"Ma che razza di scuola è mai questa?!" Quel giorno Dave non era di buon umore, decisamente.
"È un college come tanti altri. Che ha di strano?" Gli risposi sventolandogli il dépliant.
Ma iniziamo con ordine.
Io mi chiamo Jonathan Jefferson. Ho diciassette anni, tra poco diciotto, e, da quando mi ricordo, non ho mai avuto una casa. Ho sempre vissuto tra collegi e case famiglia. I miei genitori sono morti quando avevo pochi mesi e non ho nessun ricordo di loro.
Da poco ero stato espulso da un istituto, il che non era di certo una novità. Adesso stavo in una casa famiglia, e non è il miglior posto dove stare, ne so qualcosa. Quel mattino avevo trovato un dépliant di un'altra scuola sul mio comodino, un certa "Accademia dei lettori". L'avevo guardato attentamente e mi ero deciso: mi sarei iscritto lì. Non sapevo perché, ma quel posto mi attraeva come una calamita.
"È un college per svitati" mi disse seccamente Dave. Dave era il mio assistente sociale da tempo immemore, la persona che conoscevo meglio al mondo.
"E poi tu non hai mai letto un libro di tua spontanea volontà prima d'ora, e vuoi andare in una scuola di gente che passa tutto il tempo a leggere?" aggiunse inarcando un sopracciglio.
"Beh, senti... io ci voglio provare, d'accordo?"
"Se ci tieni proprio" scrollò le spalle.
Guardai per l'ennesima volta il volantino del college. Il nome della scuola era scritto in grande sulla prima facciata, girando questo, si vedeva il suo stemma, e sotto una descrizione della struttura e delle attività. Mi sfuggì un sorriso "Bene, allora. Cominciamo una nuova avventura."
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L'accademia dei lettori
Fiksi PenggemarJonathan Jefferson è solo un ragazzo, ma ha dovuto da sempre vedersela da solo. Non ha famiglia, non ha amici. Poi trova un dépliant di una strana scuola sul suo comodino e, inspiegabilmente attratto da "L'Accademia dei lettori", decide di iscrivers...