Chapter 3: TEST

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Mi girai di scatto nella direzione da dove proveniva la voce femminile.
E rimasi senza fiato.
Una ragazza bellissima, all'incirca della mia età, era in piedi vicino a una porta con suscritto "DIREZIONE". Aveva lucenti capelli castani legati in una coda che le ricadeva sulla schiena come una cascata. I suoi occhi color nocciola erano grandi e pieni di vitalità, che mi scrutavano con diffidenza. Il suo corpo era slanciato e con curve prosperose, la tipica ragazza per cui i maschi andavano matti. Mi si strinse il cuore a guardare quel suo adorabile viso e capii subito di  provare qualcosa per lei, malgrado l'avessi appena vista.
"Allora? Che ci fai qui?" ripeté lei "Questa è una scuola privata."
"Ehm... Io..." balbettai senza sapere cosa dire, il cervello mi si era annebbiato. In quel momento entrò nell'androne anche Dave. Mi girai verso di lui, sorpreso di essermi dimenticato della sua presenza.
"Salve" disse, rivolgendosi alla ragazza "Io sono il suo assistente sociale. Poco prima ho chiamato la segreteria della scuola per i dati dell'iscrizione."
L'espressione della ragazza mutò e da diffidente divenne amichevole "Ah, sì, mi ricordo" mi diede un occhiata, scrutandomi da capo a piedi "Tu devi essere il nuovo studente, Jonathan Jefferson. Io mi chiamo Summer Breeze. Piacere di conscerti" e mi tese una mano, il volto sorridente e cordiale. Alzai il braccio, tremante, e gliela strinsi. Appena toccai la sua pelle, sentii una scossa di elettricità, un calore che parti dalla mano per poi espandersi in tutto il corpo. Lentamente, la sensazione sparì. Mi domandai il motivo di quella reazione...
"Dov'è la direttrice?" chiese Dave.
"Oh, lei al momento non c'è. È partita per un viaggio per conto dell'istituto. Me ne occupo io della scuola in sua assenza."
Il mio assistente sociale inarcò un sopracciglio "Davvero? Sembra malto giovane..."
"E lo sono" rispose Summer sorridendo, "ma sono l'unica persona si cui si fida" detto questo, prese un foglio dalla tasca dei suoi pantaloni "Sì, qui ho tutti i dati che mi ha detto al telefono. Allora possiamo iniziare il test."
Deglutii. Non mi erano mai piaciuti i test. "Quale test?" chiesi allarmato.
"Il test per l'ammissione all'accademia, ovvio" mi rispose Summer.
Guardai Dave alzando le sopracciglia.
"Ehm, mi sa che non ti ho accennato della prova d'ingresso" si grattò la testa a disagio "Scusa."
Sospirai "Quindi questo test influirà sulla mia ammissione?"
"Sì. Se lo sbaglierai non potrai entrare a far parte di questo college. Su questo siamo molto rigidi. Insomma, non possiamo far iscrivere chiunque" disse lei. Sembrava molto orgogliosa di questo fatto.
"Sì, capisco" mormorai, già demoralizzato. Non avevo mai studiato granché, sarei stato di sicuro bocciato.
"Lei può aspettare qua" disse a Dave, indicando una fila di sedie di plastica attaccate al muro. Lui si sedette pesantemente su una di esse e mi fece un cenno di incoraggiamento.
"Vieni, ti accompagno nell'aula dove facciamo le verifiche" detto questo, Summer si voltò, camminando verso la porta della "DIREZIONE". Quando entrai, rimasi sorpreso: i muri erano dipinti di rosso e attaccati su questi c'erano una serie di poster, locandine di film, foto con le copertine di svariati libri e di attori famosi. La parete che ci stava di fronte era interamente fatta di finestre, da cui entrava la luce del mattino.
"Ecco, è questa la stanza" mi mostrò una porta di legno verniciato di bianco, e la aprì. Un ampia aula mi apparì di fronte. Un schiera di banchi la riempivano insieme a una cattedra. Summer ne aprì un cassetto, e tirò fuori dei fogli spillati insieme sull'angolo "Ecco, siediti e comincia la verifica."
Scelsi il banco più vicino alla cattedra e lei mi consegnò il test insieme a una penna nera. Feci un respiro profondo e, con i nervi tesi, incominciai il test che mi avrebbe cambiato per sempre la vita.

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