«Io e Michael abbiamo vissuto in orfanotrofio l'infanzia e parte dell'adolescenza; nostra madre ci abbandonó all'età di due anni, appena nostro padre morì. A quindici anni scappammo via, quella che conducevamo lí dentro non poteva essere definita vita» non ho mai sentito parlare Tess così lentamente e con così tanta difficoltà.
Dopo queste parole, capisco che ha bisogno di prendersi una pausa e il minimo che possa fare è rispettare pazientemente i suoi tempi.Mentre la sento riprendere fiato, mi ritornano in mente le parole di Jake quando mi disse che in bagno c'erano anche una piastra e dei trucchi, la prima volta che entrai in casa: "Opera di Tess naturalmente, ha detto che lei quando scappava di casa non aveva tempo di portarsi niente dietro"
In quel momento, ammetto di aver interpretato la frase con pensieri dispregiativi da attribuire alla ragazza. "Chissà che soggetto sará mai questa Tess, una che scappa di casa e pensa ai trucchi".
Ancora una volta la mia superficialità aveva preso il sopravvento, ero nuovamente pronta a disprezzare qualcuno senza conoscere la sua storia.
Tess non scappava di casa come aveva detto Jake, perché non aveva una casa; scappava da una vita che, un po' come la mia, non poteva essere definita tale. Nonostante ciò, aveva fatto intendere a Jake di interessarsi solo e unicamente a piastre o vestiti, aveva nascosto il suo dolore dietro un'apparente indifferenza nei confronti di tutto ciò che non riguardasse beni materiali.
Aveva nascosto dietro quelle parole scherzose, tutto il dolore che sicuramente provava sapendo che una persona normale come me, con una famiglia normale, aveva avuto il coraggio di abbandonare una casa, lasciare qualcosa che lei non ha avuto mai la fortuna di possedere.
Lei sapeva e sa tutt'ora questo su di me, perché questo è stato il racconto di Jake.Se solo sapesse, potrebbe sentirsi meno sola...
«Non ti far venire strane idee, ricorda cosa ti ha detto Edward»
"Penso che tu sia così intelligente da capire che non è mai un bene fidarsi di qualcuno" Si, ricordo perfettamente.
Non ancora riesco a comprendere quella frase, ma ho colto l'avvertimento: lui sa qualcosa che io non so e vuole mettermi in guardia.Grazie, ma non ho bisogno del tuo aiuto, Edward.
«Prima di fuggire rubammo un po' di soldi dall'orfanotrofio, con i quali riuscimmo a sopravvivere per qualche mese. Poi inevitabilmente arrivò il momento di lavorare, ma nessuno accettava di assumerci perché eravamo troppo piccoli.
Quando avevamo quasi perso del tutto le speranze, un signore abbastanza anziano vedendoci in difficoltà, si avvicinò a noi e ci offrí un lavoro...»Altra pausa.
Sento le lacrime di Tess scendere lentamente a contatto con la mia pelle, mentre continua a tenere la testa poggiata sulla mia spalla.Si vergogna.
«Tess se non vuoi...» provo a dire stringendola un po' più forte.
«Ci fece entrare in un circolo di prostituzione, rimanemmo intrappolati per anni» ora il pianto diviene più rumoroso man mano che i ricordi si fanno strada dentro di lei.Non so come consolarla, perché ogni gesto in questo momento risulterà superfluo e vano.
Posso condividere e comprendere benissimo parte del suo dolore, proprio per questo so che in certi momenti la scelta migliore è restare in silenzio.Non ha bisogno della mia compassione né delle mie parole. Necessita solo di qualcuno che sia in grado di ascoltarla.
«Poi arrivó Edward» aggiunge soltanto, lasciando spazio ad un bellissimo sorriso tra le lacrime.
Non vedo il suo volto, ma la sento sorridere e tranquillizzarsi grazie a quel nome.
«Ci cercó per molto tempo prima di trovarci, anche lui era in orfanotrofio con noi. Venne adottato a dieci anni, quando noi ne avevamo otto. Promise di tornare e ha mantenuto la sua promessa»
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(H)E(A)VEN ANGELS FALL IN LOVE
Romance𝙻𝚞𝚒 𝚗𝚘𝚗 𝚎́ 𝚞𝚗 𝚛𝚊𝚐𝚊𝚣𝚣𝚘 𝚌𝚘𝚖𝚎 𝚐𝚕𝚒 𝚊𝚕𝚝𝚛𝚒. Rileggete. Continuerete ad interpretare questa frase in modo errato fin quando non arriverete alla fine di questa storia. 🫀 Penny C...