Dritta al cuore

Capitolo 3

L'anestesia solitamente dura circa tre o quattro ore dopo questo tipo di operazione, quindi devo trovare qualcosa da fare per non addormentarmi.
Mi siedo in sala riunioni e penso a cosa posso fare e in quel momento mi si accende la lampadina: sono un paio di giorni che non vengo in clinica per l'influenza, dunque decido di fare un giro nel mio reparto, cercando di non svegliare i pazienti per vedere un po' di cartelle e rimettermi al pari; mi preparo un tea e inizio il giro. La stanza di Downey è l'ultima in fondo al corridoio per evitare che i famigliari di altri pazienti passando davanti alle vetrate della stanza possano vederlo e riconoscendolo inizino a dargli il tormento. Dopo circa due ore ho terminato tutte le stanze, eccezion fatta per quella del signor Downey, mi sono soffermata molto tempo a leggere le cartelle dei pazienti di cui non mi sono occupata personalmente perché malata...ho notato che si trattava di tutti casi molto, ma davvero molto tranquilli, semplici interventi di routine che non avrebbero potuto comportare alcun tipo di complicazione.
In questo momento mi trovo davanti al vetro che separa il corridoio dalla stanza di Robert e lo vedo dormire con un'espressione beata che tranquillizza anche me fin quando il mio cervello non inizia a mettere in azione gli ingranaggi - da quando chiami i pazienti per nome senza neanche avergli mai parlato? Da quando ti prendi tutte queste libertà nel passare del tempo ad osservarli mentre dormono? Sei per caso impazzita- il mio cervello aveva ragione, ma in quel momento per me era tutto molto naturale, non ero costretta a stare lì, ma ne avevo voglia, avevo creato un rapporto di empatia e simpatia con lui senza mai averci parlato, semplicemente avendolo visto mentre dormiva e dorme ancora adesso.
È vero, guardandolo in faccia mi sembra di conoscerlo da sempre, da una vita, ma la realtà è ben diversa: conosco i suoi personaggi e le sue imparagonabili interpretazioni, ma davanti a me non ho Tony Stark o Sherlock Holmes, davanti a me ho un uomo, un paziente e il suo lavoro non può incidere sulla mia professionalità così come non può farlo l'ammirazione che provo per la sua persona.
Ma fanculo al mio cervello ed al mio pensiero razionale: ho voglia di stare qui e lo farò...questo reparto a quest'ora è praticamente deserto quindi non ho nulla di cui preoccuparmi.
È passata un'ora e credo siano circa le 8, ma non sono sicura perché ho lasciato il cellulare in sala riunioni e il mio adorato Apple Watch è scarico, quando vedo che inizia a muoversi e anche molto, probabilmente sta avendo un incubo: è comune dopo un'anestesia.
Faccio il mio ingresso in camera con molta delicatezza e mi avvicino cercando di ridestarlo da quel sogno sicuramente poco piacevole.
Vedo che apre gli occhi con un'espressione disorientata, ma al contempo spaventata; punta i suoi occhi su di me e dopo qualche secondo con un italiano un po' stentato mi da il buongiorno, io subito gli rispondo in inglese così da fargli capire che non deve preoccuparsi e può parlare liberamente la sua lingua poi mi volto nuovamente verso di lui e cercando il più possibile di non balbettare mi rivolgo a lui «Signor Downey, vado ad avvertire suo figlio Indio del suo risveglio poi quando sarà arrivato vi spiegherò com'è andata l'operazione e quali sono i prossimi passi»
Così dicendo mi dirigo verso la porta e sto uscendo quando la sua voce mi blocca e mi costringe a girarmi «Dottoressa per favore mi tratti come farebbe con qualsiasi paziente, quindi mi dia del tu e mi chiami semplicemente Robert. La ringrazio» rimasi pietrificata alle sue parole, quest'uomo è davvero sorprendente ed umile.
Accenno un timido sorriso e mi dirigo nuovamente fuori per andare a recuperare il mio telefono e chiamare Indio, ma non prima di averlo salutato «A dopo Robert» e di aver sentito la sua risposta «A dopo dottoressa» accenna anche lui un piccolo sorriso e mi saluta nuovamente facendo un cenno con la mano.
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Spazio autrice

Come promesso ecco il secondo aggiornamento di oggi.

Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate.

Kiss, kiss ;)