una tizia con cui si stava bellamente limonando! Ma che bravi...magari anche il preside gradirá sapere quali porcherie fate in sti bagni del cazzo!- voglio solo spaventarli...non potrei mai andare direttamente in presidenza per quei due. Non voglio sembrare quella pettegola che va a riferire tutto al capo per assicurarsi un voto in più in non so quale materia. Incrocio le braccia davanti al petto e sposto il peso su una gamba. -Il vostro alibi?- continuo.

-Guarda che lo so benissimo che non dirai niente a nessuno!- sbotta lui.

-Fossi in te non ci conterei molto, ma se ti fa star meglio, puoi sempre pensarlo- dico io. Per essere una che parla di rado con i maschi, direi che ci so fare nella parte della cattiva.

-ma poi tu chi sei?- mi chiede lui.

-questi non sono affari tuoi e poi dimmi il perché non dovrei correre nel suo ufficio e spifferargli tutto quanto...ho una media alta, quindi mi crederà. - ribatto facendo finta di osservarmi bene le unghie. Alzo lo sguardo e noto che la biondina che poco prima succhiava animatamente il collo di Michele è sparita...buon per me.

-Perché...perché...okay, cosa vuoi in cambio?-

-oh adesso si che mi diverto!- dico -mi devi pregare in ginocchio di non dire niente a nessuno!-

-come puoi farmi questo! Col cavolo che mi inginocchio...neanche fossi mia mamma!-

Non faccio in tempo a ribattere che la professoressa di storia dell'arte apre con violenza la porta della mia classe e osserva infuriata me e il mio nuovo nemico. -Tu!- mi indica con il dito raggrinzito e intanto sento la voce di Michele, profonda e terribilmente sensuale, dire un "oh oh, sei nei guai"
- Arianna Rellini! Vieni subito in classe! -

Guardo minacciosa Michele e rientro spazientita in classe, arrivata al mio banco rivolgo uno sbuffo alla mia amica Sofia che si mette a ridacchiare.

I professori spesso mi definiscono la solita secchiona, d'altronde come i compagni. Ovviamente portavo gli occhiali, accessorio secondo me tra i migliori, perché da quel senso di eleganza e di saggezza in più, e la cosa mi piace. I prof la maggior parte delle volte mi adorano, merito della mia media impeccabile ma quello che non sanno è che io ho sempre odiato loro, almeno in parte.

Le mie amiche sanno benissimo che io ritengo lo studio un dovere, e i miei voti ne sono la conferma, ma non sono quel genere di secchiona antipatica, viziata e vanitosa dei propri risultati. Sono una ragazza sì studiosa, ma con un senso spiccato dell'umorismo, che a volte esplode nelle situazioni più imbarazzanti.

Mi risveglio come al solito dai miei pensieri e mi accorgo che è ora di tornare a casa. Ancora una settimana Arianna! Una settimana e potrai rifugiarti nel luogo che sogni dalla fine dell'estate....

Ecco il mio primo capitolo gente di wattpad!
Okay, questo è prologo pieno di riflessioni e ci da uno spunto sul personaggio della protagonista, Arianna ma è solo un inizio...la parte più movimentata arriverà poi.

Spero tanto vi sia piaciuto e che inzierete a seguire la mia storia!
Un bacio a tutti tutti!

Maria

Una carezza d'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora