04.03.2014

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Tate e Kyle ci spingono verso il buco davanti a noi scoprendo i corpi morti miei e di Violet. Mi copro la bocca con le mani indietreggiando e cadendo addosso a Tate,mi viene quasi da piangere.
Questo vuol dire che io non sono più viva. Che sono imprigionata in questa casa per sempre. Per sempre. Io per delle pillole del cazzo mi sono giocata la vita. Non potrò più vedere il mondo. Non posso più andare a New York. Sposarmi,avere dei figli. Avere una famiglia.
Corro via dallo scantinato,andando in camera mia,non ho mai versato così tante lacrime. Rivolevo la mia vita. Rivoglio la mia vita. Non merito di morire a questa età. Ho solo 17 anni. Chi meriterebbe di perdere la propria vita adesso? A questa età? Non crescere mai. Rimanere uguali sempre. Avere le stesse sembianze,non invecchiare con la persona che si ama. I nipotini che giocano in giardino intanto che tu sei seduta sotto un albero a guardarli da lontano. Non avrò mai niente di tutto ciò.
È sì,oggi 4 Marzo 2014 è la data in cui io,Katrina Harmon e mia sorella,Violet Harmon abbiamo perso la vita.

"Tate,Violet o chiunque tu sia,lasciami in pace,non voglio parlare con nessuno!"

"Sono Violet,apri ho bisogno di te" sento bussare un altra volta,mi alzo dal letto aprendo la porta e rimettermi di nuovo dov'ero prima. Vedo che entra Artic dalla porta,mi guarda e si mette sul letto vicino a me,non è mai stato così affettuoso.

Mi asciugo le lacrime e sto ad ascoltare mia sorella che mi racconta ciò che gli hanno detto i ragazzi "Quella sera,Kyle venne a dormire con me,però io non ricordo nulla,non ricordo neanche di essere morta,pensavo che ieri avessimo preso le pillole ed oggi sarebbe stato un giorno come tutti gli altri" si blocca facendo un espiro profondo e poi ricomincia parlare "Lui vide che non respiravo e provò a salvarmi ma neanche cinque minuti dopo sono morta,anche tu,Tate provò a farti sputare le pillole ma ne buttasti fuori solo un paio,ne abbiamo ingerite troppe"

"Te lo avevo detto! Ne bastava una! Una cazzo! No! Noi dobbiamo dare retta a quella! Ed eccoci qua! Rinchiuse in questa merda di casa per l'eternità! Quando lo sapranno mamma e papà?! Eh? Cosa vuoi fare?!"

"Lo dirò io a papà quando torna a casa,tu stai qui in camera" dice alzandosi dal letto e uscire dalla camera.

Quanto sarà passato? Una settimana forse? Nah neanche,forse solo un paio di giorni da quando io e Violet siamo morte. Si forse proprio così,solo due giorni. Nostro padre ha voluto portarci da nostra madre ma appena girato l'angolo siamo ritornate nella casa. Quando torna gli parleremo.

"Ho parlato con papà..." Si blocca,gli stanno venendo gli occhi lucidi "Vuole parlare con te"

"Adesso vado,perché piangi?"

"Oh no nulla,stavo pensando ad una cosa dolce che mi ha detto Kyle prima" mi sorride dandomi un bacio sulla nuca e andandosene.

Mi alzo dal letto,scendo le scale facendo il meno rumore possibile,vado da mio padre che era seduto sul divano in soggiorno,busso sullo stipite della porta per attirare la sua attenzione.

"Vieni qui,ti devo parlare"

"Dimmi" dico sedendomi accanto a lui appoggiando la testa sulla sua spalla.

"Violet mi ha detto che ormai voi non ci siete più"

"No papà siamo qui,io e lei vivremo per sempre con le persone che amiamo in questa casa,però tu e mamma dovete andarvene per favore"

"Ecco su questo fatto la mamma è fuori e gli ho detto che vi sarei venuto a prendervi"

"Mi dispiace ma andatevene" neanche il tempo di dirlo che arriva Constance con mia madre a braccetto,sta gridando come una pazza per il dolore provocato dai due bambini.

Mio padre corre da mia madre,io vado da Violet,adesso non possiamo farci vedere,quando sarà finito andremo da lei.

"Mamma vieni con noi,non soffrirai più" dice Violet provando a prendere la mano di mia madre,lei ci guarda piangendo,sta soffrendo troppo.

"Violet...Katrina..." Sussurra i nostri nomi per dopo gridare.

Violet mi abbraccia e prende la mano di nostra madre,lei chiude gli occhi lasciando nostro padre da solo,con un figlio soltanto,perché un nostro fratellino se n'è andato.

"Piccole mie" ci dice abbracciandoci,io scoppio in un silenzioso pianto,come mio padre che è disperato per la morte di nostra madre.

Il giorno dopo,mio padre ha scelto di partire con il bambino ed andarsene in Florida,dalla sorella di mia madre.

"Quanto vorrei comparirli davanti" dice nostra madre,intanto che vede nostro padre parlare al bambino nella sua culla nella camera matrimoniale.

"Mamma non se ne andrà mai se ti vede" diciamo io e Violet in coro.

"Lo so infatti deve andarsene"

Vediamo nostro padre andarsene dalla stanza,lo seguiamo rimanendo invisibili ai suoi occhi,va nello studio,io e Violet ce ne andiamo un attimo fuori,volevamo lasciare da sola nostra madre almeno per dire addio a papà.

"No Ben non farlo" sentiamo mamma pronunciare queste parole,entriamo,Violet si siede sul divanetto ed io vado accanto a mio padre. Mamma toglie dalle mani la pistola a papà.

"Vivien..."

"Prendi il bambino e vattene"

"No,tu sei qui,potremmo vivere per sempre insieme,poi Violet..."

"Io cosa?" Interviene Violet mostrandosi a papà.

"Violet tesoro.. Quanto mi manchi"

"Beh pensaci ti ho fatto risparmiare molti soldi dato che non potrò andare al college" gli sorride.

"Hai ragione" dice papà sorridendole "Katrina?"

"Dimmi papà" dico mostrandomi a lui.

"Tesoro anche tu mi manchi"

"Anche tu papà davvero tanto ma ora vattene per favore" mi dà un bacio sulla guancia e dopo va da mamma. La bacia ,io e mia sorella ce ne andiamo lasciandoli da soli. Pochi minuti dopo nostra madre compare accanto a noi.

Io me ne vado chiudendomi in camera mia,non voglio dire addio a papà non me la sento,prendo il gatto iniziando a giocarci,Violet sta con mamma a parlare.

"Katy" arriva Tate,che si siede accanto a me sul letto.

"Ehi Tate..." Dico un po' amareggiata.

"Katrina esci un attimo devo parlare con Tate" entra mia sorella,fulminando con gli occhi Tate,esco un attimo ma in realtà provo ad ascoltare da dietro la porta.

"Tate come ti sei permesso a stuprare nostra madre?!"

"Scusa"

"No scusa niente! Sei un maniaco! Dopo i ragazzi anche nostra madre!"

"Violet perdonami"

"No Tate! Tu sei pazzo!",entro dentro la camera,con le lacrime agli occhi.

"Violet un attimo,come hai stuprato nostra madre?!"

Tate inizia a piangere "Katrina non volevo!"

"Tate vattene" dico tra le braccia di Violet,non gridando però sono davvero distrutta.

"Katrina,no per favore sei tutto quello che ho"

"TATE VATTENE!!"

"Sei tutto quello che ho!"

"Vattene!"

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