Era notte. La luna baciava i muri della caserma con i suoi raggi delicati, mentre le stelle tinteggiavano il cielo con il loro corpo brillante.
Il salone principale dell'enorme struttura era popolato da alcune voci rabbiose che parlottavano tra loro.
Era chiaramente in corso una riunione.
"Pensavo di essere stato chiaro, ma quel testardo di Letan ha voluto fare di testa sua. Fortuna che lo hanno portato via, perché se fosse qui gli spaccherei la faccia" sentenziò una delle voci nel buio, mentre le altre tacevano.
"Avevo detto chiaramente di non torcerle un capello fino a quando non sarebbe arrivata qui, poi ci saremmo potuti divertire"
"Ha ragione capo, ci sono altre idee per sistemare la situazione?" intervenne un'altra voce, più minuta delle altre, ma faceva sentire nel suo tono di avere una certa autorità.
"Crint e Busca sono stati mandati ieri per acciuffarla. Sono stati veramente stupidi: cercare di rapirla subito dopo uscita da scuola? Davvero? Non poteva esistere un piano più migliorabile" ribatté la prima voce.
"Dovevano agire quando si trovava da sola, in un posto più isolato. Magari in una delle sue passeggiate in campagna" continuò.
"Crint è riuscito a scappare, ma Busca è stato portato in centrale, sotto accusa di tentato furto" spiegò una terza voce nella mischia.
"Abbiamo, inoltre, recentemente intercettato un messaggio in codice da parte di Crint. Spiegava che la preda era effettivamente da sola, di fronte alla scuola, ma ad un certo punto, quando Busca ha cominciato ad avvicinarsi, un altro soggetto è intervenuto nella scena, trascinandola dietro ad uno dei muri della scuola. Da lí in poi entrambi gli individui sembrano essere scomparsi nel nulla" spiegò un'ulteriore voce.
"Spiegati meglio, Secc" chiese la voce alla quale tutti si riferivano come un capo.
"Nel messaggio, Crint, affermava che la preda non era da sola. È stata avvicinata da quello che sembrava essere un ragazzo"
"C'è concorrenza? Impossibile, nessuno ci conosce" rispose il capo, la sua voce usciva fuori come una specie di minaccia.
"Abbiamo altri indizi su questo 'inaspettato benefattore' ?" chiese la voce minuta.
" Si, Vice. Apparentemente l'individuo era alto, vestito di nero e portava un paio di occhiali da sole scuri" rispose la voce.
"Non sono indizi che aiuteranno a rintracciarlo, Secc"
"Desolato capo, ma la sua figura è apparsa per poco meno di un secondo, ciò che le nostre videocamere sono riuscite a captare sono veramente pochi dettagli"
"Cosa mi dici invece della loro fuga? Si dicano essere 'scomparsi nel nulla', ma è chiaro che non può essere andata così"
"Busca è stato immobilizzato dagli agenti di polizia, mentre Crint è riuscito a nascondersi, ma una volta affacciatosi nel vicolo nel quale la ragazza era stata trascinata, giusto un paio di minuti prima, si accorse che non era rimasto nessuno" borbottò Secc.
"In un paio di minuti, con qualcuno di assai competente, può accadere di tutto"
"Credo lei abbia ragione, capo. La preda è alta e magra, ma soprattutto, ferita. Brian l'ha ferita al braccio sinistro quella sera. La ragazza deve essersi trovata qualcuno accanto di veramente competente" rispose l'uomo, la sua voce sembrava alludere ad altro.
"Stai forse dicendo che...?" la voce minuta sussurrò e, con quella punta di preoccupazione, si poteva riconoscere che apparteneva ad una donna.
"Temo di sì, vice. E se la mia teoria non è errata, significa che ci troviamo in un mare di guai" rispose Secc, cercando di nascondere la sua paura.
"Puttanate!" intervenne il capo, urlando, ma la sua voce tradiva una certa preoccupazione.
"Nessuno sa della nostra esistenza! Nessuno! Gli unici non componenti dell'unità che ci conoscono non hanno la minima idea di dove siamo, o cosa stiamo cercando di fare! Sapete che mi occupo personalmente di quasta faccenda! Chiunque sostiene il contrario verrà punito a dovere, accusato di contraddizione della mia parola! Sono stato abbastanza chiaro!?" urlò quest'ultimo in preda alla rabbia, alla paura. Il suo piano non poteva essere scoperto, era troppo sicuro, troppo stabile, troppo perfetto.
"Chiarissimo, capo" risposero una decina di voci all'unisono. All'appello mancava però, quella minuta e delicata del vice.
Il capo si rivolse direttamente a lei.
"E tu, donna? Qualcosa da ridire?"
Scosse la testa, e l'abbassò in segno di rispetto.
"Bene" commentò l'uomo soddisfatto.
"Signore, non crede sarebbe meglio condurre delle indagini più approfondite? Giusto per sicurezza, non per bisogno" si affrettò ad aggiungere poi, uno degli uomini che non aveva ancora parlato.
"Non sarebbe una cattiva idea, Tert. Comicieremo le indagini subito dopo il ritorno di Giki, che ci spiegherà come mai il suo piano non ha funzionato" rispose il capo.
"Fingersi un turista... Sapevo sin da subito che non sarebbe stata una buona idea..." commentò a bassa voce, ma abbastanza alta da farsi sentire dagli altri.
"Spero che in futuro l'idea per un piano solido ed efficiente provenga proprio da te, Secc"
"Sarebbe un onore, capo"
"Molto bene. Ora: Watt, aggiornami sulla situazione in casa della preda, a quest'ora dovrebbe cenare"
Un tale basso ma robusto si fece avanti e posizionò sul tavolo rotondo nel centro della sala, un portatile nero. Cominciò a digitare velocemente ulla tastiera, ma ad un certo punto si bloccò.
"Capo, credo ci sia un problema"
"Un hacker che ha un problema con il suo portatile... Uhm, questa mi è nuova" commentò l'uomo.
"Dimmi Watt, che problema c'è?" aggiunse poi, con una finta calma.
"Il mio software è stato bloccato"
"Il software di un hacker è stato hackerato?
Divertente come battuta"
"Nessuna battuta capo. Qualcuno è penetrato nel software che ho creando bloccando i l'accesso alle telecamere di sicurezza di casa Gotten" spiegò Watt.
"Un hacker... Più bravo?" sussurrò il capo, accecato dalla rabbia.
"SEI SOLO UN FALLITO, ECCO COSA SEI!" sbottò dopo pochi secondi di silenzio.
"Certo che esiste un hacker più bravo! Anche un topo userebbe un PC meglio di te!" aggiunse, la sua voce tremante dall'ira.
In realtà Watt era uno tra i migliori hacker mai esistiti, e se qualcuno aveva violato il software creato da lui stesso, doveva essere veramente bravo. Assai pericoloso.
"Rimedierò a tutto! Riuscirò a creare un altro software più potente!" supplicava Watt.
"Certo che lo farai! Guai a te se non ci riuscirai!" sbraitò il capo puntando il suo grosso indice verso l'uomo all'altro capo del tavolo.
"La riunione è conclusa qui. La vice comunicherà i vostri compiti il più presto possibile" concluse il capo, mantenendo a stento un tono di voce calmo.
"Si capo" risposero tutte le voci in coro, prima che ognuno uscisse dalla sala in silenzio.
Rimase solo la vice, sola, seduta sulla sua sedia a riflettere. Sapeva che tutto non poteva essere una coincidenza, ma sapeva anche che non le era permesso parlare delle sue opinioni.
Era vicino, molto vicino. Prima o poi sarebbe arrivato.
Ti aspetto.
Pensò la donna, lasciando poi che il silenzio la abbracciasse, cullandola come gli era solito fare.
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Bodyguard😏😈
RomanceLiah era una ragazza normale. Studiava, usciva con gli amici, viveva la sua adolescenza nel migliore dei modi. Fino a quando un giorno, un ragazzo di nome Brian, il suo ex, cerca di violentarla. Suo padre decide così di affidare la ragazza ad una gu...