Il sole entra nella mia stanza, interrompendo i miei sogni su certi occhi color del mare e certe labbra quasi sulle mie...
Mi sfrego bruscamente gli occhi e cerco di combattere quella voglia matta di restare a letto...magari con delle braccia intorno a te...?
Stupida voce interiore del cazzo! Pure la mattina deve tormentarmi, facendo riaffiorare a galla quei peniseri, la maggior parte delle volte legati a Michele. Da brutto bastardo che è non pensa neanche lontanamente a farmi vivere una settimana tranquilla. Senza quei suoi occhi così intensi e penetranti che mi forano soltanto con uno sguardo, senza la sensazione che avevo provato quando il suo petto sfiorava il mio...
Ho già divorato 4 libri in questi giorni, tutto pur di dimenticarmi di lui...e fino a due settimane fa funzionava cosi! Ma ora non serve a niente, se non a peggiorare le cose...le storie d'amore che leggo di solito sono perfette e eterne...che invidia!
I nuovi vicini sono arrivati da circa due giorni e paiono simpatici. Hanno un figlio, come mi aspettavo. Ha si e no 8 anni circa e si chiama Simone, da quanto ho capito gioca a basket e finora non ha fatto altro che questo, ripetendo all'infinito quel battito sordo che mi innervosisce non poco. Come se tutto questo non bastasse sono mattinieri!
Porca pupazzola in calore! Tutte a me! Non me ne va giusta una...mi domando cosa potrei aver fatto di tanto sbagliato per meritarmi tutto ciò!Mi alzo di malavoglia dirigendomi a mo' di zombie verso il bagno.
Sono circa le 7.30 di mattina e sono già in piedi... miracolo! Non sono mai stata una a cui piace svegliarsi presto il mattino e neanche una che preferisce riposare a lungo. Soprattutto d'estate. Spesso la sera stavo stesa a letto ad osservare il cielo, mentre la luce della mia mini-torcia illuminava le pagine dei miei libri. Ieri sera ero caduta tra le braccia di Morfeo abbastanza tardi, inoltre ho avuto un sonno tormentato, chissà per colpa di chi, perciò davanti allo specchio cerco in qualche modo di non soffermarmi troppo sulle mie occhiaie visibili a chilometri di distanza.
Un doccia fredda mi rinsanisce del tutto, dandomi quella carica che pochi minuti prima potevo solo sognare. Denti lavati e capelli legati in una treccia laterale ( omaggio a Katniss Everdeen♡) scendo di corsa le scale per arrivare in cucina.
Mio padre è ancora a letto quindi faccio la brava ragazza scrivendogli un bigliettino e avvertendolo che sarei uscita. Lo poggio sul tavolo, afferro una mela ed esco.
Salgo il sentiero roccioso, accanto all'abitazione e raggiungo le stalle. Ebbene si! Abbiamo anche le stalle!
Nei giorni precedenti non avevo potuto sfruttare i cavalli a causa del maltempo, ma oggi è proprio l'occasione giusta.
Di questa nostra proprietà se ne occupa un contadino che possiede campi nei dintorni; pulisce i vari reparti destinati ai destrieri, riordina i vari attrezzi e strumenti e nutre e mantiene i cavalli con i migliori trattamenti.
Raggiungo il terzo e ultimo box del "capannone" e mi affaccio all'interno.
Izzy è la mia cavalla. Un tempo era selvaggia ma quando durante un temporale aveva trovato riparo nelle nostre stalle, si è affezionata e si è lasciata "addomesticare". Il suo manto è completamente nero, come la pece; la sua criniera, spazzolata accuratamente, è soffice al tatto, i due occhi corvini sono luminosi, cosi tanto da dare luce a tutto l'animale nonostante il colore scuro. Mentre la accarezzo, le offro due zollette di zucchero, delle quali va matta.
Sistemo e regolarizzo staffe, redini, sella e tutto il resto per poi partire carica.
Per arrivare a destinazione devo prima scendere la strada che congiunge il complesso di case alla frazione del paese. Lo conduco abilmente lungo la via, come ho sempre fatto, fin da bambina. Proseguo con calma lungo la discesa mentre un leggero venticello mi scompiglia i capelli, sfuggiti all'acconciatura sbrigativa. La vista delle colline mi mozza sempre il fiato, si spalmano l'una sull'altra come ciuffi di nutella, colorati di tonalità tenui di verde e d'oro, dovuto ai campi coltivati. Il fiume al centro mi appare come una lacrima di gioia, che cade improvvisa e che dona luce a tutto ciò che incontra lungo il suo percorso.Dopo circa 20 minuti buoni, arrivo al paese. Ho alcune commissioni da fare perciò mi limito a lasciare il cavallo alle porte del paese e a camminare nei vari negozi. Prima in quello di frutta e verdura, poi nell'alimentari per gli insaccati, mi compro un paio di magliette leggere e dei pantaloncini e per ultimo un bel gelato. Pago e mi gusto questo cono stracolmo di nocciola! Dio se la adoro!
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Una carezza d'estate
RomantiekArianna è sempre stata la ragazza in ombra del gruppo, la ragazza timida, che cammina con la testa bassa, che preferisce ripararsi nei suoi boschi piuttosto che andare in giro con le amiche. Insicura e con un passato ricco di oscurità verrà sottopos...