when

164 22 14
                                    

7 | seven

chan guardò l'orologio e si accigliò. yeseul sarebbe dovuta arrivare diciassette minuti fa.

non poteva fare altro che preoccuparsi per lei, anche se era solo malata.

dopo che il suo turno finì, chan andò dal suo manager per consegnargli il grembiule e domandare di yeseul.

"sa cos'è successo a yeseul?" chiese, ricevendo una scrollata di spalle in risposta.

"non te l'ha detto?" rispose il manager. "si è licenziata ieri."

chan aggrottò la fronte. non aveva senso; perché sarebbe dovuta andare via senza dire niente?

lasciò il negozio e si diresse verso il mercato moran, vicino alla baraccopoli. camminò per l'intera area alla ricerca della sua amica, mentre chiamava il suo nome.

al tramonto, chan ansimava pronto a piangere.

"yeseul!" chiamò ancora, sul punto di arrendersi, quando sentì una piccola voce rispondergli. "chan."

il ragazzo si girò con gli occhi spalancati, vedendola dietro i cespugli. chan corse verso di lei e l'abbraccio stretta, facendoli cadere entrambi.

"dov'eri?!" esclamò, staccandosi.

"chan, non sarei dovuta rimanere qua," pianse lei. "non appartengo a questo posto."

"neanche io!" disse chan, facendo scuotere la testa alla ragazza.

"no, tu non capisci. io... io vengo dalla corea del nord."

chan si fermò, la testa che batteva forte. "davvero?"

questo spiegava il suo accento, il mistero sul suo luogo di nascita, il motivo per il quale era scappata di casa.

lei annuì, rivolgendo lo sguardo altrove. "mi dispiace."

lui si alzò. "non è colpa tua se vieni da lì. non è colpa tua se siamo nati poveri."

"no, chan..."

"credevi davvero che ti avrei abbandonato?" rise lui. "andiamo yeseul, sai che sono meglio di quello."

lei lo guardò. "ma chan... io non ho soldi."

il ragazzo scosse la sua testa. "ci penserò io."

MONEY . bang chanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora