Perché? Perché tutte a me! Questo non se ne vuole andare e farsi una vita sua! E che cazzo!
Mi giro lentamente cercando di porre fine a quel contatto, che tra l'altro mi procura brividi pungenti dappertutto.
-Cos'è? Hai freddo bambola?-
Mi scanso velocemente dalla sua presa e mi volto verso di lui...
-Mi spieghi che cazzo hai? Stammi alla larga!- esclamo esasperata dai suoi comportamenti infantili.
Lascio il dolce sul tavolo, non troppo delicatamente direi ed esco dalla palestra velocemente. Mi da sui nervi! Ma porca paletta, perché mi comporto cosi...? Quando si avvicina lui non capisco più niente e vado in panico, come se potessi dire o fare cose che mi mettano in imbarazzo. Il mio cuore incomincia a interpretare una danza frenetica e se il suo profumo mi invade le narici perdo completamente il controllo. Dio Arianna!
Lo odio. Odio lui e me stessa!
Non mi accorgo di essere arrivata in un angolo appartato del cortile e di avere il fiatone. -Arianna...- eh dai no! Mi giro e lo ritrovo con con le braccia poggiate sulle ginocchia, ansimante per avermi rincorso. -cosa vuoi ancora?!-
-Wow...corri veloce! -
-Rispondi alla mia domanda...-
-Volevo...volevo scusarmi con te. Non era mia intenzione offenderti. Stavo soltanto...- lascia in sospeso la frase, cosa che non sopporto da sempre.
-Stavi soltanto...- lo incito io a concludere il discorso inziato.
-No niente.- fa lui girandosi a guardare gli altri ragazzi che si divertono. -Mi hai perdonato?-
Ma cosa gli prende? Lui è Michele, cazzo. Il ragazzo menefreghista della scuola, che ritiene il sesso come piacere e basta. Non ha alcun senso che mi faccia le sue scuse...perché proprio a me poi! Rimango sbalordita per qualche secondo poi il mio corpo decide di eseguire tutto quello che la mia mente sta elaborando. Sarebbe perdonare quel tizio di fronte a me...in fondo non posso perderci nulla.
-Si...va bene, ma prima devi dirmi perché continui a perseguitarmi- dico io.
Un luccichio s'impadronisce dei suoi occhi vivaci, che ritornano subito più seri.
-Questo non posso dirtelo...ma tu devi perdonarmi...- mi guarda dritto negli occhi provocandomi una scossa elettrica, come se tra di noi c'è elettricità. Avanza sensuale verso di me, continuando ad intrecciare i suoi occhi con i miei.
Indietreggio istintivamente fino ad avere le spalle al muro. Merda sono in trappola!
Giunge fino a me e velocemente appoggia le mani ai lati della mia testa, il suo cuore batte forte come il mio. Siamo quasi in sintonia. Avvicina le sue labbra alle mie, inclinando la testa verso il basso per raggiungere meglio la mia bocca. Di getto sospiro e sporgo il mento verso l'alto. Cazzo stava succedendo per davvero? Il mio corpo sta facendo tutto per conto suo, inarcandosi verso il suo, mentre il suo petto poggia contro il mio.
Ormai le nostre labbra si sfiorano, sento ancora quel suo profumo che mi intossica le narici, piene di lui.
Siamo praticamente uniti quando lui si scansa velocemente da me. A momenti crollo sulle mie stesse gambe, che hanno incominciato a tremare. Lo guardo stranita, perché mi ha fatto quello per poi staccarsi così?
-Scusa...non...non volevo. Non con te, non potrei mai...- dice con la testa bassa. Mi rivolge un ultimo sguardo e se ne va con le mani in tasca.
MICHELE
Mi odio. Mi odio nel profondo del cuore. Mi sono spinto troppo in la cazzo!
So benissimo che lei non si trova a suo agio se mi comporto così. Voglio stuzzicarla, è eccitante quando si scalda, si mette ad urlare e diventa paonazza in volto. L'ho offesa, mi ha perdonato e come mio solito ho rovinato tutto, di nuovo.
Non potevo baciarla. Sarebbe stato troppo per me e per lei. Quel bacio sarebbe stato la scintilla per qualcosa di più grande...e io non voglio niente di più. Ma in lei c'è qualcosa che mi attira, quei suoi occhi mi fanno semplicemente impazzire, la sua bocca, i suoi capelli. Tutto mi sorprende.
Se mi avvicino troppo, posso tranquillamente perdere il controllo, e le strapperei un po'di più di un semplice bacio casto.
Tiro un pugno al muro del bagno per sfogarmi e liberarmi della rabbia che provo per me stesso.
Da quando mi riduco così per una ragazza?!? Risposta...da quando ho conosciuto la scontrosa e permalosa Arianna.
Cosa cazzo ti prende Michele! C'è una festa di là...con tante, taante ragazze in abitini!
Mi gira la testa come non mi era mai successo. Non pensavo che quel contatto leggero avrebbe fatto scattare una scintilla in me, non riesco a liberarmi della sua immagine. Premuta contro il muro in pietra, con il petto che le si alza e abbassa profondamente e velocemente, le mani lungo i fianchi, con i palmi aderenti alla parete e lo sguardo confuso, che mi era penetrato fin dentro facendomi sentire così in colpa! Devo fare qualcosa...non posso lasciarmela scappare.
Esco dal bagno facendo sbattere rumorosamente la porta alle mie spalle.
La cerco dove l'avevo lasciata ma di lei neanche traccia...anche al banchetto non si fa vedere e nel cortile, per quanto la cerco con attenzione, c'è troppa gente per essere individuati.
Esco all'esterno, dove mi investe un vento leggero e fresco.
Tiro fuori di tasca il pacchetto di sigarette e me ne infilo una tra le labbra, quelle labbra che hanno ancora un leggero sapore di Arianna. Afferro la sigaretta, me la strappo di bocca e la lancio, ancora spenta, tra le aiuole che contornano le scale d'ingresso della scuola. Voglio assaporare il sapore delle sue labbra che ancora alloggia sulle mie. Mi rilassa. È una specie di calmante, migliore delle sigarette. Tutta la rabbia svanisce al solo pensiero di lei.
Finalmemte ho trovato qualcosa che mi rende felice.
ARIANNA
Non voglio crederci. È uno stronzo, coglione e bastardo! Mi ha quasi baciato...e poi...se ne era uscito con una frase "non posso farlo...non con te"!!!
Va bene che non sono una gnocca da paura...ma faccio così pena!?!
Decido di andare dalle mie amiche e comunicare loro che sarei ritornata a casa per l'emicrania.
Ritrovo Sofia appicicata, letteralmente, ad un certo Paolo, del nostro piano.
Mentre le altre due, Alida e Camilla, stanno ridendo insieme ai ragazzi dello scambio culturale, provenienti ciascuno da un paese straniero. Alida sta seduta accanto a Harry, del quale non ricordo il cognome, mentre osservano divertiti Camilla e Dylan...O'Brien se non sbaglio che stanno ridendo bellamente, ciascuno con in mano dolci, salatini e bibite.
Saluto una a una le mie migliori amiche, andando a scovare anche Erika e Iris, insieme a Meli.
Dopo essermi staccata da calorosi abbracci, mi incammino verso casa, mentre qualche lacrima scivola sulle mie guance.
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Una carezza d'estate
RomanceArianna è sempre stata la ragazza in ombra del gruppo, la ragazza timida, che cammina con la testa bassa, che preferisce ripararsi nei suoi boschi piuttosto che andare in giro con le amiche. Insicura e con un passato ricco di oscurità verrà sottopos...