La missione.

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"Capitano Parker è ora di andare." Mi disse una voce maschile, roca e fredda. Capii che era secondo ufficiale.

Aprii gli occhi, mi guardai intorno e vidi che non ero a casa mia, mi trovavo in una suite di un'imbarcazione, la mia nave, il suo nome è Quinto Oceano.

Mi chiamo Norma Parker, ex giornalista, lavoravo per un'agenzia poco famosa la quale fallì dopo aver perso parecchi dollari, fummo tutti licenziati.

Ma tutto questo accadde alcuni mesi fa.

Ora sono il capitano di una compagnia investigativa marina, ci occupiamo dei tesori perduti nel fondo degli oceani.

Il mio equipaggio è numeroso.

Ogniuno esegue alla lettera ciò che gli viene chiesto.

Vi alzai a mala voglia dal letto, avvertii un leggero mal di mare ma non ci diedi peso, mi vestii e infilai gli stivali.

Feci un salto veloce in cucina per la colazione e immediatamente mi misi al lavoro. Mi diressi verso il mio "uffucio" e dalle vetrate  affianco alla porta d'ingresso notai una busta gialla sulla mia scrivania, mi chiesi cosa conteneva. Entrai, posai la mia tazza di thè caldo e afferrai la busta, sul retro una scritta: 'Per il capitano Parker', la apro e all' interno ci sono un paio di disegni raffiguranti un'isola in diversi punti di vista, delle informazioni riguardanti essa e una richiesta a me rivolta.

Rimasi in silenzio a fissare i disegni, in seguito presi i due fogli successivi e incominciai a leggerli sottovoce:

-Egregio capitano,
Io, Capitan Jones, a capo della nave La Polena, chiedo il suo aiuto per esaminare il fondale al fine di portare la luce sull'enigma riguardante Atlantide.
Aspetto risposte,
Cordiali saluti,
David Jones-

Accettai, in fondo non avevo nulla da perdere ma tutto da guadagnare.

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