Capitolo 4

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Sette mesi prima.


Hermione Granger era seduta al sole caldo sull'erba fuori da Hogwarts. Il calore della giornata primaverile fuori stagione le penetrava nella pelle e nessuno interrompeva il suo costante andare avanti nella pila di libri che aveva appena preso in prestito dalla biblioteca.
Il collo le stava diventando leggermente teso a forza di guardare giù sulla pagina e cercò di sollevare la testa per torcerla e alleviarla.

La testa era bloccata.

Provò di nuovo.

Sembrava essere incastrata contro qualcosa.

Provò a girarsi e non riuscì a fare nemmeno quello. C'era, si rese conto, un angolo appuntito che le scavava nella schiena. Cercò di allungare la mano per trovarlo e trovò... una specie di muro.
"Sai, Granger, il fatto che tutti dicano che vivi in questo ufficio non significa che tu debba dimostrare che hanno ragione".
La voce strascicata di Draco Malfoy invase i suoi pensieri come un secchio inaspettato di acqua ghiacciata.
Spalancò gli occhi e si ritrovò rannicchiata sotto la scrivania del Ministero. Draco Malfoy era casualmente seduto sulla sua sedia, con i piedi sulla scrivania, piegando origami e sorridendo verso di lei.
Lei si arrampicò fuori con tutta la dignità che poteva trovare.
"Spero che tu non abbia intenzione di fatturare al Ministero quel pisolino". disse lui, mentre i suoi occhi passavano dalla testa alle dita dei piedi, come se stesse catalogando ogni ruga e ogni grinza dei suoi vestiti, il terribile stato dei suoi capelli, le unghie rovinate e l'aspetto generale di disordine.
Hermione cercò di raddrizzarsi e decise di non correggerlo ammettendo che in realtà era stata lì tutta la notte.
Aveva il collo in agonia. Lo ruotò e fece un crack così forte che Malfoy trasalì.
"Quando sei arrivato qui, Malfoy?" si informò lei, stranita.
"Qualche minuto fa, credo che avessimo una riunione. Anche se, com'è possibile che nessuno abbia detto che il Ministero stava istituendo i lunedì casual?"
Hermione si bloccò. Era in abiti babbani nel suo ufficio.
"Oh, cavolo-" cominciò a imprecare e poi si mise le mani sulla bocca quando si rese conto che Malfoy sembrava quasi pronto a scoppiare a ridere di lei. Non aveva davvero bisogno di dargli nuovo materiale con cui deriderla.
"Mi sono addormentata qui ieri sera quando sono tornata dalla Scozia" ammise.
"E come sono i laghi in questo bel febbraio?"

Rabbrividì. Una società di parchi acquatici per maghi si era impegnata a sfrattare con la forza un'enorme colonia di selkie che risiedeva in uno dei laghi scozzesi. Era del tutto illegale, ma tutti al Ministero avevano chiuso un occhio, finché non era arrivata sulla scrivania di Hermione, nella sezione legale del Dipartimento delle Creature Magiche.
Aveva dovuto mollare tutto e andare lì per andare a fermarli ed aveva passato l'intero fine settimana, immersa fino al petto nell'acqua gelata, agendo contemporaneamente come difesa legale e traduttrice (dato che nessuno della squadra di sfratto considerava gli abitanti del lago degni di comunicare con loro).
Era stato difficile e Hermione non era sicura che avrebbe mai smesso di tremare dal freddo. C'erano parecchie limitazioni a quanto gli incantesimi riscaldanti potevano fare.

"Ho risolto" disse brevemente.
"Sarà meglio per te" brontolò Malfoy. "Dopo il modo in cui hai fatto deragliare il mio weekend. Se avessi voluto essere uno scribacchino del Ministero, non mi sarei preoccupato di nascere come l'erede bello e ricco di una nobile tenuta".
Hermione sgranò gli occhi.
"Sono sicura che il mondo dei maghi troverà il modo di perdonarti per aver saltato lo spettacolo o il concerto o qualunque cosa avessi in programma questo fine settimana per tappezzare di nuovo le pagine della società con la tua faccia la prossima settimana".
"Li leggi, vero?" lui aggrottò un sopracciglio aristocratico verso di lei.
Hermione sbuffò.
"Difficilmente. Ma sembra essere l'unica cosa che Calì sa fare, a volte".
Allungò la mano e si strofinò la nuca. La tensione che si irradiava da lì non sembrava mai placarsi ed addormentarsi sotto la scrivania non aveva migliorato le cose.

Love and Other Misfortunes | TraduzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora