Alex Mercer (JATP)

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Immagina per FedericaCavaleri

(spero ti piaccia✨)

NA: (questo immagina ha luogo prima della morte dei tre ragazzi)

<Ehilà, migliore amico!> Gridai, rivolgendomi al biondo di fronte a me.

<Ehilà, migliore amica!> Mi rispose lui, con un sorriso a trentadue denti.

<Come ti senti questa mattina?> Mi chiese, chiudendo l'armadietto.

<Mi gira ancora la testa per la sbornia a casa di Bobby, però sto bene.> Ammisi, tirando sul capo gli occhiali da sole per fargli notare le mie meravigliose occhiaie.

<Potevi anche evitare di bere tutto quell'alcool, tesoro.> Rise lui, mettendomi un braccio attorno alle spalle e facendoci incamminare verso il cortile.

<E dove sarebbe stato il divertimento?> Risi anche io, circondandogli la vita con un braccio.

<Sei pronta?> Mi chiese, improvvisamente preoccupato.

<Che ci vuole? Qualche bacetto, qualche parolina sdolcinata...andrà tutto liscio come l'olio, stai tranquillo.>

Ridacchiai, facendogli tirare un sospiro di sollievo.

<Ti ringrazio per quello che stai facendo, T/n, sul serio.> Mi sussurrò serio allorecchio.

<Per un amico questo ed altro.> Annuii convinta, lasciandogli un bacio sulla guancia.

Alex aveva passato una settimana d'inferno a sentirsi sbeffeggiare per il suo essere omosessuale.
Alcuni ragazzi della nostra scuola, soprattutto quel gran coglione di Mitchell (nome totalmente inventato lol), lo trattavano come se fosse un malato e i suoi genitori, invece di appoggiare il figlio come qualunque altro genitore avrebbe fatto, avevano deciso di non approvare l'orientamento sessuale del loro stesso figlio...di considerarlo anche loro un malato mentale.

Per deviare le voci, mi aveva chiesto il favore di fingermi la sua fidanzata.

In quanto a me: ero capo cheerleader, nonché una delle ragazze più ambite della nostra scuola.
Un bacio tra di noi sarebbe bastato e, probabilmente, anche avanzato per zittire voci inopportune.

<Tu invece sei pronto?> Gli chiesi, notando quanto fosse agitato.

<Io, ehm...si, credo.> Mi rispose, stringendomi di più a sé per ottenere un pó di conforto.

<Solo una domanda, vuoi che ci vada giù pesante o devo rimanere discreta?> Chiesi, voltandomi verso di lui.

<Cosa intendi con andarci giù pesante?> Chiese lui, guardandomi stranito.

<Cioè tipo, quando devo baciarti, vuoi che ti dia solo un bacio a stampo o che vada direttamente al limone?> Chiesi, facendolo arrossire.

<Oh mio dio, T/n, non lo so...fai come pensi sia più credibile.> Balbettò, girandosi dall'altro lato, rosso come un pomodoro fresco.

Ridacchiai per la sua reazione.

<Facciamo una prova.> Dissi, fermandomi in mezzo al corridoio pieno di persone e staccandomi da lui.

<Noi...cosa? Qui? Adesso?> Mi chiese lui ripetutamente, girandosi di scatto e guardando a destra e a manca.

<Si, idiota, qui e adesso.> Dissi, mettendomi di fronte a lui.

<Allora, innanzitutto devi essere naturale. Sciogli quelle spalle soldato, sembra tu abbia un manico di scopa infilato nel deretano!> Dissi, dandogli un colpetto sulla spalla sinistra.

<Adesso, fingi che davanti a te ci sia quel gran pezzo di manzo di Leonardo di Caprio e baciami.> Continuai, convinta delle mie parole.

Lui mi guardò con gli occhi spalancati, non sicuro di ciò che stavamo facendo.

<Sto per avere un attacco di panico.> Annunciò, guardandomi ancora con gli occhi sbarrati.

<Oh mio dio, perché devo fare sempre tutto io?> Chiesi tra me e me, afferrandolo per la felpa e tirandolo verso di me, facendo scontrare le nostre labbra.

Il ragazzo inizialmente rimase sbigottito e immobile come una roccia, ma dopo qualche secondo si sciolse, cominciando a muoversi delicatamente sulle mie labbra.

Sentivo gli occhi di tutti i presenti addosso.

Quasi scoppiai a ridere.

<Niente male come inizio, tesoro.> Dissi a bassa voce sulle sue labbra.

Il viso del ragazzo andò a fuoco come se avesse appena inghiottito un peperoncino intero.

<Neanche tu te la cavi male.> Rispose, ancora a disagio.

<Cosa avete da guardare?> Gridai, rivolgendomi a tutte le persone nel corridoio che ci stavano guardando sbigottiti.

<Che c'è Mitchell, vorresti essere al mio posto?> Presi in giro il ragazzo, scatenando risolini da parte di tutti i presenti.

<Potete anche andare, non scoperemo qui davanti a voi.> Gridai ancora, facendo si che nel corridoio rimanemmo solo io e Alex.

<Beh, direi che è andata bene.> Sorrise lui, ancora imbarazzato.

<Ora il prossimo passo sarà presentarmi ai tuoi e sperare che non pensino tu soffra di personalità multipla.>

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*ANGOLO AUTRICE*

Buonasera ragazzuolxxxx
Come state? Spero bene✨

Scusate la luuuuunghissima assenza, ma ultimamente sono stata poco bene e non avevo né la testa né il tempo materiale per revisionare e pubblicare one shots.

Anyway, spero che questo immagina vi sia piaciuto✨

Come sempre, se avete qualche correzione da farmi, vi invito a scriverla qui sotto.
Cosicché io non faccia più quell'eventuale errore.

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