SUMMER'S POV
Il nuovo ragazzo si comportava in modo strano. Sembrava molto nervoso da quando gli avevo detto che avrebbe dovuto fare un test. Ma, tutto sommato, sembrava un tipo a posto. Era alto, con dei capelli castani spettinati, che gli stavano piuttosto bene. Quando lo avevo visto per la prima volta ero rimasta sorpresa dal colore dei suoi occhi. Erano dorati, quasi sembravano fatti d'oro fuso. Avevo visto occhi con riflessi ambrati, certo, ma mai di un giallo così acceso... Aveva un naso fine, degli zigomi pronunciati che gli scolpivano il viso e gli occhi grandi e pensierosi: era veramente bello... Ma che cosa stavo dicendo! Cercai di pensare ad altre cose, ma prima o poi l'attenzione mi ricadeva sempre su quel ragazzo. Aveva detto di chiamarsi Jonathan Jefferson e sembrava un ragazzo abbastanza cordiale. Lo osservai mentre faceva il test d'ingresso. Aveva un cipiglio corrucciato e teneva la penna così forte che le sue nocche erano bianche. Certo che i test non gli piacevano proprio! Mi alzai dalla sedia e cominciai a camminare nell'aula. Non riuscivo a stare troppo tempo senza fare niente a causa della mia iperattività. Jonathan alzò lo sguardo su di me, i suoi occhi dorati che mi osservavano come incantati. Mi presi una ciocca di capelli tra le dita, imbarazzata.
"Ho finito" disse lui, con un sorriso teso. Presi i fogli dal suo banco e mi risiedetti alla cattedra. Controllai tutte le risposte, dopodiché lo posai sul piano di legno "Complimenti, Jonathan. Hai risposto esatto a tutte le domande" annunciai con un sorriso. Mi faceva davvero piacere che entrasse a far parte della scuola.
"Veramente?" sembrava sinceramente sorpreso.
"Sì. Neanche un errore."
"Wow" esclamò "Non me l'aspettavo."
"Vieni, ti porto a far vedere la tua nuova scuola" gli dissi alzandomi.
"Aspetta... Prima non dovresti assegnarmi una stanza?" Indicò le valigie appoggiate al muro.
"Per quello dovrai aspettare stasera, alla Serata della Scelta" dissi facendo un sorriso enigmatico.
"La Serata della Scelta? E che cos'è?"
"Jonathan... Ci sono molte cose che devi sapere..." incominciai a camminare, uscendo fuori dall'aula. Lui mi corse dietro "Beh, te ne sarei davvero grato se magari mi spiegassi qualcosa" borbottò esasperato. Mi fermai di colpo, tanto che Jonathan inciampò "Di che famdom fai parte?" chiesi all'improvviso, voltandomi.
Lui restò spiazzato "Che?"
"Di. Che. Fandom. Fai. Parte." Scandii lentamente "Non è difficile"
"Ehm... Io..." balbettò, incespicando tra le parole.
"Essere indecisi è normale" commentai comprensiva "Beh, mi saprai almeno dire qualcuno che ti piace in particolare?"
Lui si morse un labbro "Certo" non disse altro.
"Me lo vuoi dire o no?"
"Il no è un'opzione?"
"No."
"Uff!" spostò il peso da un piede all'altro, nervosamente "Eppure mi sembrava che il test fosse finito!" perlustrò l'ambiente intorno a noi, e all'improvviso i suoi occhi si accesero, come se avesse avuto un illuminazione "Percy Jackson! Maze runner!" urlò, neanche fosse stato inseguito da dei mostri pappa cervello e urlando quelle parole avrebbe potuto salvarsi la vita.
"Non c'è bisogno di urlare, eh" borbottai "Comunque quei fandom piacciono anche a me" aggiunsi, e mi picchiettai la spilla attaccata alla maglia. Lui la guardò come se l'avesse vista solo in quel momento.
"Wow, bella."
"Grazie" Osservai la spilla per l'ennesima volta: era dorata, con tre simboli scolpiti dentro un cerchio, un tridente, una runa angelica e un labirinto "Sono i miei fandom di appartenenza" sospirai con orgoglio "Beh, basta perdersi in chiacchiere, è ora di farti vedere la scuola."
E feci strada a quel, strano e bellissimo, nuovo ragazzo.
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L'accademia dei lettori
FanfictionJonathan Jefferson è solo un ragazzo, ma ha dovuto da sempre vedersela da solo. Non ha famiglia, non ha amici. Poi trova un dépliant di una strana scuola sul suo comodino e, inspiegabilmente attratto da "L'Accademia dei lettori", decide di iscrivers...