Capitolo 13

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                      MARGHERITA
Mi sono svegliata da dieci minuti, ma al momento non credo di volermi alzare dal divano...è fin troppo comodo e mi urla di non abbandonarlo per nulla al mondo, ma come sappiamo questo non è possibile.
Prendo il telefono e nella notte ho deciso di rispondere a Rob, dunque apro Instagram e arrivo nella sua chat
-Stai per caso diventando un stalker Downey- sono abbastanza sicura che una sua risposta non si farà attendere per molto, ma decido comunque di spegnere il telefono e fare una cosa che non facevo dagli anni dell'università: fumare una sigaretta, di prima mattina per giunta.

Solitamente fumavo in vista di un esame o di una sessione di studio molto stancante questa mattina lo sto facendo, invece, perchè durante la notte sono arrivata ad una consapevolezza fondamentale che probabilmente segnerà in modo indelebile quello che accadrà da oggi in poi: ho deciso di parlare con Robert e chiarire la situazione.

Come detto oggi devo andare in clinica nel pomeriggio, dunque ho la mattinata libera e dato che per fortuna l'abbuffata di dolci di ieri sera non mi ha fatto indigestione decido di scendere al bar sotto casa a fare colazione e poi al supermercato più vicino a fare un po' di spesa, il minimo per la mia sussistenza.

Il bar sotto casa è meraviglioso ha una terrazza con i tavolini in ferro battuto che hanno una visuale sulla città davvero mozzafiato, per questo appena la cameriera mi serve la mia ordinazione prendo il cellulare e scatto alcune foto per le mie storie Instagram, davvero stupende.

Mangio con calma il cornetto alla nutella...come dicevo sono abbastanza golosa, bevo il caffè, pago il conto e vado a fare la spesa prima di tornare a casa.

Una volta messi in ordine tutti gli acquisti è quasi ora di pranzo dunque vado a farmi una doccia e a cambiarmi: Giuseppe mi ha proposto di andare a pranzo insieme, visto che non lo facciamo da tanto ed oggi siamo entrambi liberi. Opto per qualcosa di semplice, jeans e camicetta, andiamo in un ristorante a Trastevere, uno di quei posticini tipici dove si mangia divinamente e quando esci pesi quasi cinque chili in più.

Comunque come previsto il pranzo è stato fantastico, con Giuse non abbiamo parlato di lavoro, ma di qualsiasi altra cosa, dalle cose più stupide a quelle più complesse della vita: noi siamo così, due persone a dir poco dedite al lavoro che però quando hanno la possibilità di staccare un po' non se la fanno scappare.

Sono appena arrivata in clinica e sto per iniziare il giro di visite, come al solito, decido di lasciare Robert per ultimo, anche perchè oggi necessito di parlargli seriamente e spero vivamente mi ascolti, altrimenti la situazione non sarà semplice per nessuno dei due. Fortunatamente oggi ho pochi pazienti, quindi dopo solo quaranta minuti sono pronta per andare da lui: è orario di visite dunque molto probabilmente troverò Indio in stanza e questo mi porterà a dover temporeggiare almeno per un'ora.

Come previsto una volta giunta davanti alla porta noto la presenza del ragazzo accanto al padre, che si trova comodamente seduto sul letto a gambe incrociate come se nulla fosse...quest'uomo è davvero irrecuperabile, non so come possa sopportarlo la moglie, anche se lo immagino.

«Buonasera Robert, ciao Indio» dico mentre faccio il mio ingresso nella stanza

«Dottoressa» mi rispondono all'unisono «qual è la situazione?» mi chiede il più giovane tra i due

«Devo solo ricontrollare un attimo se il taglio si sta cicatrizzando correttamente e ve lo saprò dire con sicurezza» mi avvicino a Rob, che capito quello che devo fare si sfila la t-shirt che indossa e si stende in maniera appropriata per un ospedale...nel momento in cui sfioro il suo petto per controllare la ferita vengo scossa da un milione di brividi e a vedere la sua espressione anche per lui è successo lo stesso, ma entrambi cerchiamo di mascherarlo al meglio.

«Allora» inizio una volta messa a distanza di sicurezza da quel corpo che tanto bramo «già domani potresti uscire dalla clinica, per ora non puoi ancora prendere l'aereo, ma se la situazione è questa potrai prenderlo già tra una settimana e non tra un mese...comunque questa sera prima di andare a casa passo a visitarti nuovamente e vedrò se farti uscire o meno...comunque potete stare tranquilli» riesco a dire il tutto con una tranquillità inaudita, soprattutto calcolando il continuo avvicendarsi di sguardi tra me e Robert.

«Okay dottoressa, grazie mille...vista l'ora io credo proprio di dover andare: a domani» dice il ragazzo rivolgendo quella che credo essere un'occhiata ammiccante al padre...spero di aver sbagliato ad interpretarla, ma mentre cerco di capirlo Indio è ormai andato via e il mio paziente sorride sornione con le braccia dietro la testa, lasciando in notevole rilievo i bicipiti, ben scolpiti considerando la sua età.

Devo sbrigarmi a parlare subito altrimenti potrei perdere la lucidità da un momento all'altro e non risponderei più delle mie azioni

«Sai Robert, questa notte mentre dormivo ho pensato davvero moltissimo, ho affogato i miei dubbi in cioccolato, caffè e nicotina e sono arrivata ad una conclusione» lo vedo rivolgermi un'espressione interrogativa che mi invita a continuare «ti chiedo solo di non interrompermi altrimenti mi perderei del tutto: non nascondo di aver sempre avuto una stupida cotta per te in quanto attore e conoscendoti come persona ho capito che tu mi piaci davvero, ma ho anche capito che tutto questo è sbagliato, tu sei sposato con tua moglie da ormai molti anni ed io lo sono altrettanto con il mio lavoro, inoltre non ci conosciamo se non all'interno di queste quattro mura...ti ritengo una persona fantastica, unica, una delle poche che vorrei intorno a me ogni giorno. Mi sarei aspettata di sentirmi in colpa dopo il bacio di ieri, in colpa verso il mondo, ma in realtà mi è piaciuto, non mi sono pentita, sono tornata a casa con il sorriso. Ma così non può funzionare, tra noi non potrebbe funzionare per molti motivi, tra cui non trascurabile la distanza che ci separerebbe...per quanto mi faccia male dirlo. Mi piacerebbe però in questo tuo periodo di permanenza qui in città conoscerci, fare amicizia e magari scoprire che possiamo avere una relazione atipica a modo nostro...fatta di frecciatine e tensione, di risate e prese in giro. Per questo ti volevo chiedere se una volta finito il mio turno, previa tua dimissione da parte della sottoscritta ti andasse di uscire a cena insieme» lo guardo con gli occhi più dolci del mondo nella speranza di ricevere una sua risposta il prima possibile...

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Spazio Autrice

Ciao a tutti, perdonate l'assenza...purtroppo è stato un periodo un po' complesso per me e non sono riuscita a dedicarmi alla mia passione per la scrittura e nello specifico a questa storia che amo moltissimo.

Spero nelle prossime settimane di riuscire a farmi perdonare.

Vi chiedo ancora scusa e vi ringrazio per il raggiungimento di 1k di letture per la storia.

Kiss, kiss :)

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