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Sollevo lentamente le palpebre infastidita dalla luce proveniente dall'esterno e pian piano gli occhi si abituano ai raggi del sole che colpiscono me e il ragazzo al mio fianco.
Credo di vedere un'aura divina a circondarlo, è quasi come se ogni fascio luminoso rimbalzasse sul suo petto e producesse una bellissima scintilla.

Sembra ricoperto di diamanti.
O forse il diamante é lui.

O forse sono solo troppo fissata con Edward Cullen, però non credo sia una coincidenza che si chiamino entrambi allo stesso modo.

Lo schermo del telefono di Edward sul comodino si illumina continuamente, ci sono decine di notifiche che aumentano minuto dopo minuto.

Provengono tutte da uno stesso mittente: Jake.
Non riesco a leggere il testo dei messaggi, posso solo sentire un macigno posarsi dolorosamente sullo stomaco; ieri sono stata così egoista da non pensare al fatto che lo stessi letteralmente tradendo, ma a quanto Edward mi facesse sentire meglio e quindi, a quanto Jake possa essere sbagliato per me.

Come al solito, ho prestato attenzione alle sue mancanze e non alle mie, non al mio colossale sbaglio ma a ció che lui non è in grado di farmi provare.
A questo punto dovrei dire, a ció che io non sono in grado di provare, perché lui non ha alcuna colpa.
Sono io ad aver combinato un enorme casino, ancora.

Giá le precedenti vicende legate a Edward non erano proprio passabili, ma a quel tempo non stavo ancora con Jake...ora invece, non ho più un'attenuante, niente di niente.
C'é un motivo per cui Jake ha mandato tutti quei messaggi, ha capito che siamo insieme e questo basta a terrorizzarmi sempre di più ogni secondo che passa.

«Edward» sussurro avvicinandomi un po' per farmi sentire.
Lui aggrotta le sopracciglia e si agita, ma non si sveglia, anzi si gira di lato e mi trascina con lui.
«Edward» ripeto a voce un po' più alta, tentando di non soffocare sotto il peso del suo corpo.

Questa vicinanza appena svegli é pericolosa, forse più per me che per lui.
Io bene o male mi controllo, lui no.

«Mh» mugugna mentre mi avvolge con entrambe le braccia e mi attira un po' più a sé.

Ma allora lo fa apposta.

«Lo so che sei sveglio» dico cercando di allontanarmi e ricominciare a respirare, ma lui non sembra voler demordere così facilmente.
Apre solo un occhio con un sorriso furbo sul volto facendo formare la solita fossetta sulla guancia destra, ma poi fa finta di tornare a dormire immergendo la testa nel cuscino.

«Ti stanno arrivando tanti messaggi» magari così si decide a svegliarsi...

«Non me ne frega un cazzo» borbotta con la voce impastata dal sonno e un tono così rauco da far paura.

Sbarro gli occhi per la meraviglia più che per lo stupore, perché...Dio, tutto questo è troppo.

«E se fosse qualcosa di importante?» tento di mascherare il più possibile il mio nervosismo evitando di guardarlo per non peggiorare ancora di più la situazione.
Dopo aver udito le mie parole, lui sembra vacillare un attimo e apre gli occhi per capire probabilmente di quale sostanza mi sia fatta.

Gli sorrido innocentemente per cercare di persuaderlo a leggere quei maledetti messaggi e lui si convince all'istante, infatti lascia la presa su di me con un braccio e lo allunga verso il comodino per prendere il telefono.
Noto il suo sguardo indurirsi alla sola visione di tutte quelle notifiche, ma lo vedo trattenersi ancora di più quando nota il nome di Jake su ognuno di esse. Forse per questo non si cura neanche di leggerne il contenuto e si limita a riposizionare il cellulare al suo posto.

«Chi è?» chiedo d'istinto, senza pensare al fatto che io non sia nessuno per porgergli certe domande.
«Nessuno di importante, dormi» risponde fissandomi con circospezione prima di richiudere gli occhi e tornare nella posizione di prima.

(H)E(A)VEN ANGELS FALL IN LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora