There Can Be Miracles

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"You're the color of my blood"

LISAPOV

Dovevo inventarmi qualcosa alla svelta, non c'è la facevo più a vederla soffrire così.
Tornammo velocemente al tavolo, io stringevo la mano di Jennie tra le mie, cercavo di rassicurarla il più possibile.

Non me ne capacitavo, non vedeva l'ora di essere qui, da quando è entrata la vedo debole, fragile, spaventata. Non è da lei.

Ci accomodammo e i due nobili non fecero altro che complimentarsi con noi per la performance, e ci offrirono champagne a volontà.
Anche se Jungkook mi guardava in modo strano.
Forse.. stava iniziando a capire che io provavo qualcosa verso Jennie.

Dovevamo andare via di li e anche subito.

L: Scusatemi signori, Non mi sto sentendo granchè bene, sarà meglio che ci ritiriamo, o meglio se Jennie vuole restare può, non voglio rovinarle la serata.

J: Lisa che scherzi? Vengo con te, non posso lasciarti da sola.

Jung: Ah... Ve ne andate di già? Così presto? Io speravo di poter stare ancora un po' con la mia futura sposa.

Nam: Già, anche io sinceramente, non credo che questo sia un buon orario per tornare a casa, sapete in giro c'è gente strana. Potete restare qui. Il castello è grande.

Iniziò a guardarci sorridendo in un modo quasi malato, io non volevo passare un minuto di più in loro compagnia. Ci squadravano, facevano paura.

L: No davvero grazie per l'ospitalità, sarà meglio tornare a casa.

Nam: Beh... Non è quello che voglio io.

Jung: neanche io. Non mi quadra per niente quello che vedo.

L:... Perché.. cosa vedi Jungkook?

Jung: Niente... Qualcosa che mi fa pensare che non voglio farvi andare via.

Mi sono tradita da sola. Non dovevo ballare con Jennie. So di cosa sono capaci quando si mettono in testa qualcosa queste persone.

Nam: Ragazze. Sto insistendo. Resterete qui, con le buone, o con le cattive. Sapete... Vi regarelemo una notte meravigliosa, ho un vanto che si sente in tutto il paese per le mie avventure notturne, Jennie, che ne dici?

J: Io ecco ehm... Io non... No...no

Nam: Ma come? Stupida puttanella so benissimo chi sei, quindi non puoi tirarti indietro adesso dopo che ieri ti sei praticamente buttata addosso a me.

J: Io non...

L: Ehi! Modera i toni! Ho capito che sei un nobile figlio di papà, ma devi rispettare Jennie hai capito? Altrimenti....

Jung: Altrimenti cosa Lalisa? Cosa vuoi fare?

Detto questo si alzarono entrambi, stavano per afferrarci quando di scatto presi Jennie e la tirai per un braccio, scappammo via come due cavallette. Senza mai voltarci

Nam: Questo è più che oltraggioso! Guardie!!! Guardie!!!

Jung: Calmo fratellino. Questo è solo l'inizio. Le troveremo. E pagheranno il torto che ci hanno fatto questa notte.
Eccome se lo pagheranno.

Tiravo dritto in avanti senza mai voltarmi, stavo correndo più veloce che potevo, ma Jennie non riusciva a starmi dietro, era come paralizzata, tremante. Me la caricai sulle spalle dunque, e iniziai a correre faticosamente cercando anche di evitare le guardie che ci stavamo velocemente raggiungendo alle nostre spalle.

CIRCUS (jenlisa🌈)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora