Tigrerra ringhiò e un minuto era avvinghiata ad un mostro, lei era una tigre, ma per quanto forte non sarebbe mai riuscita a farcela con un mostro di quella portata. Non appena Esme vide la tigre in difficoltà attaccò, fu una mossa precisa e calcolata. Con un calcio allontanò il mostro che volò per due metri e si andò a schiantare contro un sasso che gli fracassò il cranio, attaccò un altro mostro e con la stessa facilità lo uccise , nel frattempo tutti avevano ripreso a combattere e lei era una macchia di arancione indistinto in tutto quel grigio spento. Combatteva con una grazia disarmante, non le si poteva trovare un difetto, Zero si chiese se fosse per il sangue di tigre o di suo, qualsiasi fosse la spiegazione non importava lei era stupenda qualsiasi cosa facesse.
Ad un tratto Esme si fermò. Volse la testa dalla parte in cui un attimo prima era con il ragazzo e Tigrerra, in meno di cinque minuti era avanzata di almeno un chilometro facendosi largo tra i mostri, ora osservava tutto, aveva lasciato una scia di morte dietro se, il viso non tradiva emozione ma al capo dei risma venne da pensare che lei fosse schifata da tutto quello che poteva fare, non era un'assassina, era molto peggio. Eppure per quanto innaturale era dotata di bellezza stravolgente, perchè un essere cosi potente, un mostro dovrebbe essere dotato di cosi tanta bellezza? Le vecchie principesse sangue puro erano tutte belle ma ognuna aveva almeno qualche imperfezione. Lei no, ogni parte del suo volto sembrava essere in completa armonia con l'altra, il capo dei risma la osservava, coglieva ogni movimento anche involontario, era stato con mille ragazze umane e non, ma quello che provava quando vedeva lei era tutt'altro, aveva occhi solo per lei, come se il mondo scomparisse, non riusciva a smettere di pensarla, lui l'avrebbe avuta anche con tutti contro.
Esme fece appena in tempo a girarsi che il mostro più grande l'attaccò, cadde in dietro sui gomiti che iniziarono subito a buttare sangue, il mostro le fu sopra cercando un modo per darle un morso sulla gola in modo da staccargli la testa. La ragazza non riusciva a liberarsi, il mostro era troppo pesante e con le braccia bloccate era ancora più a rischio perchè non poteva coprirsi, un urlo lacerò l'aria e due minuti dopo Esme si contorceva dal dolore, il mostro era riuscito nel tentativo e l'aveva azzannata in pieno collo rompendo tutte le vene e le arterie principali. Era un lago di sangue, il capo dei risma era come immobilizzato, non capiva più niente. Il mostro non riuscì a recidere il collo ma riuscì comunque a infliggere un danno mortale. La ragazza era terra che non si muoveva, la pelle più bianca del solito, le labbra aride. Tigrerra partì subito contro il mostro che la scaraventò via da lui, atterrò sulle costole che scricchiolarono, la tigre strinse i denti e attaccò di nuovo, graffiò il mostro ma lui non si scompose dando un artigliata proprio sulle costole già appena stabili.
Tigrerra fu a terra, inerme, il mostro iniziò ad avvicinarsi e piano piano iniziò a tagliarle muscolo per muscolo, la tigre non emetteva suono ma la si poteva vedere soffrire. Piangeva in silenzio, lacrime brillanti che le bagnavano il pelo, lucido e morbido. Il mostro non si fermava, guardava l'animale soffrire con un sorriso maligno, quando era vicino al collo, la tigre mosse la bocca, e l'ultimo alto di voce morente si trasformò in una parola;
-Esme..-
il mostro si girò per vedere la ragazza a terra, e nell'attimo in cui si girò di nuovo l'animale non c'era più. Spostò lo sguardo dove un momento prima aveva sentito uno spostamento d'aria, e la trovò li, in piedi davanti a lei, la metamorfosi era appena iniziata. Le orecchie e la coda da tigre le spuntavano da dietro i capelli sciolti, fluttuanti i canini erano cresciuti quasi come quelli di Tigrerra, gli artigli lunghi e affilati come rasoi. Era una tigre, e lo avrebbe fatto a pezzi. Il mostro rise nervoso,
-cioè quando hai visto che la tigre stava per morire è scattata la metamorfosi, come un meccanismo di difesa. -
Esme era immobile, ma bastò un respirare del mostro per farla attaccare, il primo colpo schietto e preciso recise le vene sul collo e sul torace, un altro colpo e gli ruppe le costole, il mostro urlò di dolore. Ma lei non si fermò, ormai non poteva farlo. Attaccò di nuovo, questa volta ancora più veloce, da dietro con un calcio fece scricchiolare la spina dorsale del mostro, rompendola.
Esso si accasciò urlando, coperto di sangue. Esme lo guardava con un misto di disprezzo e curiosità, cosa stava pensando la principessa?
-Esme basta-
Il capo dei risma si avvicinò a Esme,la prese per un polso e la strinse a se.
Esme lo lasciò fare appoggiando la testa sul torace del ragazzo,le lunghe orecchie le arrivavano fino all'inizio della gola,poteva sentire i suoi battiti. La sua pelle emanava calore,e un intrigante profumo di oscurità.
Esme era attratta da lui, I suoi baci voleva fossero infiniti, sapevano portarti in mondi dei quali non ne sapevi nemmeno l'esistenza, e fu allora che agì,con le mani cinse la nuca delicatamente evitando di tagliarlo con gli artigli, con l'altra mano le cinse il pezzo di collo nudo,e lo baciò. Un attimo prima del bacio I loro sguardi si erano incontrati, il suo era confuso, ma non si tirò indietro. Le sue labbra trovarono subito quelle di Esme, in un attimo erano diventati una persona sola esternando il mondo,si baciavano con foga, facendo muovere le loro lingue in modo sensuale, era come se parlassero, come se potessero dire che non ti saresti più liberata dalle sue braccia.
Il capo dei risma abbracciava Esme come se fosse la cosa più importante al mondo, ed Esme ricambiava con la stessa intensità.
Le orecchie e la coda si ritrassero lentamente, e quando la ragazza si staccò da lui anche i canini e gli artigli sparirono. Ritornò la bellissima ragazza che nessuno avrebbe pensato mai fosse un mostro, era davvero innaturale come l'aspetto di una persona potesse ingannare i pensieri, davvero straordinario.
Ormai per quel giorno, era finita. I mostri erano stati tutti sconfitti, ridotti a brandelli, e anche se qualche risma ne era uscito sanguinante ora avevano vinto, solo grazie ad Esme senza di lei tutti sarebbero morti.
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Una cacciatrice dagli occhi di smeraldo
Ngẫu nhiênEra bellissima, ma una cosa tanto meravigliosa da far male, era impossibile non guardarla se era nelle vicinanze, la seguivi con lo sguardo e rimanevi a contemplarla anche per ore. Pelle candida e chiara come la neve, occhi verdi come lo smeraldo pi...