Capitolo 24

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All'improvviso, tra il suono della musica e quello del sonno, le arriva un messaggio. Si era promessa di non toccarlo almeno in quel momento, ma sul display nota il suo nome. Così lo prende in mano, c'è scritto: guarda nella cassetta della posta.

Immediatamente si precipita giù per le scale, mezza addormentata, in tuta e con le ciabatte, ma non le importa. Ha bisgogno di risposte, almeno sue. Nonostante il percorso tra il suo appartamento e la cassetta della posta sia di pochi metri, nel frattempo le viene in mente il suo ex. Si chiede come sia possibile che sia riapparso dal nulla dopo tutto questo tempo, a quanto sia impossibile ricominciare da capo, o poter solo riniziare un rapporto di amicizia. Come se fosse un gioco. No, non ci sta. Non si fa così. Nonostante lo abbia amato tanto non può ricascarci. Andrà lentamente e saggiamente avanti, in qualche modo. Intanto apre la cassetta e c'è la Sua lettera. Da lui non ne aveva mai ricevuta una. Quello che nota subito è la scrittura: è leggiadra e collocata perfettamente sulle righe del foglio, inoltre è molto piccola e affiancata, come se volesse nascondere delle lettere, delle parole, che forse potrebbero far male, oppure bene, in ogni caso, come se avesse paura di continuare. Legge:
Cara,
Ho letto con tanta attenzione la tua lettera. È molto importante per me e ti ringrazio. Mi sento un po' in imbarazzo, da un lato, perchè ti ho lasciato così, senza risposte, e non avrei dovuto. Abbiamo vissuto pochi momenti, ma intensi, come hai detto tu. Con te ho vissuto qualcosa di semplice ma allo stesso tempo davvero significativo e unico, rispetto al resto della mia vita, che non lo era più di tanto. Il fatto è che ora che son qui, mi sento come vuoto, perchè non ho quella scintilla che ho incontrato dopo che ero stato l'ultima volta in questa casa. Così ho deciso di provare ad abituarmici, a questo vuoto. È solo che una parte del vuoto lo riempivi tu, e io avevo paura. Paura di amarti. Paura di provare ad amarti anche da qui. E fa tanto male sapere che tu sei li, io sono qui, e non possiamo essere a solo quei 5 centimetri che ci separavano dai nostri cuori. Ora c'è tanto in mezzo a noi: tante autostrade, tante case, tante vie, tante persone, tanti cuori. Così ho deciso di staccarmi per un po' e vedere se riuscivo a convivere senza la tua presenza. E certo, certo che posso vivere senza di te, l'ho fatto fino ad un po' di mesi fa. Però tu mi rendevi la vita più bella, più luminosa e nonostante i chilometri, non ti posso rimuovere dal mio cuore. Lo so che vuoi delle risposte, ma nemmeno io ne sono a conoscenza, e per averle devo pensare, a me stesso e a cosa voglio. Forse alcune non le avrò mai, ma altre ho bisogno di trovarle, perchè altrimenti scoppio. Voglio esserci anch'io, amore. E ci sarò.

Alla fine, come durante la lettura, il suo cuore batte all'impazzata. In questo momento non sa se piangere o ridere. Si sente strana: si sente capita, da un certo punto di vista, per la sensazione di vuoto che ha provato lui, e contemporaneamente sente di averlo capito, perchè anche se lui non voleva ammetterlo, aveva paura. Come ne aveva lei.

Le tremano le gambe, forse un po' per quel venticello che le taglia il corpo mentre mantiene la lettera in mano sull'orlo della porta d'ingresso, e un po' tanto per quello che c'è scritto dentro. Ha bisogno di sedersi. Si ferma su quell'altalena, che giusto due mesi prima era occupata anche da Lui, con l'intenzione di rimanerci 5 minuti, giusto per riprendersi, invece la si vede dondolare li, aspettando il tramonto in silenzio, con le mani fredde, e il cuore pure.

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