L'accordo

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"Molto bene David Jones, 50 e 50."
Gli dissi stringendogli la mano.
Affianco a me c'era Uncino con braccia conserte e broncio fino ai piedi.

Ebbene si, sono sul porto con David Jones, alle mie spalle la mia imponente nave e alle sue una lussuosa e incantevole nave con sul fianco scritto -Jones-.
Ammetto che mi caddero le braccia nel vederla.

Decidemmo di partire l'indomani verso le 5 del mattino.

Mentre sistemavo le ultime cose con il secondo ufficiale e Uncino quest'ultimo mi disse:

"Te ne pentirai, quel riccone vive solo con l'ereditá del padre, non è nemmeno capace a trovare una conchiglia! È un incapace, ROVINERÁ TUTTO QUANTO!"

Disse più furioso che mai.

Rovesciai gli occhi sospirando

"Uncino non ti preoccupare, siediti e respira. Tranquillo"

Dopo essersi tranquillizzato mi chiese la meta

"Atlantide!"

"Sai che è proprio lì che persi la mano"

Si mise a sedere, tra le mani lerce teneva una bottiglia di Jack daniels e d'un tratto si fece serio, fissava il pavimento e sospirava, non ci diedi peso era ubriaco come ogni giorno ed io ero talmente presa che ogni cosa era l'ultima a cui pensare.

AtlantideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora