Daegu

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Taehyung scrisse qualcosa sullo spartito, prima di rimettere le mani sui tasti, e ripetere gli accordi canticchiando.

- Ti piace amore ? chissà se la canterà il tuo papà o uno degli zii - si fermò, passando le dita leggere sulla sua pancia, che al sesto mese iniziava ad essere evidente.

Era arrivato dai suoi genitori qualche giorno prima, perché a Seoul non riusciva a concentrarsi, e anche se Bang lo aveva stupito con un'offerta impossibile da rifiutare, aveva comunque un contratto e alcune scadenze da rispettare.

Il giorno del suo arrivo a Seoul, tra mille paure, si era recato nell'ufficio del capo della Big Hit e quasi in lacrime gli aveva confessato di aspettare un bambino.

Anche i muri di quell'edificio sapevano che erano vietate le relazioni agli artisti, ma era una regola che per qualcuno poteva essere aggirata, anche perché la condizione di Taehyung era già di per sé un'eccezione, infatti solo il 2% della popolazione maschile poteva concepire.

Ovviamente aveva taciuto il nome del padre, neanche sotto tortura avrebbe confessato che la loro gallina dalle uova d'oro, rischiava uno sputtanamento a livello globale per aver messo incinto un ragazzo.

Così si era ritrovato a firmare un nuovo contratto in cui passava dall'altra parte della barricata, in parole povere, per
un anno avrebbe scritto canzoni per
gli altri artisti dell'etichetta.

Nessuno della sua famiglia ora o dei suoi amici fino a che era rimasto a Seoul, avevano insistito per sapere chi fosse il padre del bambino, con Jimin si era solo fatto scappare in modo vago che fosse successo a febbraio, poi resosi conto di cosa aveva detto si era trincerato dietro un silenzio impenetrabile.

Pensare a lui, come sempre, aveva fatto accelerare il suo cuore e con un groppo in gola si chiese se in tutti quei mesi fosse stato con qualcun'altro.

Non era così ingenuo da pensare che non avesse bisogno di sfogarsi in quel senso, fin da ragazzini erano abituati ad arrangiarsi da soli, ma ora da adulti, e con il mondo ai propri piedi avevano solo l'imbarazzo della scelta con chi scopare.

Taehyung aveva avuto qualche esperienza, ma non tantissime per paura di essere scoperto, e soprattutto perché in fondo al suo cuore sperava sempre che un ragazzo dai capelli neri e gli occhi pieni di stelle si facesse avanti, incurante di tutto e di tutti, perché non poteva vivere senza di lui.

Gli stessi occhi che ispirarono le sue dita a correre veloci sulla tastiera, creando una melodia meravigliosa, che lo lasciò con gli occhi lucidi.

A little us - kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora