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La valigia è quasi pronta. Finalmente! Dopo quasi due anni rivedrò i miei amici d'infanzia. I miei fratelli adottivi. Ecco...posso considerarli come la mia famiglia acquisita!

Ogni estate io e la mia famiglia, saliamo sulle colline poco lontane da casa per trascorrere le vacanze in mezzo al verde. La natura che circonda la nostra casetta è infinita e io passo le mie giornate tra quegli alberi e quei tronchi caduti che borbottano sotto il mio passo.

Potrò scordarmi di lui. Di Michele. Delle mie amiche che non hanno alcun problema a relazionarsi con i maschi. Cazzo che problemi Arianna!

Chiudo l'ultima cerniera dell'ultima valigia...in fondo, dovevo rimanere in un'altra casa per tre mesi. Dovevo pur indossare qualcosa!

In macchina osservavo le distese d'erba e i campi coltivati tinti di verde, ovviamente con la musica sparata nelle orecchie, immaginando che io sia in una scena di un film, con la colonna sonora di sottofondo.

Dopo poco meno di un'ora arriviamo a destinazione. La strada per giungere a casa nostra è in salita. Molto in salita, ma ormai dopo 17 anni mi ci sono abituata. Prendiamo il sentiero a sinistra, quello circondato da un milione di alberi appena rinati, che donano all'ambiente quest'aria fresca e molto tranquilla. Dio quanto amo stare qui! È come riprendere fiato dopo un intero inverno di apnea. Entro in casa con passo leggero, mi sembra quasi sbagliato infrangere quel silenzio.

Ma ovviamente qualcuno non la pensa come me visto che inzia ad urlare al telefono. Mia sorella Anna è una maledetta casinista! Solamente lei riesce a fare tanto caos in pochi secondi, ovunque vada! È al telefono con il suo migliore amico, Matteo, e naturalmente, come ogni tredicenne si chiamano o si vedono per ogni minima cosa.

Era strano vederla così cresciuta, sembrava ieri che ripeteva sbadatamente in piedi, di fronte a mia mamma la lezione...si dondolava sui talloni e parlava di tutt'altro che non fosse la parte da studiare, soltanto per perdere tempo!

Sta saltellando di qua e di là per il giardinetto, nel quale si affaccia l'ingresso di casa.

-Si! Certo!!! Appena dopo gli esami verrai qui con me!-

-Certo che li supererò...piuttosto tu...!

-anzi sai che ti dico? Che uscirò con il massimo così da convincere mia madre a farti salire...!-

-okay! Si...a dopo.- chiude la telefonata con un sorrisino dolce sul viso. Lei e Matteo sono amici da sempre e ormai ho capito che non ci sono più speranze che si mettano insieme...

Salgo in camera mia. Quella era la mia camera...li davvero mi sento protetta.

La stanza è molto grande, più o meno quadrata. Sui lati nord, ovest e est le pareti sono fatte interamente di vetrate, permettendomi di essere in casa al sicuro, ma avere le stesse sensazioni di quando sono immersa nella natura ... o quasi. Il soffitto è interamente in legno, travi a vista, come il pavimento di parquet scuro. Il lato est della camera confina con una piccola stradina in discesa che porta da un sentiero ancora più in alto al giardino all'entrata e una piccola porta unisce la mia camera con l'esterno.

Di notte, quando tutti dormivano, io sgattaiolavo fuori dalla stanza, senza che i miei mi sentissero, oltrepassando quella soglia per rifugiarmi nei boschetti tutt'attorno alla nostra abitazione.

Il mio letto, a una piazza e mezza, è centrato nella parete est, accanto all'uscio, al lato opposto è affiancato un divanetto mentre sul lato più lungo, quello rivolto a nord, c'è una grande scrivania, larga quanto basta per i miei enormi progetti da artista.

Incomincio a riordinare il tutto, spolverando gli angoli dalle ragnatele e tirando le tende per permettere alla luce di filtrare oltre i vetri.

Sistemo i vestiti nell'armadio alla rinfusa e vado da mia sorella a controllare.

Una carezza d'estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora