A little us - kookv

Riemergere dal buio

Un suono fastidioso si fece strada nella mente di Tae che, sebbene lo sapesse associare a qualcosa di preciso, in quel momento gli sfuggiva proprio.

Anche l'odore era particolare e, appena aprì lentamente gli occhi, tutto il bianco intorno a lui quasi lo accecò costringendolo a socchiuderli.

Al secondo tentativo mise a fuoco, sicuramente una camera d'ospedale, innondata dalla luce tiepida del sole ... forse pomeridiano ? poi rimase a guardare la flebo collegata al suo braccio come se fosse un oggetto proveniente da un altro pianeta.

Non aveva idea di come fosse finito lì e, mentre cercava di alzare un po' i cuscini dietro di sé senza farsi male con l'ago, qualche ricordo si affacciò alla sua mente.

Era mattina, ed era nello studio televisivo del principale network di San Francisco, insieme ad alcuni ballerini con cui stava facendo le prove per l'esibizione della sera.

Era quella sera ? era passato un altro giorno ? forse era colpa di quel leggero mal di testa che gli impediva di ricordare il resto ?.

Cercò il campanello per chiamare qualcuno, quando vide il suo cellulare sul comodino, e si allungò per prenderlo.

Come aveva immaginato erano le 5 del pomeriggio dello stesso giorno, quindi era da qualche ora in quel letto e mentre stava per telefonare al suo manager lo vide spuntare con la testa dalla porta.

- Sei sveglio finalmente, hai fatto prendere un colpo a tutto lo staff -
entrò chiudendosi la porta alle spalle e si avvicinò al letto prendendo una sedia per metterla vicino.

- Che cosa è successo ? ho un po' di mal di testa e non ricordo nulla - con un sospiro Taehyung si rimise sui cuscini in attesa che gli raccontasse qualcosa.

- Stavate facendo le prove, questo lo ricordi ? - il biondo annuì - poi all'improvviso sei svenuto ... il problema era che non ti risvegliavi così abbiamo chiamato un'ambulanza, so che ti hanno fatto un bel po' di analisi, ma non hanno voluto dirmi altro -.

- E per l'esibizione di stasera ? -
in verità non gliene importava molto, ma gli impegni andavano rispettati soprattutto se c'erano penali da pagare.

- Non ti preoccupare ho chiamato Bang e si è attivato per fartela spostare tra qualche giorno, era preoccupatissimo anche lui ... ah ovviamente ho dovuto chiamare tua mamma e mi ha detto che non stavi bene già da Tokyo ... perché non me lo hai detto ?.

- Pensavo fosse solo un po'
di stanchezza infatti poi sono
stato meglio - non poteva certo dirgli che stava male per lui, perché la sua vita non gli era mai sembrata così vuota e insignificante come da quando aveva posato le sue labbra su quelle del corvino, e di come non fosse riuscito a reagire e ad andare avanti dopo aver sentito quel corpo contro il suo.

Un lieve bussare interruppe i due ragazzi e una dottoressa entrò nella stanza - ehm ... dovrei parlare con Mr. Kim da solo se non le spiace -.

Il manager strinse delicatamente la mano di Taehyung sul lenzuolo in un gesto d'incoraggiamento e uscì
- sono qua fuori Tae - il biondo annuì paralizzato dall'ansia.