*SOLITO NARRATORE*
"Ti amo..."
Queste parole mi rimbalzano in testa cercando disperatamente di fermarsi, non riescono, si sciolgono al calore provato dal mio corpo, in questa soffocante stanza.
Perchè sentirsi così? Lo detesto, sono così debole, non mi sono mai sentito così inutile in vita mia, quest'uomo mi fa sentire in questo modo, è tutta colpa sua
<Beh, io ti odio> l'ho detto con un tono tanto secco quanto falso, temo se ne sia accorto, i suoi denti stretti si trasformano in una smorfia.
<Hai sempre fatto schifo a mentire> risponde, come mai ora è tutto sicuro di sè? Mi fa incazzare.
<non scherzo, spostati.> non sto avendo pietà, neanche per me stesso.<esattamente cos'è che non va in te?>
Oh, non molla! Che fastidio! La verità è che non sono nelle condizioni di litigare, ho bisogno di aria, di tempo per pensare, non sono più lucido, peggio di quella volta che mi sono ubriacato.<ti ho chiesto...di staccarti> ho il respiro affannoso ed irregolare, stargli così vicino...è pericoloso.
<almeno ammettilo> continua il suo discorso, come se non stesse molto ad ascolare quello che dico, sbrocco.
<VA BENE OK, TI AMO E ALLORA?! Ormai non ha più senso, sei solo un demente fallito, mi hai illuso per molto tempo, non crederò ancora alle tue stupide cazzate.>
E così la stanza ricade ancora in silenzio rimbombante ed assillante.<Siamo sempre stati ciechi...incapaci d'intercettare anche i più evidenti pensieri, ora ci troviamo qui, a ricambiare questo amore, questo veleno> ed ecco che si spezzava con la sua candida voce.
Rimango esterrefatto dalle sue parole, prendo un profondo respiro, perchè di aria nei miei polmoni non ce n'è più, e solo dopo inizio a parlare
<Ricambiare? Forse un tempo sì, ma non ora, non adesso, non più> l'ho detto, finalmente; sento scivolare nella gola ettolitri di acido, come se avessi preso una medicina amara, una di quelle inutili, dato che la codardia è una malattia incurabile.<Perchè devi essere così complesso?! È tanto difficile essere onesti con se stessi ed esprimersi davvero?!> urla, urla ed io m'innervosisco, il mio piano di rimanere calmo va a puttante e così anche il mio tono di voce.
<E cosa ti fa pensare che non sia onesto?! Sei così schifosamente fissato su luridi dettagli> rispondo, ormai completamente guidato dall'impulso.
Ed ecco che rimango di sasso nuovamente, ride, lui ride e Dio solo sa perchè. Cosa c'è di divertente?
<Key> tremo, il mio nome detto così fermamente, in maniera dominante, non mi era mai successo, un singolo momento della mia vita non aveva mai assaggiato tale terrore, nemmeno quando quel grilletto venne premuto o quel vetro si conficcò nel mio braccio. Eppure in questa situazione, dove fino a pochi secondi fa sembrava un totale allocco, ed ora, uno dei peggior giudici alla corte, mi fa trasalire, rendendomi incapace anche solo di rispondere al mio stesso nome.<Se non fosse vero, mi avresti già respinto minuti fa> temevo quelle parole, e lui le ha appena dette. Il mio orgoglio per tutto il tempo passato in questa classica stanza non è riuscito a trovare risposta al perchè non me ne fossi già andato. Avrei anche potuto rompergli un braccio, ne sono capace e lo so bene, eppure qualcosa mi ha tenuto qui, in questo bordello di sentimenti, sono forse masochista?
<Non hai semplicemente voluto, vero?> chiese in tono quasi addolcito, come se stesse provando ad aiutarmi.
Vorrei sbraitare, correre via e non vederlo mai più, ma ha ragione, cazzo se ha ragione... Cosa sto diventando? Non sono mai stato così, non ho mai pensato o provato cose simili, ma di fronte a lui... è sempre la solita vecchia storia.
Odio essere imprigionato, ho passato la mia vita a scappare da degli stupidi sbirri per evitarlo, ed ora dovrò rimanere intrappolato nel rimorso e nel dubbio perenne? Ma ovviamente...... col cazzo
<K-> lo interrompo, non che m'importasse quello che stesse per dire, ma ho le mie priorità.
Quelle labbra, agognate da quelli che mi sono parsi secoli, sono finalmente mie e le marchierò a fuoco prima che sia troppo tardi; fanculo la dignità preferisco essere libero."Le cose che si hanno si perdono e non ritornano"
E allora me le tengo.
Prima che me ne possa accorgere Lucas mette una mano sui miei fianchi schiacciandomi su quel freddo muro e portandosi a me, ricambiando quel bacio tanto bramato dalle nostre labbra.
Quando sento la sua timida lingua picchiettare insistentemente sui miei denti decido di farla entrare, e da qui il gioco si fa più interessante.
Ricambio quasi sorridendo mentre porto le mie mani dietro alla sua nuca, i nostri corpi si stringono, i respiri si affannano, mi manca l'aria.In maniera poco delicata comincio a dirigerlo verso quel candido letto che sembra aspettarci con ansia. Mi guarda, ha compreso le mie spensierate azioni, la nostra coscienza sparisce ad ogni passo fatto verso quello sporco desiderio.
Intravedo sul suo volto un sorriso, uno di quelli affamati, lussoriosi, lo vogliamo entrambi fin troppo, ed ormai non ho più alcun risentimento.
Ne ho bisogno
Accorcio anche le ultime distanze tra i nostri corpi, fissandolo incessamente negli occhi lasciando che le nostre bocche si avvicinassero naturalmente.
Un suono irregolare, un leggero cigolio, la porta si apre timidamente, scoprendo un piccolo spiraglio da cui s'intravede il corridoio dell'hotel.
Una donna minuta sbuca dalla fessura lasciata aperta, ha dei capelli bruni e gli occhi neri.
<Lucas? Sei ancora con il tuo amico?> chiede con vocina acuta.<S-sì> risponde lui, che intanto è riuscito a staccarsi da me e catapultarsi abbastanza lontano da sembrare credibile.
-sì, amico un cazzo- penso divertito, quasi quasi mi va di limonarmelo ora. Immagina la sua faccia, e senza accorgermente lasciai andare una leggera risatina, che viene subito fulminata da Lucas.<Oh scusate è che mi era venuto sonno> si giustifica.
La guardo in cagnesco, e non poteva venirti dopo sonno?! No, aspetta, forse sarebbe stato peggio.
Mi fermo un secondo a pensare sulla sua figura, chi è? Una sua amica? La sua ragazza?Lucas si arrende all'idea di continuare ciò che era stato iniziato poco prima e decide di accompagnarmi alla reception.
<Scusami, lei è la figlia di un'amica di mia zia, ha pregato perchè uscissi con lei> spiega. Sento alleggerirmi di poco l'animo, anche se comunque non mi sarebbe interessato, dato quanto successo prima.
<Capisco, beh la prossima volta vedi d'invitarmi in camera senza assonnati in giro> rispondo ironico, lo sento ridere alla mia battuta e così mi avvio verso la mia piccola dimora, gentilmente offerta dal posto in cui lavoro tutt'oggi.SPAZIO AUTRICE*
No non sono un miraggio, sono tornata. Quanto tempo sarà passato? Un anno forse, mi scuso davvero tantissimo. E così ho deciso di continuarla, anche se devo dare tutti i meriti a voi che mi supportate sempre, vi voglio un mondo di bene♡
Doveva essere l'ultimo capitolo, ma ho cambiato idea, ho nuove idee ed ho intenzione di metterle per iscritto!
Detto questo io vi ringrazio davvero di cuore per tutto il tempo speso ad aspettare e vi auguro una buona giornata/nottata.
A presto💕
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un amore illegale
RomanceCosa succederebbe se un poliziotto e un criminale stringessero un patto? Si avvicinerebbero o rimarrebbero uguali? Se volete saperlo seguite questa storia dove Key, un 22 enne fuorilegge a cui è solito giudicare, incontrerà per sfortuna (o per fortu...