PREGIUDIZI

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La mancanza. Un vuoto dalle dimensioni esatte. Inutile reimpirlo di altra roba: si colma solo con quel pezzo che si incastra a perfezione.

Un mese che non lo vedevo. Sentivo un vuoto attorno a me. L'unico che sapeva davvero come stavo in quel momento era Matteo.

Ormai mi ero arresa anche a tenefonarlo, ormai mi ero arresa alla vita, all'amore.

Mi ero impegnata a sentirlo, a farle capire che mi piaceva davvero e lui? Lui non mi lasciava neanche spiegare, fanculo.

Mi ero forse legata troppo alla persona sbagliata? Mai mi ero sentita così inutile, depressa. Neanche con Alberico, che a proposito non la smetteva più di chiamarmi. Ma io non avevo bisogno di lui, avevo bisogno di sentire un'altra voce.

Cercavo sempre d'incontrarlo quando usciva con Matteo, magari per registrare un video, ma non ci riuscivo mai.

Mi mancava, tanto. Avevo bisogno di sentire le sue braccia avvolgermi, avevo bisogno del suo affetto. Ma lui non era lì con me.

Era tutto finito, me lo sentivo.

LORENZO'S POV

Lei mi mancava, e glielo stavo dicendo con tutto il silenzio di cui ero capace.

Volevo sentirla, volevo vedere il suo meraviglioso sorriso, i suoi magnifici occhi, e volevo sentire la sua voce.

La amavo? Non lo sapevo neanche io.

Sentivo di amarla perché mi mancava, ma sentivo anche di prenderla in giro perché non glielo dicevo.

In quel momento ero con Matt, a casa mia cercando di girare un video.

"Andiamo Jar, non riusciamo neanche a girare la intro" mi fece notare lui.

"Scusa, ma non ce la faccio" le confessai

"É per Alice?" mi chiese,

"Si, mi manca" andai a sedermi nel letto.

"Quanto me fai incazzà" gridò Matt, lo guardai confuso,

"Basta. Basta con questi 'mi manca' di quà e di là. Alza quel culo, vai sotto casa tua e dimostraglielo" mi gridò ancora.

"Non posso" dissi io,

"Si che puoi. Vi state facendo del male a vicenda" si sedette a fianco a me.

"La chiamo"

"No, vai a casa sua" mi ordinó

"Okay, domani vado" mi arresi.

"Ora." mi guardó prendendo il giubbotto.

Così ci dirigemmo verso la stazione.

Picchiettavo le dita nel finestrino in attesa di vederla. Cosa le avrei detto? Avrei dovuto far parlare lei o prima avrei dovuto parlare io?

Dopo un quarto d'ora eravamo davanti a casa sua.

"Suona" mi incoraggió Matt,

"Cosa le dico?" gli chiesi,

"Quello che dici a me ogni volta che me ne parli" mi guardó ovviamente.

"Non ce la faccio" le confessai.

"Sei un coglione!" si avvicinó, suonò il campanello e mi lasciò solo davanti al portone. Entrai in panico.

"Buona fortuna" mi gridó correndo.
"Mi servirà" sussurai.

Mi aprì la madre di Alice.

"E tu chi sei?" mi chiese squadrandomi.

"Mi chiamo Lorenzo" alla mia affermazione spalancò gli occhi.

"Non ti vuole parlare" a quanto pare, mi conosceva già.

"La prego, mi faccia parlare con lei" la supplicai,

"Mh" ci pensò qualche secondo, "Va bene, sali. É in camera sua" e mi fece spazio per entrare.

Mi trovavo davanti alla sua camera, pensando a cosa dire.

Finalmente mi decisi a bussare.

"É aperto" disse urlando. Finalmente sentivo la sua voce.

Aprìi la porta, come mi vide sbarró gli occhi. Si alzó e venne verso di me.

"Jar" mi disse.

"Alice" la abbracciai, lei non ricambió. La cosa mi spezzó il cuore.

"Perché te ne sei andato?" mi chiese freddamente .

"Tu e Alberico..." cominciai "...so che state insieme" spalanco gli occhi e io abbassai la testa.

"O mio Dio. Cosa credi?" era incazzata,

"Credi che illuderei qualcuno così? Non lo farei mai. So come ci si sente ad essere presi in giro. Ah, e io stavo insieme ad Alberico. Ho perso la verginità con lui perché pensavo che fosse quello giusto, invece pensa un po', mi tradiva" inizió a piangere e una risatina isterica uscì dalla sua bocca, mentre io ero lì immobile davanti a lei, non sapendo che dire o come reagire.

"Dopo averlo scoperto non ho mai più provato solo ad avvicinarmi ad un altro ragazzo che non fosse Matteo. Pensi che sia una puttana qualunque? Ho perso tempo con te. Mi hai abbandonato per i tuoi stupidi pregiudizi. Ti telefono e non rispondi. Perché? Perché tu eri convinto che stavo con un porco, come Alberico" le sue parole erano come veleno per me.

"Scusa, davvero. Non sapevo tutte queste cose..." ammisi tristemente. Ero senza parole.

"Sei uno stronzo! Mi sto innamorando di uno, di nuovo!" si tappò la bocca con la mano, sicuramente non avrebbe voluto dire quelle parole. Ma non aveva fatto male, anzi ciò che aveva detto mi aveva incoraggiato a parlare. Così tolsi le sue mani dal viso e gliele strinsi con le mie.

"Dopo ciò che mi hai raccontato, mi sono reso conto che sono stato un coglione a pensare che stesse insieme. E ti posso assicurare che io non ti tradirei mai" le asciugai le lacrime e le baciai il naso. "Perché tu sei stupenda, bellissima, perfetta pee me. Voglio che tu sia mia. Tu devi essere mia" continuai, lei mi prese il viso tra le mani.

"Potrei essere tua, ma non adesso. Ho bisogno di tempo, tempo per conoscerti meglio. Non so se fidarmi di te. Non posso sapere con sicurezza se sei o no come lui" il fatto che non si fidasse di me, mi faceva male. Ma non mi sarei arreso.

"Ti dimostreró che ti stai sbagliando" le diedi un dolce bacio sulla guancia e la salutai. Non avrei più dubitato di lei.

SPAZIO AUTRICE:
Ciao ragazzii :)
Scusate se ci ho messo un po' più di tempo a pubblicare questo capitolo, ma diciamo che non stó tanto bene...
Comunque che ne dite? Vi piace?
Nei prossimi capitoli ci sarà una sorpresa che renderà la storia un po' più interessante, ma non vi spoilero nulla OuO
Ci sentiamo al prossimo capitolo.
Naomi❤

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