Chapter One: the meeting.

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Camila

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Camila

"Camila, verso che ora dobbiamo essere al parco?" mi chiede con voce annoiata Sebastian, il mio migliore amico, ho organizzato un'uscita per togliere a quest'ultimo ogni tipo di pensiero.
Sta passando un mese da schifo per colpa della sua ex che gli ha messo le corna.
"il tempo della strada, Brian e Ryanna stanno andando direttamente lì" chiudo il portone di casa e abbraccio il mio migliore amico, lo sento sospirare e appena si stacca dal mio esile corpo lo guardo da testa a piedi, mi soffermo sui suoi bellissimi occhi e noto quanta sofferenza si nasconde dentro essi.

Il tragitto verso il parco è silenzioso, non saprei che dire in queste situazioni, quindi, per il bene di entrambi è meglio stare zitti.
Non ho mai provato sulla mia pelle il tradimento, ma so quanto può fare male perdere la persona che reputavi l'amore della tua vita.
Ho passato un anno di inferno da quando il mio ex mi ha lasciata con la solita e banale scusa 'sto passando un brutto periodo e non mi sento di andare avanti', ma inutile dire quanto ancora ci stia sotto come un treno per lui.
In quei momenti Sebastian c'è sempre stato e continua ad esserci tutt'ora, è come un fratello, e non l'ho mai visto così distrutto.
"Sta venendo Juliet" spezza quel silenzio e giro appena la testa verso di lui, non ho mai sentito parlare di questa Juliet.
"È la sorella di Meghan" continua a dire dopo aver visto la mia faccia perplessa, Meaghan è la sua ex, perché sua sorella dovrebbe uscire con noi? Vedendola potrebbe stare solo male.
"Perché dovrebbe venire scusami?" dico già nervosa, queste cose mi fanno perdere la pazienza. Sebastian alle volte è così stupido che non riuscirò mai a capirlo, al suo posto vorrei stare il più lontano possibile da ciò che ricorda il mio passato.
"Per avere degli amici, aveva solo sua sorella, che si è messa col suo ex." dopo questa rivelazione non so che altro dire, Meghan è davvero una puttana, come può fare una cosa del genere a sua sorella.

"Finalmente siete arrivati, siete proprio due lumache" dice Brian dopo averci visto. Con lui ci sono Ryanna e questa Juliet.
Una ragazza bionda e abbastanza bella, magrolina. Salta subito addosso al mio migliore amico e un dolce profumo di ciliegia invade le mie narici. Rimango piuttosto confusa e sto zitta finché la ragazza non mi si para d'avanti.
"Piacere, sono Juliet e ho sentito parlare tantissimo di te" fa un sorriso a trentadue denti e il cuore mi si scioglie, sembra una ragazza dolcissima e affidabile, e una strana voglia di volerla proteggere mi passa per la mente.
"Oh, spero che siano solo buone parole. Io sono Camila" dico leggermente imbarazzata e metto una ciocca di capelli dietro all'orecchio.

Dopo queste breve presentazione io e i miei amici iniziamo a passeggiare per il parco e a parlare del più e del meno, fin quando non arriva una chiamata a Brian da qualche suo amico e successivamente, un ragazzo castano col ciuffo e pieno di tatuaggi non saluta il mio amico.
"Da quanto cazzo di tempo" urla Brian abbracciando il ragazzo in questione, noto Juliet guardarlo in modo strano, evidentemente lo conosce.
"Mi hai detto che c'erano ragazze bellissime e non ho perso tempo, mi conosci" fa un occhiolino e mi viene il volta stomaco, uno dei soliti ragazzi che ha in testa solo una cosa.
Mi giro verso Ryanna e parliamo, è la mia migliore amica dai tempi del liceo, non abbiamo mai litigato e fra meno di sei mesi dovrà trasferisi dall'altra parte del continente.
Mi mancherà tantissimo.

"Piacere moretta, sono Harry" di punto in bianco il ragazzo tatuato si presenta a me, e annoiata sospiro guardandolo male, non gli avrei risposto ovviamente, non dovrebbe neanche interessargli il mio nome.
"Comunque esisto, bambolina" continua a provarci e gli do letteralmente le spalle, andando ad abbracciare Sebastian.

"Che succede, Camila?" mi chiede di punto in bianco Juliet e faccio un segno con la testa come per dire 'nulla', ma a quanto pare non le basta che continua a guardarmi interrogativa.
"Mi danno fastidio ragazzi del genere" dico con la voce abbastanza alta in modo da farmi sentire dal ragazzo in questione, potrò risultare antipatica, ma lui ai miei occhi è solo un cafone.

"Bene ragazzi, che dite di fare un gioco?" propone Brian, sicuramente per evitare di far nascere litigi inutili a causa del mio essere senza peli sulla lingua.
"Che gioco?" dico, ho una strana sensazione, conosco Brian da pochi mesi e ho paura che possa fare un gioco a favore suo e di quel suo amico.
"Obbligo o verità." Quel dannato gioco per bambini, mi dovrò aspettare letteralmente tutto.

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