Journey

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LISAPOV

Il nostro viaggio iniziò appena dopo aver pranzato.
Ma non andò esattamente come mi ero aspettata.
Infatti inaspettatamente Jisoo decise di restare lì per qualche giorno, almeno finché Jennie non sarebbe tornata.
Infatti Jen aveva dato disposizioni a Rosè di come gestire tutta la baracca durante la sua assenza.
A quanto pare Jisoo non riusciva a stare lontana da lei... Che da parte sua mi sembrava davvero strano.

Insomma conoscevo questa ragazza da quando ero piccola, eppure non riuscivo a capire i suoi comportamenti a volte.

Non sarebbe mai rimasta qui senza un motivo valido.
E dopo soli due giorni aveva un motivo valido...
Provai a mettermi nei suoi panni, insomma se Jennie fosse rimasta qui ..
Sarei rimasta anche io qui.

Prima di partire mi rassicurò che lei sarebbe stata bene e che non dovevo preoccuparmi.
Quella che doveva preoccuparsi ero io infatti.

Iniziammo dunque il nostro viaggio.
Io e Jennie.
Da sole.
AIUTO.

Non sapevo come comportarmi, cosa dire, come interagire.
Non ero abituata a tutto questo imbarazzo, di solito ero spontanea.
Lei invece sembrava molto tranquilla e serena.
Anzi era emozionata.
...Beh... Se stai per stregare un milionario...
Per di più nobile di famiglia...

Alla fine ruppi il silenzio:

L: Allora... Ehm... Quanto ti tratterrai?

J:.. Mm... Non so, due tre giorni, il tempo necessario.

L: Oh.. mm okay, allora dovremmo cercare un posto per dormire

J: Tu non ce l'hai una casa?

L: Si... Ma non posso tornare dai miei, non ora che mi stanno cercando, non è ancora il momento di rinchiudermi... Appena mi troveranno non uscirò mai più, sarebbe meglio non farmi vedere da loro.

J: Okay, prenoteremo due camere a qualche ostello.

Che freddezza...

L: Ecco veramente.. non ci sono ostelli in paese, o almeno ce ne sono un paio ma mi conoscono tutti...
Io ho una soluzione, c'è un vecchio mulino su una collinetta nei dintorni, è il mio posto segreto, non ci viene mai nessuno, possiamo stare lì tutto il tempo che vorrai.

J: D'accordo Lalisa, ma penserai tu a prepararmi letto e tutto il resto. Ho passato una vita in povertà, ora voglio godere dei privilegi che ho.

L: senti... Mentre stavamo ballando ieri sera... Ti sei irrigidita quando ti ho chiesto del tuo passato... Non vorrei aver toccato un nervo scoperto...

J: In effetti.. è così, ma non ho voglia di parlarne ora.. Sappi solo che tu sei stata più fortunata.

L: Non oso immaginare come una persona stupenda e dannatamente sexy come te abbia potuto avere degli eventi spiacevoli nella sua vita.

Non posso credere di averlo detto davvero.

Lei anche ne fu sorpresa da questa mia audacia, a tal punto che si girò verso di me con un espressione da maniaca e mi chiese:

J: Ah.. quindi mi trovi estremamente sexy?

L: Beh ecco io... Beh sì insomma no, volevo dire .. si...

J: Non ti preoccupare, non mi sono dimenticata di te, tempo al tempo e sarò tutta tua.

Dopo aver detto queste parole con un espressione in viso che farebbe sentire male anche la persona più casta e pura del mondo mi tirò uno schiaffone di quelli che ti ricordi per sempre sul culo.
Madonna che male.
Ma... Era stato anche piacevole..
Se fosse stato per me, avrebbe potuto schiaffeggiarmi tutto il tempo.

Continuammo a camminare, e nessuna delle due rivolse più parola, io ero troppo impegnata a guardarle il culo, e lei troppo impegnata a pensare al suo conte.

Almeno la vista era ottima.

Iniziavo giá a riconoscere case e campi del mio paese quando iniziò a piovere.
Non solo il cielo si era fatto giá più scuro, ma la pioggia aumentava a vista d'occhio.

L: Accidenti... Ci ha rovinato tutti i piani, vieni corri, dobbiamo andare al mulino prima che arrivi qualche fulmine.

J: Sono d'accordo, fammi strada.

Non era molto lontano da qui, quindi presi tutto il coraggio che avevo, le presi la mano e iniziammo a correre.

La pioggia era fortissima e stava anche iniziando a grandinare.
Sembrava un inferno.

L'unica cosa che in quel momento mi stava mettendo di buon umore era la mano morbidissima e calda di Jennie tra le mie.
Come un oggetto prezioso da dover custodire.

Vidi il mulino finalmente, eravamo arrivate.
Non appena entrammo, un fulmine colpii un albero vicino.

Appena in tempo.

Erano passate circa 4 ore dalla nostra partenza..  era ormai sera inoltrata.

J: Accidenti a questa pioggia.

L: Lo so Jennie, mi dispiace tanto, ha rovinato tutti i nostri piani. Avrei potuto presentarti oggi stesso al mio promesso sposo.

J: Sei davvero sicura? Non mi hai trasmesso l' intenzione di volerlo fare..

L: Un patto è un patto. Anche se devo essere sincera ti vorrei tutta per me.

Dopo che sganciai questa bomba andai a prendere della legna per accendere un fuoco dato che dovevamo asciugarci.

Lei non riuscii a rispondere.

Accesi un bel fuoco, e con l'occasione presi anche un po' di carne e qualche vecchio panino che avevo conservato li, non so pensavo che in qualche modo mi sarebbero serviti in futuro.
Stavo morendo di fame. E anche lei.

J: Wow Lisa, non sapevo sapessi cucinare

L:Si fa quel che si può, soprattutto se sei cresciuta in una famiglia tradizionale.

J: Mi domando come debba essere... stare tutti insieme, in famiglia...

L: Non è un granchè, a volte vuoi solo stare da sola

J: Non è bello stare troppo da soli però.

Mi concentrai sul suo viso, sembrava triste, almeno per un momento mi era sembrato di vedere una lacrima scendere...

Non durò molto, infatti cambiò espressione in men che non si dica, e iniziò a guardarmi intensamente

J: Sai Liz... Non ci asciugheremo mai se i nostri vestiti sono fracidi

L: Quindi, cosa proponi?

J: Beh è ovvio, spogliati.

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SPAZIO AUTRICE

Scurate il ritardo, Ho avuto un paio di imprevisti, niente di grave.
Mi dispiace non pubblicare capitoli più concreti e smut, ma non voglio che siano insensati o troppo sbrigativi, insomma, è l'attesa del piacere, il piacere stesso.

Buona lettura.

The show must go on.

CIRCUS (jenlisa🌈)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora